Camion bar via entro il 10 luglio, Marino: "Abbiamo realizzato un sogno"
Settantasei le postazioni che verranno ricollocate fuori dalle aree centrali. Dieci i giorni di tempo per adeguarsi, altrimenti interverrà la forza pubblica e non solo con multe. Leonori: "Previste anche rimozioni e sequestri della merce"
Una liberazione per Roma, quasi al pari dei sigilli a Malagrotta, una battaglia senza precedenti, di quelle che il sindaco Marino ha sottoscritto dalla prima ora, all'interno di un più ampio progetto di riqualificazione della vetrina turistica romana. I camion bar lasceranno a giorni l'area archeologica compresa tra il Colosseo, i Fori Imperiali, il Pantheon, Piazza di Spagna. E stavolta non c'è margine per cambi di rotta. Si fa sul serio.
Un provvedimento "storico" per il chirurgo dem, che davanti alla stampa, affiancato dagli assessori al Commercio e ai Lavori Pubblici, Marta Leonori e Maurizio Pucci, si auto incorona "realizzatore di un sogno", sventolando vecchi volantini degli anni '90, quando già si pensava a liberare la Roma antica da auto e bancarelle. Un'attesa lunga un trentennio in cui a colpi di Tar e proteste si è sempre affossato i timidi tentativi di rivoluzione delle giunte precedenti. "Oggi grazie alla mia squadra il sogno diventa realtà, mettiamo fine a una situazione che danneggia l'immagine della nostra città e dei suoi monumenti più rappresentativi".
Ma veniamo ai dettagli. Sono 76 le postazioni che verranno ricollocate fuori dalle aree centrali: 22 camion bar, 43 urtisti e 11 fiorai. Le bancarelle di cibo e bevande potranno operare a Lungotevere Oberdan, Lungotevere Testaccio, Lungotevere Maresciallo Diaz, via della Piramide Cestia e via Carlo Felice. Gli urtisti, o "ricordari", oggi venditori di souvenir un tempo di articoli religiosi, finiranno invece tutti su via di San Gregorio, lato Celio. Un traguardo che arriva a fine di un lungo percorso articolato intorno al Tavolo del Decoro istituito l'anno scorso con il Ministero dei Beni e attività Culturali. "E' stato davvero un importantissimo lavoro di squadra" spiega Leonori, sottolineando, oltre alle regole, gli aspetti repressivi: sconti stavolta non se ne fanno. "Non saranno semplici multe visto che in caso di violazioni si potrà arrivare anche al sequestro di merci e mezzi".
E il Tar nemico numero uno dei paladini del decoro? "Il Tribunale si è già espresso a Dicembre rigettando il ricorso di alcuni operatori commerciali" rassicura Leonori. Già un via libera insomma che dovrebbe dare sufficienti garanzie. I banchi si sposteranno e l'area resterà vuota. O almeno, questa è la speranza, perché dietro l'angolo c'è sempre il pericolo abusivi. Un fiume di venditori ambulanti con secchi ghiacciati pieni d'acqua e lattine di birra o di bastoncini allungabili per selfie 'd'autore'. Problema che l'amministrazione conosce fin troppo bene.
"In collegamento costante con la Prefettura, lavoreremo non solo perchè chi non ha diritto non ci sia più - ha specificato l'assessore Pucci - ma perchè questi non vengano sostituiti dall'abusivismo: questa è la nostra battaglia per il controllo del territorio, altrimenti abbiamo fatto una bella battaglia, quella sui camion bar, ma rischiamo di perdere la guerra". Marino invece vuole vincere, e in tempi in cui i media locali lo danno quasi per 'spacciato', finire osannato sui giornali di mezzo mondo come il salvatore dei beni culturali più visitati del pianeta è un'occasione di rilancio d'oro.
Anche se il tema crisi, dimissioni, pezzi di giunta (renziani) che si perdono per strada, oggi è un tabù. E alle domande off topic dei giornalisti il sindaco non risponde, le schiva tra incomprensioni (finte?) e giochi di parole. Come si dice, 'fa lo gnorri'. A chi gli chiede se farebbe una passeggiata con Renzi lungo i Fori Imperiali 'liberati', risponde proponendo di accompagnarci tra 15 giorni, a provvedimento in vigore, i media. E a chi gli fa notare che la domanda riguardava il premier e non la stampa risponde laconico "non avevo capito". Salvo ripensarci a fine conferenza: "Sì certo che lo inviterò". A chi invece chiede un commento rispetto alle prossime dimissioni dell'assessore Improta, replica a mezza bocca: "Non considero la perdita dei camion bar come la perdita di un pezzo importante della mia Giunta". Poi, il silenzio.