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Cannabis shop, il M5s boccia la proposta della Lega romana. Ma Salvini rilancia: "Li farò chiudere tutti"

In commissione politiche sociali il parere negativo sulla proposta di delibera del consigliere Maurizio Politi. Oggi l'incontro di Salvini con le comunità terapeutiche al Viminale

Contenere e limitare l'apertura di rivenditori di cannabis light? Il Movimento Cinque Stelle boccia la proposta della Lega. Oggi il parere espresso in commissione politiche sociali e il voto contrario alla bozza di delibera protocollata dal capogruppo salviniano in Campidoglio Maurizio Politi.

Una guerra quella ai negoziati di canapa "leggera" - con il Thc inferiore al limite di legge dello 0,2% - spuntati come funghi in ogni angolo della città, rilanciata proprio oggi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha incontrato le comunità terapeutiche al Viminale. "Faremo controlli a tappeto e chiederò da domani la chiusura uno per uno di tutti questi presunti negozi turistici di cannabis, che peraltro vendono droga anche ai minori e che per quanto mi riguarda vanno sigillati dal primo all'ultimo". La linea dura del leader del Carroccio potrebbe passare da una legge nazionale in materia. 

Intanto però, il timido tentativo dell'esponente leghista di Roma, incontra il primo muro. "A livello nazionale abbiamo presentato una proposta di legge per la liberalizzazione delle droghe leggere" spiega la presidente della Commissione Maria Agnese Catini (M5s). "Per noi questa proposta è antitetica per tutta una serie situazioni e quindi non riteniamo sia approvabile, a prescindere dalle convergenze o meno a livello governativo". Già, l'ennesima divergenza di vedute, seppur a livello locale, tra le due anime del Governo giallo verde. In questo caso parla la parte sinistra del Movimento, che trova infatti la sponda dei democratici. "Avrei lavorato più su una campagna di sensibilizzazione vera nelle scuole che sulla limitazione della distanza, che non è un ostacolo per chi vuole drogarsi" commenta Svetlana Celli, capogruppo della civica RomaTornaRoma. E comunque, parlando di un provvedimento locale, "parliamo di aria fritta"

"La convergenza tra PD e M5S lascia basiti, ieri il voto insieme sulla chiusura dell'agenzia delle tossicodipendenze, oggi il voto di bocciatura all'unisono sulla nostra delibera" commenta Politi. "Abbiamo capito una cosa, che si può toccare tutto ma non la libertà di drogarsi. Fortunatamente al governo ci siamo anche noi e la cannabis non verrà mai legalizzata. Anzi finalmente si fa un vero contrasto agli spacciatori e ai luoghi dello spaccio. Ai giovani offriamo la vita, non la morte".

Cosa proponeva il testo a firma Lega? Di limitare le aperture dei cannabis shop, fissando una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili e particolarmente frequentati. Scuole, ospedali, chiese, centri sportivi, parchi giochi. Un impianto normativo sulla scia del regolamento comunale che ha già interessato le sale slot. Una sorta di "zonizzazione", non rientrando tra le competenze comunali il divieto diretto a nuove aperture. Qualcosa di simile è già stato fatto a Campobasso con un'ordinanza sindacale che ha esteso le prescrizioni già attuate, anche qui, per il gioco d'azzardo. 

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