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Bando rimozioni, il Campidoglio sospende la gara

Uno stop per accertamenti su un vizio formale. In Campidoglio prevale comunque l'ottimismo

Una gara tanto attesa quanto maledetta. Da tre anni Roma è sempre carroattrezzi e i tempi per rivedere all'opera quelli del Comune sembrano allungarsi. A 40 giorni dall'agognata pubblicazione della gara per la nuova assegnazione, il Campidoglio ha deciso di fermare, in via cautelativa, il bando. Alla base dello stop una serie di rilievi formali, relativi in particolare a interpretazioni “controverse” rispetto ai requisiti partecipativi, prontamente posti dagli operatori economici interessati a prendere parte alla gara. Un piccolo passo indietro per capire di cosa stiamo parlando. 

Il 4 novembre 2015 l'allora comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, per problemi contributivi risolse il contratto con Clt e fece una determina con cui chiedeva alla Italsoccorso Srl di poter usufruire dei depositi giudiziari autorizzati per poter svolgere il servizio di rimozione. I carri attrezzi dei depositi giudiziari però possono intervenire su un numero limitato di casi, non avendo mezzi adatti in particolare per le strade più strette. 

L'allarme, lanciato da tempo, ha portato l'amministrazione ad interessarti del problema. A lungo il Movimento Cinque Stelle, con in testa Enrico Stefano e Linda Meleo, aveva deciso di puntare forte sull'afffidamento ad Atac. A giugno 2017, complice anche la decisione di utilizzare il concordato per provare a salvare l'azienda dei trasporti, si è cambiato strada. Dopo diverse riunioni e varie analisi di mercato si è giunti finalmente a bandire una gara il 31 maggio scorso. 

Cosa è successo? I vari soggetti economici interessati a partecipare hanno posto dei quesiti all'amministrazione. A rispondere la polizia Locale e in particolare una di queste risposte ha generato allarme in Campidoglio. In particolare alcune ditte hanno chiesto chiarimenti sull'oggetto della gara e il  Requisito di Capacità Economica e Finanziaria chiedendo se è da intendersi un refuso l'equivalenza tra i due aspetti. "Nessun refuso", la risposta dei promotori del bando.

La questione però ha fatto suonare l'allarme in Campidoglio. "Trovandoci in una fase di gara non troppo avanzata", spiegano fonti interne del Campidoglio, "abbiamo preferito sospendere adesso e chiarire un attimo meglio la questione. Abbiamo aspettato tanto e sarebbe sciocco far saltare la gara per un rilievo formale". Nessun vizio contabile infatti. "C'è solo questo vizio formale che speriamo di risolvere in termini brevissimi", conclude. 

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