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Politica Trastevere / via della Lungara

Casa Internazionale delle Donne sotto sfratto, proteste in Aula: attiviste perquisite

"Chiediamo che il Comune prenda una decisione sul nostro futuro"

Hanno rotto il "silenzio assordante con cui il Comune di Roma le circonda da mesi" armate delle loro voci e di sciarpette con la scrittà 'Giù le mani dalle donne'. Le attiviste della Casa Internazionale delle Donne si sono presentate ieri in Consiglio comunale per chiedere risposte in merito alla minaccia di sfratto che pende ormai da mesi sullo storico immobile di via della Lungara ma sul quale l'amministrazione guidata da Virginia Raggi non è ancora espressa.

"Vogliamo che il Comune si prenda la responsabilità politica di effettuare una scelta sul nostro futuro" spiega Maria Brighi, del consiglio direttivo. "Vogliamo che riconosca, con gli atti necessari, il valore politico, sociale e culturale della Casa Internazionale delle Donne così come di tante altre realtà romane". 

Il contesto è quello della controversa delibera 140 del 2015, in Campidoglio c'era Marino, nata con l'intento di "riordinare" il patrimonio comunale in concessione. Il provvedimento però, nei fatti, ha decretato la messa a valore di decine di spazi destinati a scopi sociali e culturali da associazioni e realtà cittadine ai quali, proprio per questo motivo, per anni è stato riconosciuto un canone ribassato. Sul punto l'amministrazione a Cinque Stelle, nonostante le intenzioni espresse, non ha mai messo ordine. E se per l'Angelo Mai venerdì scorso questa situazione si è trasformata in uno sfratto, rimandato in extremis dal vicesindaco Luca Bergamo, per la Casa Internazionale delle Donne questo si è tradotto in una richiesta di versamento di oltre 800 mila euro di 'morosità accumulata'. 

Ieri, le attiviste avrebbero voluto depositare oltre 45 mila firme raccolte in loro sostegno. Ma ad accoglierle è stato un clima di "diffidenza e ostilità" il racconto. "Ci hanno reso difficile l’entrata, perquisendo le borse e sequestrando le sciarpe con la scritta 'Giù le mani dalle donne' e gli innocui fogli con il numero delle firme che avremmo voluto e non abbiamo potuto consegnare". 

Anche l'incontro con il presidente dell'Assemblea, Marcello De Vito, è stato strappato con la protesta. Sospesi i lavori dell'Aula, De Vito ha ricevuto una delegazione di attiviste. "Si è preso l'impegno di organizzare un incontro con le assessore competenti(Patrimonio, Rosalba Castiglione e Politiche Sociali, Laura Baldassarre,ndr)" ha continuato Brighi. "Questa città sta scivolando verso un deserto culturale e politico. Il tempo del silenzio è finito. Se l'amministrazione non darà risposte, sarà la nostra mobilitazione a parlare".  

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