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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Tufello / Via Capraia

Buoni spesa, è guerra di numeri: "Erogati a 70mila beneficiari". Le periferie contestano il Comune: "Qui mai arrivati"

Il Campidoglio torna sui numeri legati ai buoni spesa, 30mila domande escluse perchè senza requisiti o mendaci: "Priorità a chi aveva zero"

“I buoni spesa non bastano” – questo lo striscione che ha accompagnato la manifestazione dei movimenti per le strade del Tufello. 
Dopo San Basilio, Quarticciolo e Garbatella la protesta sui contributi erogati in favore delle famiglie più fragili in crisi durante la pandemia di Coronavirus arriva anche nel cuore del Montesacro. 

Buoni spesa, i numeri del Comune: "70mila i beneficiari"

Mentre il Comune fa il punto sui numeri, le periferie romane contestano tra cassette vuote e slogan. In base ai dati forniti dal Campidoglio sulle 160mila domande complessive arrivate, 98mila hanno superato un primo livello di verifica: circa 30mila quelle rigettate per mancanza di requisiti o perché presentate da furbetti. Così “il numero dei reali beneficiari è circa 70 mila”- ha precisato l’assessora al Sociale di Roma Capitale, Veronica Mammì. Tutte messe in pagamento: “La priorità è stata data a chi non percepiva nessun tipo di contributo economico pubblico. E quasi tutti hanno già ottenuto o stanno per ottenere i ticket”. 

Buoni spesa, protesta anche il Tufello

Ma le realtà sociali di Roma denunciano ben altro scenario. “Dallo scoppio della pandemia abbiamo affrontato l’emergenza sanitaria distribuendo aiuti alimentari a centinaia di famiglie: sulle circa 400 che seguiamo – spiega Cecilia di Terzo a Domicilio, la rete di solidarietà e mutuo aiuto del Roma Montesacro – i buoni spesa sono arrivati a circa 30-35. E tutti nell’ultima settimana. Il Comune – dicono gli attivisti – si è mosso con colpevole ritardo”. Tra i quartieri del Municipio III più in difficoltà Tufello, Valmelaina e Fidene, ma anche Talenti. “In queste settimane – rilevano da Terzo a Domicilio – abbiamo portato generi alimentari raccolti tramite la spesa sospesa e le donazioni, ma anche libri soprattutto per bambini. Il nostro supporto però non può bastare”. 

Buoni spesa, Nonna Roma: "Buoni spesa mai arrivati"

Un grido d’aiuto che si leva anche da Nonna Roma, il progetto che sostiene e aiuta le persone meno abbienti, di ogni nazionalità, attivando un banco di mutuo soccorso e che nei due mesi di lockdown ha consegnato pacchi alimentari a circa 5200 famiglie. “Il nostro lavoro non si conclude poiché le richieste sono ancora tantissime e perché i buoni spesa e gli ammortizzatori sociali previsti dai provvedimenti governativi non sono arrivati. Occorre una svolta e un intervento immediato perché le persone non ce la fanno più”. 

E tra chi ha perso il lavoro, chi è in cassa integrazione senza ancora averla ricevuta e chi lavora ma solo saltuariamente, anche nelle occupazioni romane cresce la preoccupazione. Dei buoni spesa nemmeno l’ombra. “Alla dinamica di sostegno di comunità si è aggiunto un meccanismo di sostegno da pezzi del territorio: i genitori dei figli con cui i bambini vanno a scuola, le associazioni come Nonna Roma, hanno portato pacchi alimentari, oppure le donazioni dei mercati ortofrutticoli. Però ora la situazione si fa sempre più drammatica, qualcuno ha ricevuto i buoni spesa, ma il 98 per cento – ha detto all’agenzia DIRE Irene Di Noto dei Blocchi precari metropolitani - ancora non li ha visti. In questo momento non c'è nessuna prospettiva di sostegno economico, anche il reddito di emergenza ci sembra una misura insufficiente, arriverà tra mesi e molti verranno esclusi per il problema della residenza". 
 

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