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Mafia Capitale, mani anche sul Cara: pressioni a deputati Pd per sbloccare gara

La cupola chiedeva un'interrogazione parlamentare ad alcuni deputati Pd, tra cui Micaela Campana e Umberto Marroni. L'intento era sbloccare la gara per la gestione del centro per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto. L'interrogazione non è mai stata presentata. Campana: "Pronta a querelare per linciaggio mediatico"

Nuovi filoni continuano a emergere dalle carte del Ros, depositate in Procura nell'ambito della maxi inchiesta Mondo di Mezzo. Le pressioni esercitate dal clan mafioso di Buzzi e Carminati non sarebbe state rivolte solo al Campidoglio. Per sbloccare gli affari romani a favore del sodalizio, gli uomini del Nero si sarebbero appellato anche a deputati Pd in parlamento. 

Parliamo di un appalto in particolare, quello per la gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, vicino Roma. La gara era stata vinta da una coop della holding di Mafia Capitale, ma, scrivono i Carabinieri nell'informativa, "l'offerta del Consorzio veniva ritenuta anomala per l'esiguità del prezzo". 

Le verifiche effettuate daranno esito positivo, così la coop di Buzzi ottiene il contratto di gestione per due anni. A rompere le uova nel paniere, il ricorso al Tar presentato dall'azienda francese Gepsa che porta alla sospensione della gara. E' qui che la cupola si muove, con l'intento di screditare il giudice che ha firmato il provvedimento.

Buzzi cerca così di ottenere un'interrogazione parlamentare dai deputati Micaela Campana, ex moglie dell'assessore alla casa Daniele Ozzimo, indagato e dimissionario, e Umberto Marroni, entrambi del Pd. E' proprio Buzzi, nelle intercettazioni, a definirli "amici miei". L'interrogazione però non è mai stata presentata. 

Indignata la deputata dem annuncia querele verso i media che "buttano una persona in pasto al linciaggio per un sms incompleto". Campana fa riferimento a un messaggio che, come trascritto nell'ordinanza del Gip, sarebbe stato inviato dal suo cellulare a Salvatore Buzzi. Terminava con "un bacio, grande Capo".

"Se avessero pubblicato tutto l'sms (con Buzzi, ndr) sarebbe riscontrabile che io non procedo a fare l'interrogazione parlamentare", spiega la deputata dem indignata anche per un'intercettazione ambientale "tra due persone di cui una parla in modo confuso e ipotetico di me". Quanto alla campagna elettorale e a eventuali soldi alla deputata "non può riguardarmi - spiega Campana - perchè io ero già stata eletta con la lista bloccata mesi prima".

Si smarca da qualunque coinvolgimento, anche il deputato Umberto Marroni. "Non presi in nessuna considerazione, non firmandola, l'ipotesi di un'interrogazione sul centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto considerandola totalmente inopportuna, in quanto si trattava di un atto amministrativo del Ministero dell'Interno. Spero che sia sufficiente questa smentita ad evitare ulteriori ricostruzioni fantasiose o in alcuni casi diffamatorie, e per le quali ho dato mandato ai miei legali di sporgere querela, che sono state riportate in questi giorni dalla stampa nei miei riguardi sulla base solo di vecchie fotografie e dichiarazioni basate palesemente su millantato credito". 

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