rotate-mobile
Politica

Sos Bilancio, dalla norma 'Salva Roma' ai tagli: tutti i punti in esame

C'è tempo fino al 30 novembre. Tra lo sblocco dei fondi regionale e l'ipotesi di aumento dell'Imu, qualche punto fermo ma la soluzione è ancora lontana

L’accordo sul trasferimento di parte del deficit sulla gestione commissariale quasi raggiunto. Lo stop del governo al prepensionamento di quattromila dipendenti in deroga alla legge Fornero. Il via libera per le Regioni all’erogazione di fondi per il trasporto pubblico locale. Qualche punto fermo nella stesura del bilancio capitolino del 2013 è stato ormai definito eppure il rebus è tutt’altro che risolto. Il tempo non è molto: fino al 30 novembre prossimo anche se ottimisticamente il sindaco Marino ha assicurato che entro quella data sarà pronto anche il previsionale del 2014. Ogni giorno, soprattutto mezzo stampa, si rincorrono ipotesi e indiscrezioni su come verrà affrontato l’Everest di un deficit da 867 milioni di euro. Vediamo quindi tutte le ipotesi su cui sta lavorando l’amministrazione comunale. 

GESTIONE COMMISSARIALE – Dei 867 milioni di euro di buco, 480 dovrebbero essere trasformati in debito storico. In altre parole parte del disavanzo del 2013 dovrebbe essere spostato all’interno della gestione commissariale affidata a Massimo Varazzani e voluta dall’ex sindaco Gianni Alemanno al suo arrivo in Campidoglio. Qui sono stati raccolte le ‘voci di debito’ comunali risalenti a prima dell’aprile del 2008 che, secondo quanto calcolato dall’allora amministrazione, ammontavano a 12 miliardi di euro. L’operazione sarà resa possibile da una norma, ribattezzata ‘Salva Roma’, da inserire all’interno della legge di Stabilità. La cifra accordata con il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni dovrebbe ammontare a 480 milioni di euro.

FONDI REGIONALI PER IL TPL – Tra i 140 e i 180 milioni di euro dovrebbero arrivare dalla Regione Lazio grazie al decreto che permette alle regioni di erogare i fondi per il trasporto pubblico locale svincolando così i soldi destinati al Tpl dal piano di rientro della sanità cui anche l’ente guidato da Nicola Zingaretti è sottoposto.

STOP AI PREPENSIONAMENTI – E’ stata bocciata invece dal Senato l’ipotesi di aprire alla possibilità di un prepensionamento dei dipendenti comunali in deroga alla legge Fornero. Marino infatti puntava a mandare a casa prima del tempo 4mila dipendenti capitolini per un risparmio di circa 160 milioni di euro.

RIVEDERE I CONTRATTI DI SERVIZIO – Parere favorevole da parte del Governo invece alla ricontrattazione dei contratti di servizio. “Avvieremo presto una due diligence con tutte le municipalizzate” ha spiegato il sindaco. Questa possibilità permette di aumentare i risparmi dell’amministrazione capitolina.

PATRIMONIO – Licenziata dalla giunta comunale mercoledì scorso, è stata approvata la delibera per la vendita di 600 immobili di proprietà del comune di Roma. Stima da ricavare: 247 milioni di euro. Questa cifra però non servirà a ripianare il deficit del 2013 bensì verrà iscritta al bilancio del 2014. Il motivo è la tempistica necessaria a dismettere tale patrimonio anche se, alcune indiscrezioni, non escludono un anticipo parziale delle vendite in modo da dare un po’ di ossigeno alla manovra del 2013.

TASSE – Di fronte alla proposta avanzata qualche settimana fa dell’assessore al Bilancio Daniela Morgante di aumentare le imposte locali il sindaco Marino si è opposto nettamente: “Non voglio essere il sindaco delle tasse” ha tuonato. Quindi, almeno per ora, sembra essere stato bloccato l’aumento dell’addizionale Irpef inizialmente previsto da 0,9 per cento a 1,2 per cento. Sembra ormai essere stato deciso invece il rincaro della tassa relativa all’occupazione di suolo pubblico e quella di soggiorno per gli alberghi di extra lusso a quattro e cinque stelle che passerebbe da 5 a 10 euro per un totale di 15 milioni di euro. Al vaglio anche l’innalzamento di un punto dell’Imu sulla prima casa, dallo 0,5 allo 0,6 per cento, che varrebbe circa 140 milioni di euro. A riguardo bisogna vedere se il Governo farà pagare a dicembre la seconda rata della tassa oppure no. In caso negativo risulterebbe vitale per il Campidoglio incassare dallo Stato questi soldi sotto forma di rimborsi. Anche su questo frangente rimane da capire la posizione del Governo.

TAGLI – Infine la nota più dolente da affrontare per il Campidoglio: i tagli. Secondo quanto anticipato mezzo stampa l’assessore Daniela Morgante avrebbe intenzione di falciare tra la spesa corrente ben 137 milioni di euro. Una cifra enorme se relazionata al breve tempo su cui dovrà essere spalmata. Nel dettaglio, quasi tutti gli assessorati dovranno stringere la cinghia. I più colpiti, quelli all'Ambiente e alle Attività produttive che dovranno rinunciare al 35% della spesa corrente. Pesanti sacrifici anche per l'Assemblea capitolina che dovrà tagliare il 60% delle spese e mentre per il Gabinetto del sindaco si parla dimezzare i soldi a disposizione. Invariati invece settore come la Scuola e Servizi sociali che non subiranno alcun taglio. Per i municipi, che già hanno lanciato l’allarme sul settore dell’assistenza domiciliare, non sarà facile con 45 milioni di euro in meno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sos Bilancio, dalla norma 'Salva Roma' ai tagli: tutti i punti in esame

RomaToday è in caricamento