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Campi rom, dalla chiusura del River ai rimpatri "ecco tutte le fake news del M5s"

Intervista a Carlo Stasolla, presidente dell'associazione 21 luglio, sul piano Raggi per la chiusura delle baraccopoli

"C’è chi, come noi, supera i campi rom e ne ha già chiuso uno, quello di Camping River. E c’è chi, come la destra, li ha creati e disseminati per Roma". E' una vera e propria arringa di difesa quella comparsa ieri sulla pagina Facebook del Movimento Cinque Stelle Roma (vedi a fondo pagina). Le politiche messe in piedi per l'assistenza alle famiglie che abitano le baraccopoli della città sono vincenti, migliorano la vita delle persone rispettando le regole, vanno avanti "a ritmo serrato" e danno i risultati auspicati. A sentire i pentastellati, il piano rom per la chiusura degli insediamenti della periferia romana, è già una vittoria. Oltre che un'ottima strategia che al termine del percorso, il 2021, darà tutti i frutti sperati. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto a Carlo Stasolla, presidente dell'associazione 21 luglio, da anni a fianco delle famiglie rom a garantirne tutele e diritti. 


La maggioranza M5s difende da sempre la bontà e l'efficacia del piano rom per la chiusura dei campi, e lo fa mostrando che il Camping River di via Tiberina, effettivamente, in pochi mesi è stato chiuso. Non lo si può negare...

Vero, ma la chiusura è arrivata a seguito di uno sgombero forzato, con tanto di ruspe e schieramento di forze dell'ordine che ha messo per strada il 26 luglio 2018, quasi trecento persone, di cui la metà bambini. La quasi totalità di esse ha vagato per mesi nella periferia della città.

Intende dire che il problema più che risolto è stato semplicemente spostato?

Esattamente. Gran parte delle famiglie del River sono finite a ingrandire gli altri insediamenti che il Comune intende chiudere. Si tratta di una ricostruzione fantasiosa, quella fatta dai Cinque Stelle sulla chiusura di quel campo. Come lo è quando ripetono che i campi li ha creati la destra per rispondere ad attacchi politici. Non si conosce la storia. 

Cioè?

Il primo campo formale è stato realizzato nel dicembre 2014 dal sindaco Francesco Rutelli. Degli insediamenti formali oggi esistenti 15 sono stati progettati, costruiti e gestiti dalle giunte di centro-sinistra (Rutelli e Veltroni), uno solo dalla giunta Alemanno che nel 2012 ha realizzato La Barbuta. Sempre alla destra hanno attribuito la notizia, smentendola, di una nuova misura da sperimentare, un reddito per sei mesi alle famiglie. In realtà la dichiarazione è stata rilasciata ai giornali dalla super consulente Monica Rossi, scelta dalla sindaca Raggi. Frasi che Rossi non ha ritrattato nella sostanza.

Tornando al River, il M5s nel post su Facebook di ieri che il River è stato chiuso "nel rispetto dei diritti e di precisi doveri delle persone (come accertato anche dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo)". 

E' falso. La Corte Europea per i Diritti Umani, in riferimento al camping River aveva disposto la sospensione dello sgombero dell'insediamento fino al 27 luglio 2019 al fine di valutare la posizione dei ricorrenti. E’ stato grazie all’intervento del ministro Salvini, che ha anche accusato la Corte di Strasburgo di buonismo che non si sono rispettati i tempi della Corte.

Il metodo River è lo stesso adottato per i campi Barbuta Monachina, Castel Romano...

Allora sappiamo dove finiranno le persone che ora abitano quegli insediamenti. Per strada.

Secondo i Cinque Stelle però la frequenza dei bambini rom nelle scuole, dove è in corso il piano per la chiusura dei campi, è aumentata del 20% in pochi mesi.

Secondo i dati del Dipartimento Scuola di Roma Capitale nell'ultimo anno scolastico i minori rom iscritti alla scuola dell'obbligo erano 940. L'anno prima della presentazione del Piano, nel 2016, i bambini rom che risultavano iscritti erano 1.990. Più di mille alunni rom si sono persi per strada.

"Stiamo portando avanti un progetto per il superamento di altri campi con il contributo economico e amministrativo dell'Unione Europea. Noi risparmiamo risorse che reinvestiamo per migliorare la vita delle persone". Anche questa secondo lei è una bufala. Ci spiega perché?

Il progetto di superamento dei campi con fondi europei è della giunta Marino e grazie alla sua attività si sono intercettati quei fondi. Ad oggi la giunta Raggi non è riuscita ad ottenere un euro dall'Europa per il superamento dei campi malgrado i proclami.

Tra le misure rivendicate in termini di efficacia dai grillini ci sono gli accordi internazionali con le nazioni di provenienza dei rom. I rimpatri volontari. Funzionano?

La sperimentazione di rimpatrio assistito è stata compiuta solo in riferimento alle persone di camping River perché di cittadinanza rumena. Furono solo 9 le famiglie che 12 mesi fa accettarono il rimpatrio (14 persone) ma di esse, poco dopo, 2 nuclei ritornarono a Roma, lamentando l'assenza dei sostegni promessi dall'Amministrazione Comunale.

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