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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale a oltranza: la lunga notte del bilancio

L'Assemblea iniziata alle 10 potrebbe continuare fino a domani mattina per poi ripendere nel pomeriggio. Dopo le delibere propedeutiche, al via la discussione del bilancio 2013

Andrà avanti a oltranza questa sera la seduta del Consiglio comunale. L'obiettivo è quello di arrivare all'approvazione della manovra di bilancio 2013 entro la mezzanotte di sabato quando scade il termine fissato per legge oltre il quale si rischia il commissariamento. Il sindaco sembra deciso a portare a casa la manovra senza ricorre ad alcuna proroga dal Prefetto. Così si è optato per una convocazione ad oltranza. La seduta, convocata per le 10 di questa mattina, andrà avanti fino a domani mattina con una possibile pausa per poi ricominciare nel pomeriggio. Ha spiegato il sindaco Marino: "Da oggi inizieremo ad oltranza. Voteremo studiando con attenzione tutti gli emendamenti e ordini del giorno. Il nostro modo di lavorare sarà questo: dichiareremo inammissibili quei documenti che non sono ammissibili discutendo nel merito quelli che possono invece dare un contributo di valore al bilancio".

Ieri, nella montagna di emendamenti e ordini del giorno presentati dall'opposizione si è aperto un varco. Nonostante lo scontro verbale tra Goffredo Bettini, che ha attaccato l'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, e Alfio Marchini, l'imprenditore dal cuore spezzato ha lanciato qualche segnale di disgelo con la maggioranza. Intanto la battaglia in Aula continua sul regolamento per indebolire il muro di centinaia di migliaia emendamenti e ordini del giorno presentati dalle opposizioni. Anche ieri, degli oltre sei mila ordini del giorno collegati alle otto delibere propedeutiche sono stati giudicati ammissibili sono 46 suscitando la reazione di Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra che hanno annunciato ricorso al Tar.

LA DISCUSSIONE IN AULA - Oggi la seduta riprende in seconda convocazione. Ieri l'Assemblea capitolina è stata chiusa in anticipo per mancanza del numero legale. L'aula stava votando la delibera propedeutica al bilancio 2013 che recepisce il regolamento sull'Imu, documento che conferma le aliquote del bilancio 2012, cioè il 5 per mille sulla prima casa e il 10,6 per mille sulla seconda. Ieri l'inizio della votazione delle delibere propedeutiche: approvata la n.85 sulle aree da destinare a insediamenti per attività produttive industriali e artigianali nell'area Acilia-Dragona. Nel documento si stabilisce di destinare alle attività artigianali una superficie di circa 18.417 mq e al settore industriale di circa 22.122 mq per un totale di 40.540 mq; il corrispettivo di concessione totale ammonta a 434.441 euro, di cui 190.993 euro per il settore artigianale e di 243.448 per quello industriale. In base a un emendamento approvato dall'aula si stabilisce che le risorse ricavate dovranno essere destinate alla manutenzione dei mercati rionali. E l'ok della Aula Giulio Cesare è arrivato anche per la seconda delibera propedeutica che stabilisce l'adeguamento degli indici per le spese d'acquisto o espropriazione, oneri concessori e oneri per opere di urbanizzazione sulle aree da destinare a edilizia residenziale pubblica per il 2013. Inoltre, il documento stabilisce in 367.110 i mq di aree, comprese nei piani di zona, da destinare a edilizia popolare.

DIALOGOProve di dialogo ieri tra la maggioranza e Alfio Marchini. L'imprenditore, pur non facendo sconti alla maggioranza “quando lo fa lei (ostruzionismo, ndr) è democratico quando lo fanno altri è da irresponsabili” ha dichiarato ai microfoni di Radio Popolare Roma, ha aperto una strada praticabile: “Ieri è venuta da me una persona autorevole della maggioranza. Gli ho detto che se iniziamo a lavorare da domani mattina con la ragioneria e mi fate capire come mettere i conti a posto quest'anno e che tipo di prospettive avete per l'anno prossimo vado io con voi a Palazzo Chigi a chiedere le condizioni affinché Roma possa essere messa in sicurezza. Questo è un modo di lavorare serio però purtroppo ancora non lo vedo. Se invece si vuole fare il braccio di forza, io lo farò fino alla morte”. Le sue parole sono state colte positivamente dal capogruppo del Pd Francesco D'Ausilio: “Marchini nella sua analisi coglie un punto: come mettere in sicurezza i conti del Comune in considerazione della crisi della finanza locale e della conclamata difficoltà dei modelli di governance. Su questo bisogna riflettere tutti con onestà. Si tratta di fare scelte coraggiose per strutturare la macchina del Comune sia sul versante delle entrate che delle uscite, all'interno di un nuovo quadro istituzionale” commenta D'Ausilio che aggiunge un distinguo: “A differenza di Marchini, reputiamo che queste siano scelte politiche e non tecniche. Non possiamo delegarle a un commissario”.

