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Bilancio di previsione 2015 di Roma Capitale: ecco tutti i numeri

La manovra di bilancio previsionale 2015 è approdata in Aula Giulio Cesare. Ecco tutti i numeri esposti dall'assessore competente Silvia Scozzese

Approvato nelle ultime 'ore utili' del 2014 dalla giunta, dopo un passaggio in commissione Bilancio che però non si è ancora espresso definitivamente nel merito, la manovra di bilancio previsionale 2015 è approdata in Aula Giulio Cesare. Ecco tutti i numeri esposti dall'assessore competente Silvia Scozzese.

LE PREVISIONI COMPLESSIVE DI BILANCIO - Il bilancio 2015 presenta un valore delle entrate pari a 6,319 miliardi di euro, articolate tra entrate tributarie per 2,94 miliardi (46,5%), entrate da trasferimenti per 808 milioni (12,8%), entrate extratributarie per 698 milioni (11,0%), entrate da alienazioni, trasferimenti di capitale e da riscossioni di credito per 95 mln (1,5%), entrate da accensione di prestiti per 330 milioni (5,2%), entrate per conto terzi per 1,412 miliardi (22,3%) e avanzo di amministrazione per 36 milioni (0,6%). Il versante delle uscite presenta un valore di 6,319 miliardi di euro, costituite da spese correnti per 4,434 miliardi (70,2%), da spese in conto capitale per 119 milioni (1,9%), da spese per rimborso di prestiti per 354 milioni (5,6%) e da spese per conto terzi per 1,412 miliardi (22,3%).

LE ENTRATE CORRENTI - La manovra finanziaria 2015 del Comune deriva da un forte calo delle entrate correnti, che rispetto al 2014, al netto degli effetti contabili, fanno segnare una riduzione di circa 310 milioni di euro. Sebbene, infatti, la contrazione nominale delle entrate correnti sia di 755 milioni di euro, “sterilizzando l'effetto meramente contabile” ha spiegato Scozzese, dell'anticipazione di 150 milioni di euro del gettito Tasi ottenuto dallo Stato nel 2014 (e restituita dal Comune nello stesso anno), del trasferimento di 100 milioni di euro ricevuto dalla Regione nel 2014 per il contratto di servizio di Atac del 2013 e delle modalità di accertamento dei tributi coerenti con la nuova contabilità (per un valore di circa 190 milioni, che si riverbera sulla speculare riduzione del fondo di svalutazione crediti), il calo delle entrate correnti registrato a bilancio si assesta su un valore di circa 310 milioni di euro.

LA SPESA CORRENTE - In termini nominali la spesa corrente passa da 5,247 miliardi di euro del 2014 (bilancio assestato) a 4,434 miliardi di euro del 2015 (progetto di Giunta), con una riduzione di 813 milioni di euro che per una quota di poco superiore a 500 milioni di euro è imputabile a variazioni di natura contabile come di seguito dettagliate: 150 milioni di restituzione allo Stato dell'anticipazione del gettito Tasi nel 2014; 100 milioni di regolazione del contratto di servizio Atac 2013 avvenuta nel 2014; 250 milioni di accertamento delle entrate coerente con le nuove regole contabili, che riduce il fabbisogno del fondo svalutazione crediti. Al netto di queste tre partite la riduzione della spesa corrente si assesta su un valore di circa 310 milioni di euro, in larga parte concentrata nell'acquisto di beni e servizi. La spesa corrente finanziata da fondi comunali, nel confronto tra il 2014 e il 2015 evidenzia una riduzione di 152,8 milioni di euro. ''Nel progetto di bilancio 2015 della Giunta sono allocate tecnicamente delle risorse per il personale nelle funzioni generali, che in fase di approvazione del bilancio andranno assegnate alle altre funzioni di spesa in coerenza con gli stanziamenti degli anni precedenti” ha sottolineato l'assessore- Parte degli scostamenti rilevati rispetto al 2014 nelle diverse funzioni di spesa deriva anche da questo fattore meramente tecnico, che verrà rimosso in fase di approvazione del bilancio”. La spesa corrente per beni e servizi finanziata da fondi vincolati di Stato e Regione (e da ulteriori fondi vincolati come la Tari), nel confronto tra il 2014 e il 2015 evidenzia una riduzione di 157,7 milioni di euro.

IL PIANO DI RIENTRO - La manovra si declina nel piano di rientro, fissando il livello di spesa corrente monitorata a tale scopo su un valore di 3.835 milioni di euro. La variazione della spesa per beni e servizi tra il 2014 e il 2015, al netto degli effetti meramente contabili e dell'alimentazione del fondo crediti dubbia esigibilità, fa segnare una riduzione di circa 290 milioni di euro. Con questa manovra il Comune realizza nel 2015 l'obiettivo di riduzione di spesa prevista per il biennio 2015-2016 dal piano di rientro, anticipando di un anno il conseguimento del risparmio previsto dal piano triennale. Il conseguimento con un anno di anticipo del piano di rientro, ha precisato Scozzese, ''non è dettato dalla volontà di accelerare la manovra correttiva dei conti del Comune, quanto dalla necessità di assorbire la riduzione di entrate correnti rispetto al 2014 la cui contrazione, al netto degli effetti contabili, si assesta sui 310 milioni di euro. Nonostante l'importante sforzo richiesto va evidenziato che le misure contenute nella manovra non sono da considerarsi tagli alla spesa ma razionalizzazione, poiche´ gli obiettivi sono stati calcolati in larga parte secondo la metodologia dei fabbisogni standard, che garantisce nel medio periodo la sostenibilita'' degli obiettivi assegnati''.

