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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bilancio, quattro giorni per 200 mila emendamenti: spunta l'ipotesi di una proroga

Se l'ok non arriva entro il 30 novembre si apre il commissariamento. Il Prefetto però potrebbe decidere di lasciare all'Aula qualche giorno in più

Circa duecentomila tra emendamenti e ordini del giorno. L'approvazione del bilancio di Roma Capitale è diventata ormai una corsa contro il tempo. Per evitare che a dare l'ok alla manovra sia un commissario ci sono solo quattro giorni tanto che, al termine di un incontro tra il sindaco Marino e il prefetto della Capitale Giuseppe Pecoraro, è emersa la possibilità di ricorrere a una proroga di 15-20 giorni. L'opposizione ha deciso di non fare sconti. Circa 40 mila emendamenti da Nuovo Centrodestra, Lista Marchini  ben 100mila, Fratelli d'Italia circa 27mila, Cittadini X Roma circa 2mila di cui 700 odg, Forza Italia 6mila e infine Giordano Tredicine che come Pdl presenterà 21mila ordini del giorno.

Si distingue il Movimento cinque stelle che non ha come obiettivo “un'opposizione reale e non strumentale” e ne presenterà solo 150. “Questo è un bilancio di 6 miliardi che si regge sugli stuzzicadenti” fanno sapere in un comunicato. “Trasferisce i debiti nella gestione commissariale (aumentiamo la Veltron Tax), dà per scontati trasferimenti dalla Regione che ancora non si vedono, anticipa i dividendi di Acea del 2014, non considera il piano finanziario di Ama, insomma presupposti solidi come 'stuzzicadentì” il commento.

In aula Giulio Cesare oggi anche l'intervento dell'ex sindaco Gianni Alemanno che si è opposto all'idea di scaricare tutte le responsabilità sulla sua passata amministrazione. “Lo squilibrio di bilancio al termine della mia amministrazione era di 151,8 milioni di euro, più 188 milioni di euro tagliati al trasporto pubblico locale dalla Regione Lazio. Se lo squilibrio è arrivato a 816 milioni è perché la giunta Marino non è intervenuta immediatamente trasformando in delibera la nostra memoria di giunta che permetteva un risparmio di 279 milioni di euro” scrive Alemanno in una nota. “In questo modo l'amministrazione Marino ha lasciato correre la spesa corrente di mese in mese fino a giungere all'attuale squilibrio” ha affermato. Nel corso dell'intervento in aula inoltre si è scagliato anche contro i tagli al Governo, “se sommati dal 2011 al 2013 si arriva a 1,2 miliardi di euro”, e ha invitato la maggioranza a approvare gli emendamenti dell'opposizione “per dare un segno sostanziale di salto di livello e non di blocco reciproco”.

È decisa a non fare sconti invece la capogruppo di Nuovo Centrodestra, Sveva Belviso, che ha inviato una lettera al Prefetto di Roma per chiedere un incontro urgente in merito al Bilancio. Nel testo della missiva si legge: “Le rappresentiamo il rischio di gravissime irregolarità nelle procedure di discussione degli emendamenti e degli ordini del giorno da noi avanzati nell'ambito dell'esame del Bilancio. In particolare, riteniamo fondatamente che possano paventarsi forzature di carattere regolamentare tali da pregiudicare le prerogative proprie dei consiglieri di Roma Capitale, aprendo quindi la strada al ricorso alla giustizia amministrativa”.

Preoccupati per un eventuale commissariamento i presidenti dei XIX municipi di Roma che domani insieme ai componenti delle Giunte e dei consiglieri di maggioranza degli stessi municipi, saranno in aula Giulio Cesare “per rappresentare la città e sostenere con forza l'approvazione del bilancio”. Al centro delle loro attenzioni “le scuole che cadono in pezzi, i servizi sociali, i trasporti” scrivono in una nota. “La città ha bisogno di essere governata”.

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