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Canili, il 31 scade proroga per Muratella: "Tronca vuole la chiusura"

Il 28 l'incontro in Campidoglio con le rappresentanze dei lavoratori della struttura. Avcpp: "Anche il commissario prosegue sulla linea dell'ex giunta Marino. I cani verranno smistati in canili privati"

Il 31 dicembre alle 24 scadrà "inderogabilmente" la proroga per il servizio di gestione del canile della Muratella, in via della Magliana, ora (e da anni) affidato all'associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp). Stessa sorte per la struttura in custodia giudiziaria di Vitinia. 

A comunicarlo ai diretti interessati è stato il Dipartimento Tutela ambientale del Comune, con una lettera in cui si parla di perfezionamento del "piano per la prosecuzione temporanea per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento dei cani con altre modalità in attesa degli esiti della gara europea pluriennale per l'assegnazione del servizio stesso presso i canili capitolini, di cui sono in corso di completamento gli atti". Detto altrimenti, a Capodanno centinaia di cani verranno trasferito in strutture private. A nulla sono valsi gli appelli dei vip e le proteste degli animalisti contro il bando ponte per l'affidamento ai privati. La direzione è quella. 

L'INCONTRO - Del 28 dicembre un incontro in Campidoglio tra le rappresentanze dei lavoratori dei canili di Roma e l'amministrazione capitolina. Roma Capitale era rappresentata dal sub commissario con delega all'ambiente, e Generale dei Carabinieri in pensione, dott. De Milato e la vice capo di gabinetto dott.ssa Matarazzo. 

STATUS QUO - "Sul tavolo della trattativa il futuro dei lavoratori dei canili di Roma e del servizio stesso - spiegano da Avcpp in una nota - è bene ricordare in quale situazione versano i lavoratori dopo la battaglia combattuta nei mesi autunnali contro il 'bando ammazza canili' prodotto della giunta Marino. Gli operatori e le operatrici del canile della Muratella (94) e quelli del canile del Poverello (5) hanno subito una sostanziale decurtazione del monte ore e, conseguentemente, dello stipendio dovendo chiedere addirittura l'accesso alla cassa integrazione in deroga. Oltre l'impoverimento dei lavoratori, c'è stata una riduzione del servizio stesso, inevitabilmente rallentato, con danni alla cittadinanza che quotidianamente usufruisce dei servizi che noi eroghiamo. Questa era la base da cui si partiva nell'incontro di ieri".

LE PROPOSTE - "Ma non c'è mai fine al peggio - si legge ancora nella nota dell'associazione - ed infatti la proposta uscita dall'amministrazione è la seguente: chiusura del canile più grande di Roma, ovvero la Muratella, licenziamento di 100 lavoratori e lavoratrici, fine di un servizio che, a Roma, ha servito oltre 500.000 cittadini, in oltre 15 anni di storia. 

Ovviamente i cani, oggi ospiti nella struttura, sarebbero trasferiti in massa nei canili privati. Questa è la prospettiva che la Roma dei commissari ha riservato per noi, in perfetta continuità con la giunta Marino e anzi, con ancora più ferocia, vengono praticate le politiche di austerità imposte dal governo Renzi. Inutile dire che non siamo disposti ad accettare questo disegno, a mettere sul piatto i nostri diritti e il nostro salario contro il benessere dei cani che accudiamo; non siamo disposti ad accettare il sacrificio delle nostre vite in cambio di un risparmio ridicolo che produce precarietà, sfruttamento e privatizzazione dei beni e servizi collettivi. Chiediamo non solo che i partiti politici, gia' in campagna elettorale, i movimenti con cui abbiamo costruito momenti di dibattito e conflittualita' , le associazioni animaliste si esprimano; vogliamo combattere per impedire che un modello scellerato venga imposto alla nostra citta' e per difendere i nostri diritti e il nostro futuro".

"PRONTI A MOBILITARCI" - Per questo, promette l'associazione, "ci mobiliteremo ed attiveremo e proponiamo a cittadini, realta' sociali, sindacali e politiche, colpiti come noi dalle scellerate politiche di austerity, di farlo con noi. Per prendere parola su quello che oggi accade a Roma nella gestione dei servizi e della cooperazione sociale, messa in ginocchio prima da Mafia capitale e poi dai tagli insensati che sono stati imposti ai bilanci di Roma Capitale. Per resistere un minuto di piu' di loro, diamo i seguenti appuntamenti: giovedi' 31 dicembre alle 10.30 appuntamento sotto la Prefettura, via 4 Novembre 119, per chiedere al prefetto Gabrielli di fermare questo massacro; lunedi' 4 gennaio alle 11.00 assemblea pubblica nel canile della muratella, via della magliana 856".

Domani alle ore 9 il presidio sotto la prefettura, in via 4 novembre angolo piazza Venezia, "per chiedere un incontro a Gabrielli e scongiurare l’intenzione del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma e della Gestione Commissariale di chiudere, dal 1 gennaio 2016, i canili comunali Muratella e Vitinia ex Poverello e di trasferire i cani ed i gatti attualmente presenti nelle strutture nei canili privati convenzionati".

I SINDACATI - E a mobilitarsi per i lavoratori ci sono anche i sindacati. "Dal 2001 e senza interruzioni, con sindaci, giunte e assessori diversi, abbiamo chiesto l'emanazione di un bando di gara europeo per l'assegnazione dei canili comunali. Richieste a cui sono seguiti tavoli tecnici, accordi di massima e promesse puntualmente naufragate nell'inerzia amministrativa del Dipartimento Ambiente, incapace di produrre un bando per 15 anni" si legge nel comunicato Fp Cgil. 

Ora quello stesso Dipartimento ha proposto al Sub Commissario De Milato la soluzione: l'ennesima ipotesi di bando europeo tra 8 mesi (cioè dopo le elezioni) e nel frattempo, dal 1 gennaio, termine dell'attuale affidamento, la chiusura del canile Comunale della Muratella e del Poverello e il trasferimento degli oltre 600 cani in canili privati. Interrompere quindi l'unico servizio pubblico che garantisce cure, assistenza, ospitalità e adozioni a Roma, con il conseguente licenziamento di 100 lavoratori che la stessa Amministrazione, con un precedente atto, ha individuato quale numero necessario per la garanzia del servizio".

"Chiudere la struttura pubblica in favore di quelle private - sottolinea quindi la Fp Cgil - tradisce a nostro avviso lo spirito della legge e prende a calci il buon senso. Interrompere un servizio pubblico, attribuito per legge al Comune, senza prevedere una sua surroga, è un danno ai cittadini. Licenziare 100 lavoratori in una città che non esce dalla crisi, è un segnale opposto a quello necessario". La Fp Cgil Roma e Lazio chiede infine "al Prefetto di Roma un immediato intervento che scongiuri il blocco del servizio pubblico e al Sub Commissario De Milato una scossa all'inerzia amministrativa e alle approssimazioni di questi anni".

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