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Bonus casa, Galloro (Pd): "Il Comune smetta di prendere in giro i cittadini"

Il consigliere provinciale delegato alle Politiche abitative Nicola Galloro afferma che sulla questione casa da tre anni è tutto fermo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

nicola galloro-2“Sulla questione casa il Comune la smetta di prendere in giro i cittadini. Gli unici immobili del Campidoglio sono i suoi amministratori. Da tre anni è tutto fermo”. Così, in una nota, il consigliere provinciale delegato alle Politiche abitative Nicola Galloro (PD) che prosegue: “E’ una vera beffa quella che vede migliaia di famiglie attendere ancora i contributi per pagare l'affitto dopo la graduatoria del bando per il buono casa 2009 pubblicata ad aprile. Per non parlare della mancata pubblicazione del nuovo bando per le case popolari. Il vecchio bando è scaduto il 21 gennaio 2010 e dal giorno successivo doveva essere pubblicato quello nuovo. Ancora oggi, nonostante fosse stato annunciato dal sindaco per il primo di luglio, non ve n’è traccia, mentre tutti i comuni della Provincia di Roma hanno già pubblicato le graduatorie, ultimo il Comune di Guidonia il cui bando scade il 15 settembre. E' dunque comprensibile l'esasperazione di chi vive il dramma della casa perché la realtà è ben lontana dai continui proclami del Campidoglio".

“Il Comune  - prosegue - deve inoltre spiegare ciò che appare come un vero e proprio arricchimento illecito ai danni degli inquilini delle case popolari. A novembre 2010, infatti, a circa 2500 famiglie è stato chiesto un anticipo di duemila euro per l’acquisto della propria casa. La vendita, affidata a risorse per Roma, sarebbe dovuta avvenire entro sei mesi. In realtà la società di proprietà comunale che nella scorsa amministrazione era riuscita a vendere circa 1300 appartamenti, dopo i cambi dirigenziali voluti dal sindaco non è stata più messa in grado di procedere alle vendite. Lo stesso Alemanno - continua Galloro - ha affidato la dismissione di questo patrimonio immobiliare alla tanto vituperata società Romeo, la quale il 30 giugno di quest’anno ha concluso la compravendita di ben cinque appartamenti, con tanto di fanfare e chiasso mediatico.

"Quel che è peggio – conclude - è che il Comune è alla paralisi operativa anche sull’acquisizione e la costruzione di nuovi alloggi per l’emergenza abitativa se escludiamo la posa della prima pietra a luglio di numero 31 alloggi di edilizia residenziale pubblica a via Capestrano, a fronte di una graduatoria stimata di 31mila domande”.

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