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Mense scolastiche: nel nuovo bando (prorogato di 3 mesi) sparisce il menù vegano

La novità emersa oggi nella seduta di commissione Scuola. Intanto la gara slitta di tre mesi, per adeguare il capitolato ad alcune linee guida del ministero legate all'emergenza coronavirus

Stop al menù vegano nei nidi e nelle scuole materne della Capitale. Lo ha chiarito Ivana Bigari, direttore dei Servizi di supporto al sistema educativo e scolastico del comune di Roma, intervenuta oggi in commissione capitolina Scuola sul nuovo bando per la refezione 2020-2025. 

"Fino allo scorso anno abbiamo proposto il menù vegano come esperienza alimentare e non come menù. Nel prossimo bando non ci sarà: il menù sarà proposto in casi specifici e solo se accompagnato da una dichiarazione del medico curante del bambino che afferma di essere a conoscenza dell’alimentazione vegana del minore. A onor del vero, su questo tipo di richieste, da parte nostra, come dipartimento, ci sono state delle forti perplessità per questo tipo di alimentazione per bambini così piccoli. Certo che se invece un menù del genere viene richiesto perché legato a problemi di salute o al culto allora saremo pronti a intervenire". 

La presidente della commissione capitolina Scuola Teresa Zotta ribadisce però che "bisogna rispettare le scelte dei singoli genitori: ed è giusto rispettare le scelte di chi opta per un certo tipo di alimentazione, quindi invito il dipartimento a far attenzione a questi tipi di menù".

Il bando verrà prorogato

Il nuovo bando comunque non verrà pubblicato tra dieci giorni come previsto. Si è scelto di prorogare di 3, quattro mesi, a seguito di alcune linee guida del ministero dell'Ambiente legate all'emergenza coronavirus. Va aggiustato il capitolato di gara. I criteri, che entreranno in vigore dal 4 agosto, impongono una serie di paletti alle imprese sul tema del rispetto ambientale, alcuni dei quali esporrebbero l'amministrazione, oltre ad effettive difficoltà logistiche, anche a una serie di probabili ricorsi. 

"Abbiamo stabilito di rivedere i documenti alla luce dei nuovi criteri richiesti", ha spiegato durante la commissione Scuola di Roma Capitale, Ivana Bigari, della Direzione servizi di supporto al sistema educativo scolastico. "E' necessario prendersi del tempo per mettersi in regola con tutta una serie di questioni non semplici. Penso ad esempio agli elettrodomestici a basso consumo, previsti dai nuovi criteri. Sarà necessario sostituire centinaia di frigoriferi, di forni, lavastoviglie". Ecco perchè "l'applicazione di questi criteri comporterà inevitabilmente una rielaborazione della spesa per pasto". 
 

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