rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Case popolari senza una gestione pubblica": occupato l'assessorato alle politiche abitative

Il Comune ribadisce: "Per le occupazioni abusive nessuna sanatoria"

Moratoria degli sfratti e degli sgomberi, sanatoria, manutenzione delle case popolari e gestione degna del patrimonio di edilizia pubblica. Queste le richieste degli abitanti delle case popolari di San Basilio, Ponte Mammolo, Tiburtino III e Casalbruciato, che insieme agli attivisti di Asia Usb hanno occupato questa mattina l'Assessorato alle Politiche Abitative del Comune di Roma. 

La situazione

"La gente è esasperata e la rabbia delle case popolari è esplosa", spiega Asia Usb. Nelle case popolari in periferie il disagio è al limite. L’assenza di manutenzione delle case sta generando situazioni anche gravi. Le liste d'attesa per la casa popolare, anche di 10 anni, hanno portato a situazioni di occupazioni abusive anche da parte di aventi diritto senza alternativa. Chi ha occupato per necessità un alloggio da tempo chiede una sanatoria.  "La precarietà quotidiana, il degrado delle periferie, l’abbandono della gestione della cosa pubblica, i continui sfratti ingiustificati, oggi hanno generato una risposta rabbiosa che è sfociata in momenti di tensione", spiega in una Asia Usb. Il riferimento è all'irruzione nell'assessorato che ha portato, secondo quanto riferito dalla responsabile alle politiche abitative Rosalba Castiglione, all'aggressioen di un dipendente comunale con calci e pugni.

Sfratti e sgomberi


Nella Capitale sono circa 15.000 le famiglie in graduatoria per una casa popolare, 1.500 le nuove domande ogni anno anno, a fronte di assegnazioni annuali di circa 500 case, secondo dati di Unione Inquilini, che denuncia a Roma circa 12 sfratti al giorno per morosità. 

Sgomberi e sfratti spesso ingiustificati, con una mappa che giorno giorno vede spuntare emergenze in giro per la città. La più eclatante a Casal Bruciato dove 118 famiglie sono sotto sfratto da parte di Ater, dopo la scadenza dell'accordo con Enasarco, proprietaria delle case.

La protesta di Asia Usb

"Manca una gestione pubblica delle case popolari, ed è totalmente assente la volontà di politica di risolvere e la questione abitativa a Roma", secondo Michelangelo Giglio, sindacalista di Asia-Usb. "Le case occupate abusivamente vengono poste sotto sequestro dalla magistratura, e a quel punto la politica non può intervenire". Secondo Giglio si tratta di "un meccanismo per bypassare il vuoto decisionale politico e amministrativi".

Una soluzione possibile sarebbe lo sblocco dei fondi ex Gescalt, in giacenza alla Regione da oltre vent’anni, per l’acquisto di nuovi immobili e del patrimonio sfitto a Roma. "Invece il Comune di Roma si trincera dietro il ricorso ad una legalità che", secondo Giglio, "è quantomeno ambigua: la legalità che non si applica nei casi di vendita delle case popolare, per cui si sta prefigurando l’ennesimo condono edilizio”.

"Nssuna sanatoria"

Gli inquilini hanno incontrato il vicecapo gabinetto del Sindaco e hanno fissato per l’8 Novembre un incontro con l’Assessora alle Politiche Abitative Rosalba Castiglione. In una nota l’Assessora condanna l’occupazione dell’assessorato e ribadisce: “Non ci fermiamo davanti a nulla e andiamo avanti sulla strada della legalità” spiegando che “sul tema delle occupazioni abusive non ci sarà nessuna sanatoria. Il Comune si sta impegnando per non creare situazioni di ulteriori fragilità. Per questo viene data priorità agli sgomberi di soggetti con redditi alti che abitano senza titolo nelle case Erp”, con riferimento ad un singolo caso avvenuto a Tor Bella Monaca.  
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Case popolari senza una gestione pubblica": occupato l'assessorato alle politiche abitative

RomaToday è in caricamento