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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nascono i 'centri di accoglienza' per sgomberati: Raggi cerca 100 posti per un anno

I 'moduli abitativi' potranno anche essere 'prefabbricati'

Moduli abitativi, "anche prefabbricati", preferibilmente "in contesti 'diffusi' sul territorio", anche fuori Roma, "nell'area metropolitana". E se non se ne reperiscono in questo modo, i "moduli" possono anche essere concentrati in un "un unico complesso". L'amministrazione capitolina cerca 100 posti in "strutture di accoglienza temporanea" dove collocare le famiglie sgomberate dalle occupazioni per rispondere a quanto stabilito dalla cosiddetta 'circolare Minniti' con la quale il Viminale ha chisto una mappatura di immobili inutilizzati per l'emergenza abitativa. 

La direttrice del dipartimento Politiche Sociali, Michela Micheli, ha firmato il 23 ottobre scorso una determinazione dirigenziale che dà il via ad una "gara mediante procedura negoziata" per una spesa totale di 730 mila euro (890.600 euro con l'Iva), soldi pescati dai 'Fondi liberi in bilancio". Il costo medio pro capite è di 20 euro, per la durata di un anno, dal 1 dicembre 2017 al 30 novembre 2018. 

L'obiettivo, si legge nel documento, "è quello di favorire la non separazione delle famiglie (cosa accaduta fino ad oggi a quanti hanno accettato, ndr) e proporre alle persone fragili un alloggio accogliente che sappia valorizzare le potenzialità degli ospiti e stimolare la cura di sè e dell'ambiente ospitante, avviando percorsi a breve termine per un recupero della capacità di gestione delle proprie autonomie, in stretta connessione con i servizi socio-sanitari territorialmente competenti e con le risorse informali presenti". 

Destinatati di queste strutture di accoglienza sono i "nuclei familiari in gravissime condizioni di fragilità", in condizioni di "vulnerabilità sociale e sottoposti a sgomberi". I singoli saranno accolti in via eccezionale. Per l'accesso non viene stabilito alcun parametro reddituale. Il perimetro non è quello delle politiche abitative ma sociali. Tra le 'famiglie' accolte anche i "migranti in transito", "rifugiati, richiedenti asilo, e titolari di protezione umanitaria con gravi problematiche psicosociali".

Alla procedura sono stati invitati un lungo elenco di cooperative ed enti pubblici. "Organismi attualmente iscritti al Registro Unico Cittadino per l'Accreditamento"; "affidatari dei servizi di accoglienza Spar e del Circuito Cittadino di Accoglienza per persone immigrate"; "Organizzazioni Umanitarie, Enti e Associazioni" come la Croce Rossa e l'Esercito della Salvezza. 

Critico il sindacato Unione Inquilini: "Ecco la soluzione ideata dalla giunta raggi per rispondere al problema delle migliaia di famiglie a rischio sgombero che vivono nelle grandi 'occupazioni di necessità'" il commento di Fabrizio Ragucci della segreteria romana dell'Unione Inquilini. "100 moduli prefabbricati in campi di accoglienza attrezzati dislocati nell’area comunale (si presume in luogo decisamente poco collegati e centrali). 1 anno in una baracca prefabbricata per 100 persone. Il resto presumo per strada. Costo dell’operazione: 890mila euro, circa 720 euro a famiglia ogni mese. Non ho parole".

"Il comune di Roma pensa di affrontare la questione sgomberi facendo diventare gli occupanti in sgomberati e infine in baraccati" il commento di Massimo Pasquini su Facebook. "Nemmeno il peggior sindaco e peggior assessore che Roma abbia mai avuto avrebbe potuto inventarsi una simile porcata. Inoltre segnalo che la circolare Minniti, citata nelle premesse dalla determinazione prevede una mappatura di immobili pubblici e privati da destinare alle famiglie da sgomberare non di baracche o prefabbricati che dir si voglia. Il Comune di Roma continua a parlare di fragilità ma la circolare Minniti parla di famiglie in disagio economico e sociale. Fermare questa porcata amministrativa è un dovere di tutti". 

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