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Bilancio: da Farmacap a Multiservizi, l'Aula approva la liquidazione delle partecipate

L'Assemblea capitolina ha dato il via libera alla delibera che prevede la messa in vendita di una serie di società partecipate dal Campidoglio. Tra queste Acea Ato 2, Assicurazioni di Roma e Centrale del Latte

Sospesa la liquidazione per Farmacap che diventerà società per azioni. Parte quella di Assicurazioni di Roma con "idonei piani di ricollocazione" per i lavoratori all'interno del Comune. Da vendere invece le quote della Centrale del Latte spa, considerate non strategiche. Rimangono nelle mani del Campidoglio le azioni di Investimenti spa (proprietaria della Fiera di Roma) mentre slitta la cessione del 10% di Eur spa. Nell'elenco delle aziende da liquidare restano infine Acea Ato 2 e Aeroporti di Roma. L'Assemblea Capitolina ha approvato, con un voto separato su ogni azienda partecipata su proposta del Movimento cinque stelle, la delibera propedeutica al bilancio di previsione 2015. Un provvedimento corretto ieri da un maxi-emendamento di giunta, che contine la liquidazione di 27 aziende partecipate capitoline tra quelle di primo e di secondo livello. E' infatti prevista anche la "dismissione della partecipazioni detenute da Ama e Atac", come la Multiservizi i cui dipendenti negli ultimi giorni hanno portato avanti diverse proteste contro questa ipotesi. Anche la votazione in Aula, infatti, è stata accolta dalle grida di sdegno e dai fischi dei lavoratori presenti tra il pubblico. Il risparmio dell'operazione è stimato in 150 milioni di euro.

Nell'elenco delle aziende da liquidare resta Acea Ato 2, nonostante le polemiche dell'opposizione, Centrale del latte Spa, ritenute una partecipazione non strategica, Aeroporti di Roma Spa, Car Spa (previa delocalizzazione del Centro carni e cambio sede del Mercato dei Fiori di via Trionfale al Car di Guidonia), Cif Spa, Bcc ed Eur Spa, ma non subito. La cessione del 10% di Eur spa infatti slitta in prospettiva di una ristrutturazione del debito e soprattutto al completamento degli investimenti in essere, in primis, Nuvola di Fuksas.

Dall'elenco è stata stralciata Investimenti Spa, "in attesa degli sviluppi societari". Farmacap invece verrà trasformata in società per azioni a maggioranza pubblica. Per  quest'ultima nel maxi-emendamento è prevista la nomina di un commissario liquidatore entro il 31 maggio 2015 e la valorizzazione degli “asset patrimoniali”. Stop infine alla liquidazione e internazionalizzazione di Biblioteche di Roma, grazie a un piano di razionalizzazione ed efficientamento che prevede l'allineamento contrattuale dei lavoratori dell'azienda con i dipendenti capitolini, in particolar modo per quanto riguarda il salario accessorio.

Soddisfatto il sindaco Ignazio Marino che ha definito il voto di ieri "un risultato storico" ha detto. "Roma ha compiuto la scelta di concentrare tutto il suo impegno sui servizi ai cittadini e di uscire dalle partecipate non strategiche. Non si tratta solo di ridurre dei costi, ma anche di rendere più efficace e puntuale il lavoro dell'amministrazione. Siamo il primo Comune a fare un simile passo, tagliando vecchie abitudini e strutture oggi davvero dispendiose e non utili alla città". Meno soddisfatta Sel che su Farmacap e AceaAto 2 si è distinta dalla maggioranza votando contro: "Non è il finale che avevamo auspicato" ha commentato il capogruppo Gianluca Peciola. Il consigliere radicale Riccardo Magi invece si auspica di più: "Il voto di oggi è un primo passo emblematico, al quale però bisogna fare seguito affrontando seriamente il nodo cruciale dei servizi pubblici locali, dai trasporti ai rifiuti, e avviando, attraverso la liberalizzazione, una riforma complessiva del sistema dei servizi ai cittadini".

Polemica l'opposizione: "Quanto previsto dal maxi-emendamento non fa altro che pasticciare e non chiarisce il futuro di Eur Spa né quello dei suoi dipendenti" dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi-An, Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera e Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio. "Si tratta di un atto nebuloso, che da una parte vuole Roma Capitale fuori dalla società Eur Spa cedendo il suo 10%, ma a condizione che le opere previste siano realizzate. Barattare quel mostro della Nuvola con l'immenso patrimonio pubblico razionalista, palazzi storici dell'Eur, compresi i lavoratori che ne fanno panno parte e per i quali chiediamo le dovute garanzie occupazionali, è incongruente e semplicemente vergognoso". Protesta anche Roberto Cantiani, capogruppo capitolino di Ncd: "Qualunque amministratore minimamente attento si accorgerebbe che il maxi emendamento sulle municipalizzate partorito oggi dalla giunta Marino è il solito papocchio informe. Le nuove società sono camuffate tra articoli e commi per 'cambiare tutto ma non cambiare nulla'".

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