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La chiusura dei canili comunali sbarca in Regione: interrogazione di Storace

"Come mai si chiudono e non si ristrutturano?" si chiede il capogruppo de La Destra. Protesta anche Feder Fida: "Poca chiarezza". Intanto l'assessore Marino risponde alle associazioni: "Vogliamo adeguarli"

La polemica sui canili di Roma arriva alla Regione Lazio. A chiedere chiarezza in merito alla delibera di Roma Capitale che prevede la chiusura di alcune strutture di accoglienza  per cani e gatti è il capogruppo de La Destra alla Regione Lazio Francesco Storace che presenterà alla riapertura degli uffici interrogazione urgente al presidente della giunta, Nicola Zingaretti, per chiedere chiarimenti all'amministrazione di Roma Capitale guidata da Ignazio Marino, sulla delibera capitolina approvata il 22 maggio scorso che stabilisce la chiusura delle strutture comunali, canili e gattili, ad oggi ritenute non a norma.

“Chiediamo al presidente della Regione, che versa dei soldi al comune di Roma per i suoi canili, come mai l’amministrazione capitolina, approvando la delibera dello scorso 22 maggio, preferisce chiudere queste strutture piuttosto che ristrutturarle e metterle a norma” spiega a Romatoday Storace. Protesta anche l’associazione Feder Fida Onlus: “Dove verranno trasferiti questi animali? Chi se ne occuperà? Perché queste strutture non possono essere messe a norma senza essere chiuse?”. Intanto dall’assessorato all’Ambiente arriva una prima risposta alle associazioni che hanno protestato nei giorni scorsi: “L’unica nostra intenzione è quella di adeguare i cani per il benessere degli animali” scrive in una nota l’assessore Estella Marino. 

LA DELIBERA - Il provvedimento porta alla chiusura del rifugio Vitinia ex Poverello, Valle dei cuccioli, Oasi felina Villa Flora e al ridimensionamento di Muratella dagli attuali 640 cani a 250. Nello specifico, la delibera del 22 maggio, si legge nell'interrogazione prevede la chiusura delle strutture che il gruppo di lavoro ha classificato come 'non adeguabili', il ricollocamento del maggior numero di animali presenti nelle strutture che si va a chiudere ricorrendo alla temporanea ospitalità presso quelle private autorizzate e convenzionate con Roma Capitale, ovvero avviando specifiche campagne di adozione promosse attraverso una fitta rete di informazione volta a sensibilizzare la cittadinanza. E ancora: a dare mandato agli uffici di porre in essere tutti gli atti amministrativi necessari per provvedere alla realizzazione dei lavori di adeguamento dei canili di Muratella e Ponte Marconi garantendo la continuità del servizio presso le attuali 6 strutture che rimangono nel frattempo operative; prevedere nel bando di affidamento delle strutture capitoline destinate a ricovero di cani e gatti, una volta eseguiti i lavori di adeguamento, l'inserimento di specifiche clausole di salvaguardia sociale volte all'assorbimento di personale già impiegato dai precedenti gestori.​

L’INTERROGAZIONE – Obiettivo dell’interrogazione presentata da Storace è capire il motivo per cui “questi canili non possono essere messi a norma anzichè essere chiusi” spiega l’ex governatore del Lazio che chiede al presidente Zingaretti cosa intende fare in merito. L’interrogazione riguarda anche la regione in quanto “anch'essa contribuisce al finanziamento di queste strutture comunali”. Il rischio per Storace è “lo smantellamento del sistema comunale a favore di quello privato favorendo così un vero e proprio business sulla pelle degli animali”. Il servizio “se si considera che oggi i canili privati prendono 6 euro ad animale, costerebbe più con queste esternalizzazioni che non con una presa in carico da parte dell’amministrazione”. Per Storace infine “non possono essere delle associazioni onlus a gestire quelle strutture, associazioni che finirebbero per essere mantenute dal comune cambiando così la loro natura no profit”. 

FEDER FIDA ONLUS – Protesta anche l’associazione che lavora in difesa dei diritti degli animali. Molti i dubbi sulla delibera comunale avanzati dalla presidente Loredana Pronio: “Nessuno ci ha ancora spiegato dove verranno trasferiti i 640 cani che dovranno essere spostati. Chi li seguirà una volta delocalizzati. Quanto costerà questo spostamento. E ancora. Non è possibile ottimizzare tutte queste risorse per mettere a norma i canili pezzo a pezzo?”. Poi una proposta: “Le associazioni devono fare le associazioni ed i comuni devono avere la gestione diretta dei loro canili” continua Loredana Pronio. “I comuni si dovrebbero occupare di provvedere al cibo ed alle pulizie dei box mentre le associazioni di vigilare affinché gli animali abbiano il legittimo benessere ed a promuovere le adozioni” continua. “Le associazioni non possono diventare dei ‘gestori’ altrimenti abbandonino lo status di ‘onlus e diventino ‘società’”. Conclude Pronio: “Desidero inoltre ricordare all'assessore Estella Marino che, tra le competenze delle Asl, vi è anche quella del controllo della messa a norma dei canili”. 

ASSESSORE MARINO – Intanto l’assessorato all’Ambiente risponde alle associazioni che hanno sollevato nei giorni scorsi la polemica attorno all’approvazione della delibera: “L’intento dell’Amministrazione è quello di mettere a norma le strutture dei canili e gattili comunali così da poterli poi affidare attraverso un bando pubblico” spiega nella nota. “Nel frattempo nessun cane o gatto verrà abbandonato e il Comune garantirà agli animali l’assistenza adeguata”. 

GLI SPAZI - Continua la nota: “Dopo una ricognizione operata dagli Uffici per il Benessere degli animali, risulta che delle tre strutture più grandi, nella Valle dei cuccioli sono presenti solo 10 animali, due sono adeguabili” spiega. “Resta una criticità sull’effettiva proprietà di Roma Capitale del rifugio di Vitinia, Ex-Poverello, sulla quale stiamo procedendo alle verifiche del caso. Per  il canile di Ponte Marconi (ex-cinodromo), stiamo procedendo alla richiesta dei fondi necessari per l’adeguamento. Per quello di Muratella, invece, abbiamo recepito e stiamo analizzando le osservazioni che riguardano l’adeguamento degli spazi riservati agli animali e previsti dalle norme”  continua il comunicato in cui si fa riferimento all’incontro con le associazioni per “sottolineare la disponibilità al confronto”. 

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