I TAGLI ALLE SPESE - Analizzando le variazioni del 2015 rispetto al 2014, ecco alcuni esempi di come si sia razionalizzata la spese per utenze, fitti passivi e ulteriori spese, con riferimento agli stanziamenti finanziati con fondi comunali - i risparmi sono conseguiti attraverso riduzione dei consumi e rinegoziazione dei contratti in corso: fitti passivi -32,3 milioni di cui -38 milioni di fondi comunali e +5,7 fondi da trasferimenti di Stato o Regione, attraverso rilascio immobili, razionalizzazione degli spazi utilizzati e ricontrattazione dei canoni; illuminazione pubblica: -6,8 milioni di fondi comunali, a regime (dal 2017) -22 milioni di fondi comunali, mediante investimento di sostituzione con impianti luminosi a led; servizi assistenza sistemistica -12,1 milioni di cui -11,6 milioni di fondi comunali e 0,5 milioni di fondi da trasferimenti di Stato o Regione, grazie alla razionalizzazione degli acquisti. E ancora: utenze idriche -2 milioni circa di fondi comunali, mediante il controllo degli sprechi; utenze elettriche -4,6 milioni di fondi comunali, attraverso il passaggio a Consip; utenze telefoniche: -4,3 milioni di fondi comunali, rinegoziando gli oneri contrattuali e riducendo i consumi; licenze software -2,7 milioni di fondi comunali, attraverso il passaggio a strumenti open source o proprietari; utenze e canoni per il gas -2,2 milioni di fondi comunali, mediante il controllo degli sprechi. Con riferimento agli stanziamenti finanziati con fondi comunali e con fondi provenienti da trasferimenti statali o regionali vincolati, analizzando le variazioni del 2015 rispetto al 2014, ecco alcuni effetti dell'introduzione dei nuovi principi contabili sulla spesa per servizi, che impedisce, almeno transitoriamente, di stanziare somme non ancora iscritte nei bilanci degli enti erogatori: assistenza agli immigrati -44,3 milioni di cui -12,8 milioni di fondi comunali e -31,5 milioni di fondi da trasferimenti di Stato o Regione; rette e contributi per minori dati in affido con decreto autorità giudiziarie -12,8 milioni di cui +0,3 milioni di fondi comunali e -13,1 milioni di fondi da trasferimenti di Stato o Regione; residenze sanitarie assistenziali -20,7 milioni di fondi da trasferimenti di Stato o Regione; assistenza agli anziani -8,4 milioni di cui -2,1 milioni di fondi comunali e -6,3 milioni di fondi da trasferimenti di Stato o Regione.

GLI INVESTIMENTI - Nel bilancio 2015-2017 sono previsti investimenti per un valore complessivo di 164 milioni di euro nel triennio, di cui 119 milioni nel 2015. In attesa del riaccertamento straordinario dei residui in assestamento che consentirà di definire il quadro delle risorse effettivamente disponibili per la realizzazione degli investimenti, il piano contiene specifiche misure che, alla data del 30 dicembre 2014, o trovavano copertura specifica, rispetto anche a un cronoprogramma chiaramente dettagliato, oppure erano escluse dal computo delle spese valide ai fini del patto di stabilita'' interno. Nel dettaglio, gli investimenti del triennio riguardano: il piano di illuminazione pubblica con i led, per 53,5 milioni di euro nell''arco del triennio; un investimento di 1 milione di euro in ciascun Municipio, per un valore complessivo di 15 milioni di euro; linea C della metropolitana per 30 milioni di euro; investimenti sulla mobilita'' per 7,4 milioni.

IL PATTO DI STABILITÀ - La legge di stabilità 2015 disciplina il patto di stabilità interno per il periodo 2015-2017 apportando una serie di correttivi alla legge 183/2011. Le principali novita'' riguardano: la base di calcolo dell''obiettivo, che è riferita alla spesa corrente media registrata negli anni 2010-2012 mentre in precedenza era il triennio 2009-2011; la percentuale da applicare alla base di calcolo, che per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti e'' pari a 8,60% per il 2015 rispetto al 15,07% previgente; l'inserimento nel saldo finanziario rilevante ai fini del patto degli stanziamenti di competenza del fondo crediti di dubbia esigibilità (fino al 2014 erano esclusi). Sulla base della nuove regole l'obiettivo di patto di stabilità di Roma per il 2015 è pari a 113,2 milioni di euro. Stanti le attuali previsioni di bilancio ed i vincoli del patto di stabilità, i pagamenti di parte capitale che si prevede di poter realizzare nel 2015 si assestano sui 130,7 milioni di euro. 

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