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Castel Romano, la regione Lazio firma l'ordinanza di sgombero: "Comune chiuda il campo rom"

L'assessore alla Salute D'Amato ha firmato l'atto. Si chiede inoltre a Roma Capitale un presidio fisso dei vigili urbani all'ingresso e la rimozione delle discariche abusive

Polizia locale in presidio h24 all'ingresso, ripristino dei depuratori e rimozione delle discariche abusive, bonifica dell'intera area e, punto chiave, sgombero definitivo della baraccopoli. L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato ha firmato l'ordinanza per lo sgombero del campo rom di Castel romano, a seguito dell'escalation di roghi tossici, delle denunce di comitati di zona e forze politiche di opposizione e di un allarme lanciato dalla stessa Asl Roma 2 che ha parlato di condizioni precarie sul piano igienico sanitario. Un sgombero che però dovrà fare il Campidoglio. Vediamo i dettagli.

L'ordinanza prevede che Roma Capitale ripristini, con effetto immediato, il varco d'accesso al campo, garantendo la presenza continua h24 della Polizia Locale, "in modo da poter inibire - si legge nel testo - l'accesso al campo alle persone non autorizzate nonché impedire l'introduzione all'interno del campo stesso dei materiali oggetto di incendi e roghi, ovvero di smaltimenti irregolare ed illecito".  

Inoltre, si chiede a Roma Capitale di ripristinare "la funzionalità dei due depuratori già presenti, entro quindici giorni dalla pubblicazione dell'ordinanza e attivare la rimozione dei materiali abusivamente sversati nelle aree circostanti il Villaggio".

Infine, ultimo punto ma non per importanza, l'ordinanza impone al Campidoglio di procedere "alla completa attuazione delle azioni organizzative e funzionali alla chiusura definitiva del villaggio". E "alla bonifica dell'intera area, nonché al ripristino dei luoghi allo stato originario". Non sono fissati ultimatum temporali per sgomberare. Ma il pressing è chiaro e nell'ordinanza si parla più volte di "urgenza" legata alla tutela della salute pubblica. 

In realtà il Comune ha già ceduto almeno in parte alla regione. Questa mattina sull'area è partita un'operazione della Polizia locale per la messa in sicurezza del campo con la realizzazione di una barriere di massi per impedire l'ingresso dei mezzi che trasportano rifiuti dentro l'area. Insieme a una serie di controlli e sequestri di veicoli e targhe prive di assicurazione o intestate a prestanome. 

E una mossa importante, già contestata dalle associazioni umanitarie, è stata fatta anche sul fronte sgombero, recapitando una lettera alle 28 famiglie dell'area F del campo, la più critica. Una comunicazione per annunciare l'arrivo delle ruspe entro il 10 settembre, e invitando le persone a lasciare i moduli abitativi entro quella data. Due mesi per trovare una sistemazione alloggiativa alternativa con l'aiuto del Comune, secondo quanto previsto nel piano rom, che però come tempistiche prevedeva più di un anno. 

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