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A Santa Palomba 233 nuovi alloggi popolari, M5S: "Prima le case sfitte"

Il Consiglio comunale ha approvato la ratifica dell'accordo di programma che risale al 2002. All'amministrazione comunale andranno dai 9 ai 13 alloggi

233 nuovi alloggi popolari, in totale 20.510 metri quadrati che verranno realizzati nel territorio di Santa Palomba, nel IX municipio. A meno di 48 ore dalla scadenza della ratifica il Consiglio comunale, nel corso di una seduta caratterizzata dalle proteste dei lavoratori della Multiservizi, ha approvato una delibera (la 110/2014) che contiene un accordo di programma che sblocca il secondo stralcio di un bando risalente al 2004 destinato al reperimento di immobili da destinare all'emergenza abitativa.

Nel bando e' previsto il cambio di destinazione dell'area da commerciale a residenziale. Il contributo straordinario per la modifica - pari al 66,6% della valorizzazione immobiliare - verrà convertito in immobili da cedere al Comune, per un valore di circa 2 milioni di euro. Si tratta di un numero di appartamenti da 9 a 13, in base al taglio. Il provvedimento viene da lontano. La delibera risale al 2002, c'era ancora la giunta Veltroni, e fa parte del secondo stralcio di un bando risalente al 2004 destinato al reperimento di immobili da destinare all'emergenza abitativa. I 233 alloggi da 90 metri quadrati potrebbero arrivare salire a 366 se la metratura venisse ridotta a 60 metri quadrati per appartamento.

Protesta il Movimento cinque stelle che ha votato contro il provvedimento: “Ieri durante una caotica seduta dell’Assemblea Capitolina è stata approvata una delibera che prevede la realizzazione di edilizia residenziale, “per far fronte all’emergenza abitativa”. In sostanza, nuovo cemento sull’Ardeatina, a Santa Palomba” commenta il gruppo pentastellato. “Un provvedimento a nostro avviso scellerato, poiché Roma non ha bisogno di nuove abitazioni: è infatti nota la presenza di una larga porzione di case sfitte, di interi immobili invenduti e di stabili del demanio e del Comune da riqualificare” continua la nota dove il M5S denuncia di non aver avuto al possibilità di intervenire in Aula in merito.  

Per il Movimento cinque stelle prima di dare il via alla realizzazione di nuovi immobili “sarebbe meglio procedere ad una valutazione dell'esistente. “Non è stato completato il censimento dei beni immobili (ovverosia il Comune ancora non sa cosa ha!) e non è stato ridimensionato il Piano Regolatore sulla base delle reali esigente. Un buon amministratore dovrebbe partire proprio dalla situazione reale e dal “già costruito” di cui dispone. Considerazioni, del resto, presenti anche nel Programma elettorale di Marino, e disattesi e dimenticati dopo appena un anno”.

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