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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Le strade restano colabrodo, il piano antibuche non convince

Carreggiate distrutte da buche, dissesti, radici che sollevano l'asfalto. E' il vero tallone d'Achille della Capitale. E con i pochi fondi a bilancio è difficile prevedere cambiamenti rilevanti

Ieri in via Gioberti un ciclista è finito con la bici dentro una buca. Due giorni fa la notizia: su via Cristoforo Colombo, date le pessime condizioni del manto stradale, sarà obbligatorio non superare i 30 chilometri orari. A Dragona, sul litorale, causa dissesti, sono state soppresse alcune fermate del bus. A Roma Nord e non solo è fin troppo facile imbattersi in pattuglie dei vigili urbani impegnati h24 a fare la guardia alle carreggiate. Buche, dossi, radici che sollevano il cemento, asfalto ammalorato. Eccolo qua, il vero tallone d'Achille della Capitale. Dalla grande viabilità alle strade secondarie sono anni che i viaggi dei romani, specie su due ruote, sono una vergognosa gimkana. Anni che hanno visto susseguirsi più amministrazioni da sinistra a destra. Il problema non lo ha ancora risolto nessuno. E se guardiamo i fondi stanziati a bilancio dal governo Raggi, il cambio di passo non sembra all'orizzonte. Senza contare l'assenza di un assessore ai Lavori Pubblici. Dalle dimissioni di Paolo Berdini la delega è passata alla sindaca. 

"Abbiamo già riparato 400 buche e sono già partiti i piani d'intervento" dichiarava soddisfatta a fine anno insieme al mentore Beppe Grillo, scrivendo di interventi sulle strade anche nei famosi 43 successi dei suoi primi 7 mesi da amministratrice. Ma le buone volontà non sono mai bastate e i fondi disponibili, al solito, sono minimi. Nel bilancio appena licenziato troviamo ventisette milioni di euro annuali per il 2017, poco meno di quanto stanziò l'ex giunta Marino nel 2013. Serviranno per la manutenzione ordinaria delle strade. Il minimo indispensabile, in linea con quanto nelle disponibilità delle precedenti amministrazioni. E il bando pubblico, europeo, non è ancora stato pubblicato. Si va avanti a suon di proroghe. A rimpolpare un po' le casse ci sono ancora i fondi giubilari, un pacchetto di interventi da circa 37 milioni di euro che, stando agli annunci del Campidoglio, dovrebbe essere in partenza. 
 
Ma il vero buco nero è sulla manutenzione straordinaria, quella che consentirebbe interventi strutturali in profondità. La sindaca ha più volte dichiarato l'impegno: trovare 50milioni di euro l'anno per cinque anni da destinare a questo tipo di riparazioni. La realtà, per il momento, è che a bilancio ne troviamo tre. Tre milioni di euro annuali per la grande viabilità (di competenza del dipartimento Simu) che comprende circa 800 chilometri di rete viaria. Oltre a circa 15 milioni per i municipi (1 milione a territorio). Insomma, cifre troppo basse per dare una spinta reale al cambiamento. D'altronde, citando dati forniti il 3 gennaio scorso da Federconsumatori Lazio, "almeno il 30% delle strade di Roma è interessata da dissesti, rotture o buche stradali". 

A commentare il quadro l'ex assessore ai Lavori Pubblici dell'era Alemanno, conigliere capitolino di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera. "Le strade capitoline sono ridotte un colabrodo. Il piano antibuche dei grillini non esiste ma è semplicemente una farsa, siamo all'ennesima proroga in attesa del bando che addirittura deve ancora partire. Negli ultimi 8 anni l'unica gara pubblica sulla manutenzione stradale è stata fatta dal sottoscritto, dai 5 Stelle e Pd solo chiacchiere e annunci spot". 

Stessi toni dal consigliere regionale di Forza Italia, vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi. "Reputo molto grave quando accaduto nella Capitale, dove un ciclista è finito con la bicicletta dentro una buca in via Gioberti, zona Termini. Davvero un episodio increscioso, che testimonia il penoso stato delle strade di Roma e la carente manutenzione, messa in campo dall'inefficiente amministrazione a 5 stelle. D'altronde sono ancora vivi i roboanti annunci di Raggi e compagni, che avevano promesso il rifacimento degli asfalti più disastrati della città. A ben guardare, solo uno specchietto per le allodole. Sollecito pertanto la giunta grillina ad uscire dall'immobilismo istituzionale e a programmare concrete misure per la sicurezza stradale. In gioco c'è la vita dei romani". 

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