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Scontro Calenda-Raggi, il ministro: "Sindaca arrogante e assente, chiudo il Tavolo per Roma"

E' strappo tra il ministro e la sindaca. In un lungo documento l'attacco del ministro: "Roma non collabora, persi un miliardo di euro"

"Chiudo il tavolo Roma". La pazienza del Mise è finita. Il ministro Carlo Calenda sbatte la porta - "dopo l'ennesima risposta arrogante della sindaca" - e affida a Twitter il suo addio. Niente più collaborazioni istituzionali per risollevare la Città eterna. La colpa, non ne fa mistero, è "dell'immobilismo del Campidoglio". "Lavorare per Roma a dispetto della amministrazione comunale è assurdo - scrive ancora sui social - abbiamo molte altre cose urgenti da fare". Ma facciamo un passo indietro. 

In una missiva indirizzata alla prima cittadina Virginia Raggi, il numero uno del ministero dello Sviluppo Economico ha accusato il Comune di "mancanza di capacità realizzativa" che "preclude la possibilità di ottenere i risultati sperati" oltre che di "utilizzare le risorse già stanziati". Calenda fa presente che dal Tavolo per Roma - istituito per il rilancio economico della Capitale - la città potrebbe ottenere più di un miliardo di euro per progetti e opere pubbliche. Peccato che dei progetti, è l'accusa, non vi sia quasi traccia. E che tra imprecisioni, "errori di aritmetica", "proposte stravaganti e richieste assurde", non sia ancora stato possibile finanziare concretamente alcunché. Autobus da acquistare, finanziamenti per la riqualificazione delle scuole, aiuti alle imprese. 

La risposta della sindaca però non è certo conciliante. "Ho letto la lettera di Calenda, ormai le leggo prima sui giornali e poi mi vengono inviate per conoscenza - ha dichiarato a margine di una conferenza stampa ai Musei capitolini - mi stupisce, ma forse neanche tanto, che a due settimane dal voto si torni a promettere un miliardo per Roma dopo cinque anni in cui il Governo si è assolutamente dimenticato della Capitale. Se questo miliardo fosse vero lo avremmo inserito in bilancio, ma in bilancio non posso inserire nè parole nè promesse". 

Toni che fanno letteralmente inalberare il ministro. "Dopo mesi scanditi da una totale assenza della Sindaca mi pare che non ci sia pià alcun senso nel continuare questo lavoro" dichiara. "Ieri ho spiegato alla Sindaca per iscritto e nel dettaglio a che punto sono i progetti del tavolo Roma e quali sono le tante inadempienze e ritardi del Comune invitandola ad un incontro ristretto con il Presidente Zingaretti. La risposta conferma che l'unica strada per evitare di continuare a sprecare tempo e risorse è quella di chiudere il tavolo. Evidentemente la Sindaca ritiene di non aver bisogno di aiuto". Calenda va avanti, ma "con i progetti che non dipendono dalla collaborazione con questa amministrazione". 


 

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