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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Bus turistici, occupati gli uffici di Meleo: "Senza risposte, in 2000 rischiano il posto"

Genovese: "Non sappiamo cosa dire ai clienti per il prossimo anno"

Proteste questa mattina presso il dipartimento Mobilità di via Capitan Bavastro. Una delle sale è stata occupata da una decina di portavoce delle associazioni di rappresentanza dei pullman turistici della capitale, contrari al nuovo piano in via di approvazione da parte dell'amministrazione Raggi. Un piano che mira a forti limitazioni per l'accesso dei bus turistici nel centro della città e introduce tariffe molto più salate. La mobilitazione si sta facendo sentire anche all'esterno della struttura, dove si sono radunate qualche decina di manifestanti. Sul posto anche la Polizia. 

"Eravamo stati convocati dall'assessora Linda Meleo" ha spiegato alla Dire Andrea Genovese, uno dei rappresentanti della categoria. "Ma non si è presentata mandando un suo collaboratore. Una cosa inaccettabile. Qui è in gioco il futuro di oltre 2.000 persone che non sanno se potranno portare lo stipendio a casa da gennaio. La verità è che Meleo non sa cosa fare per il piano pullman 2018 e di conseguenza noi non sappiamo che prezzo fare e cosa dire ai nostri clienti per il prossimo anno. Non stiamo più firmando contratti e quindi sono a rischio molte aziende". 

Ha concluso Genovese: "Saremo estromessi dal centro di Roma per volontà politica senza uno studio tecnico" ha concluso Genovese. "Ora da qui non ce ne andiamo fino a quando l'assessore o il sindaco non firmeranno almeno la conferma del piano attuale fino a 31 dicembre 2018 per poi aprire un nuovo tavolo".

"Eravamo stati convocati dall'assessora Linda Meleo ma lei non si è presentata inviando un suo delegato che non ha alcun potere istituzionale e che non può intavolare alcuna trattativa" spiega Franco Tinti, presidente dell'associazione Ansrta. "Per questo abbiamo deciso di abbandonare il tavolo e occupare una sala. Staremo qui fino a che non arriverà l'assessora o la sindaca. Fino ad oggi le uniche informazioni pervenute le abbiamo apprese leggendo i giornali. L'assessora ci deve dire cosa ha intenzione di fare a partire dal primo gennaio 2018. Se non avremo risposte entro il 30 novembre saremo costretti a portare i libri in tribunale e a licenziare i nostri dipendenti. Circa 30 mila persone, compreso l'indotto, rischiano di restare senza lavoro". 

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