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Case popolari, in arrivo 600 telecamere anti-occupazione. Unione inquilini: "Perché il Comune non assegna?"

La denuncia arriva dal segretario romano Fabrizio Ragucci

Sulle telecamere anti occupazione nelle case popolari, scatta la polemica del sindacato Unione Inquilini. "Questa misura ci dice che ci sono decine di alloggi pubblici che restano vuoti e che il Comune non riesce ad assegnare in tempo", spiega il segretario romano Fabrizio Ragucci. La misura è stata illustrata pochi giorni fa dal direttore generale dell'azienda regionale, Andrea Napoletano. Consiste in un investimento di 3 milioni e 382 mila euro per collocare 600 dispositivi a presidio di 600 immobili considerati più a rischio. Alloggi che vengono riconsegnati e che, prima di essere riassegnati, diventano a rischio occupazione, circa il 15%.

"La Regione spende dei soldi per evitare occupazioni di stabili che restano vuoti. La domanda che mi sorge spontanea è: perché il Comune non assegna questi appartamenti? L’assessora Castiglione e il dipartimento Politiche abitative devono rendere conto di questo scandalo: perché queste case sono ancora vuote? Perché non vengono assegnate regolarmente a chi è in graduatoria? Se si tratta di un puro disservizio, di chi è la responsabilità? Roma Capitale assegna circa 500 case all’anno: con queste avrebbe praticamente raddoppiato il numero degli alloggi assegnati, una cifra che si commenta da sola". Poi denuncia: "Abbiamo gente disperata, letteralmente, che affolla gli uffici del comune per chiedere una casa popolare. Sfrattati che dormono in auto, anziani parcheggiati in disumani centri di accoglienza, famiglie che vivono da decenni in tuguri per i quali il comune paga 3mila euro di affitto al mese ai palazzinari, i cosiddetti residence e si scopre che Roma Capitale potrebbe assegnare centinaia di case ma preferisce lasciarle vuote".

Come spiegato dal direttore generale dell'Ater Napoletano, l'azienda regionale "possiede un patrimonio totale di circa 48.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica e circa 3.500 locali ad uso commerciale. Ogni anno, quando un immobile o un locale rientra nel patrimonio disponibile dell’azienda, è soggetto al rischio di occupazione abusiva, prima che possa essere riassegnato legalmente".  

Secondo quanto apprende Romatoday, sulla base dei dati raccolti nei primi mesi dell'anno Ater ha elaborato una stima di 600 alloggi riconsegnati ogni anno che prima di essere riassegnati restano, in media, 20 giorni vuoti. Qualche giorno in più se c'è la necessità di lavori di manutenzione. E' a questo punto che scatta la telecamera: il dispositivo verrà posizionato verso l'appartamento che resta vuoto e la porta viene collegata ad un sistema di allarme che scatta di fronte a un tentativo di effrazione. I 600 alloggi, dunque, secondo le informazioni fornite da Ater, non restano vuoti tutti insieme. 

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