LO SCONTROL'apertura tra Marchini e la maggioranza non ha però chiuso la strada alle polemiche politiche. In campo ieri è sceso Goffredo Bettini: “Su Roma è auspicabile che prevalga il buon senso” ha affermato. “Pochi mesi fa si sono svolte le elezioni. Alemanno ha nettamente perso, Marchini ha ottenuto quasi il 10%, Marino ha vinto con il 64%. Naturalmente il sindaco può essere criticato, ma tentare di annullare il voto democratico sostituendolo con un commissario è inammissibile, tanto più se si dichiara che si ha a cuore Roma e ci si presenta come moderati”. Bettini attacca direttamente Marchini: “Nei confronti di Marino è in atto un tentativo di delegittimazione, anche personale, molto violenta che il sindaco sta affrontando con vigore e dignità. Ignazio Marino ha il diritto, e il dovere, di realizzare il programma di innovazione per cui è stato votato dalla maggioranza dei romani. E' evidente la strumentalità di questi attacchi, la verità è che si vuole colpire la sua politica innovatrice”. Non è mancata la risposta di Alfio Marchini: “Goffredo Bettini, non avendo alcun titolo, eviti di dare patenti di moderatismo, e provi a fare una sana autocritica se ancora ha mantenuto quella lucidità e acume politico che gli ha consentito di essere una delle figure di spicco della sinistra romana".

RICORSO AL TAR Lo scontro in aula tra maggioranza e opposizione si è consumato anche sul regolamento. Dei 6100 ordini del giorno collegati alle otto propedeutiche ne sono stati giudicati ammissibili solo 46. “Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati per fare ricorso al Tar sulla decadenza dei circa 6mila ordini del giorno collegati alle delibere propedeutiche al bilancio 2013” ha risposto il capogruppo capitolino di Fdi Fabrizio Ghera che ha specificato come si metteranno in discussione tutti i lavori del bilancio "compresa la convocazione della prima seduta che è avvenuta meno di 24 ore prima della seduta stessa”. Anche Pomarici ha annunciato battaglia: “Siamo sentinelle di ciò che succede in aula. Pertanto, se tirando le somme dei lavori svolti, dovessimo ravvisare irregolarità non esiteremo a rivolgerci al Tar”.

CGILIntanto si moltiplicano gli appelli delle realtà che chiedono di evitare che la città venga commissariata. A richiamare i capigruppo a un senso di responsabilità la Cgil di Roma e del Lazio. "La gravità della situazione economica e sociale di Roma non consente di tergiversare: dal 2009 la crisi si è diffusa in modo capillare ed è stata pagata a caro prezzo dai lavoratori, dai pensionati e dai cittadini. I numeri, ancora una volta, sono lì a dimostrarlo: oltre 80 mila licenziamenti, circa 40 mila persone coinvolte in procedure di cassa integrazione, 260 mila disoccupati, oltre 340 mila dipendenti pubblici interessati dal blocco della contrattazione. Cresce la disoccupazione giovanile (30%), così come la precarietà sia nel pubblico sia nel privato: 8,5 assunzioni su 10 sono precarie. Crescono infine gli sfratti per morosità incolpevole, l'illegalità, il lavoro nero e sommerso” scrive il segretario Claudio Di Berardino. “Chiediamo pertanto ai capigruppo di fare in modo che l'eventuale maxiemendamento salvaguardi le fasce deboli, il sociale e i servizi, scongiurando un ulteriore aumento della tassazione”.

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