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Residence, 207 case per i nuovi Sassat: ma gli ammessi sono 663

Pubblicata la graduatoria definitiva degli alloggi ammessi

207 case su un obiettivo di 500. È questo il risultato dell’avviso pubblico emesso dal dipartimento Politiche Abitative per il reperimento di alloggi da destinare al Servizio di assistenza sociale e alloggiativa temporanea. La determina con la graduatoria definitiva è stata pubblicata il 24 gennaio scorso: 24 alloggi dalla Lamaro Appalti spa; 48 dalla Palocco 2002 srl; 35 dalla Immobiliare Ten srl, che di fatto trasforma in Sassat l’attuale residence di via Tovaglieri a Tor Tre Teste, e 100 appartamenti tra le case di proprietà della Moreno Estate srl della famiglia Armellini a Ostia, da anni affittate al Comune di Roma come case popolari.

Il dipartimento Politiche Abitative e Patrimonio ha quindi scartato l’ipotesi di accettare gli altri 388 appartamenti che la stessa società Moreno Estate srl aveva messo a disposizione, in deroga al limite di sforare il tetto dei 100 alloggi in un solo municipio. Una deroga prevista dallo stesso avviso, nel caso “le offerte valide presentate non risulteranno equamente distribuite per il territorio di almeno 5 municipi”, che però richiedeva attenzione ad una “distribuzione sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale”. La commissione esaminatrice aveva demandato la decisione al dipartimento che ha preferito fermarsi a 100 alloggi. “L’accettazione” si legge ancora sulla determina “avverrà successivamente alla validazione dell’insieme delle proposte effettuata a seguito dell’istruttoria della verifica documentale, selezionando tra le proposte che saranno risultate regolari, quelle più convenienti per la Roma Capitale”. 

Rispetto ai precedenti bandi, che non avevano portato ad alcun risultato, questa volta l’amministrazione ottiene 207 alloggi. La disponibilità non sarà però sufficiente a dare una sistemazione alle 663 famiglie che sono risultate definitivamente ammesse al servizio dei Sassat. Un numero che ammonta a poco più della metà delle famiglie attualmente ospitate nei residence: sono infatti 533 le richieste di accesso al nuovo servizio di assistenza alloggiativa temporanea che sono state escluse, soprattutto per motivi di forma e non per esubero di reddito. Si tratta di “un primo gruppo di immobili da cui far partire questo nuovo servizio” aveva spiegato a Romatoday l’assessora a Politiche Abitative e Patrimonio, Rosalba Castiglione. “Seguiranno presto nuovi bandi".

Sul tavolo resta anche il nodo della destinazione delle case proposte dalla Moreno Estate srl a Ostia. Come già evidenziato da Romatoday, gli indirizzi delle case delle buste avanzate dalla società della famiglie Armellini coincidono con quelli dei palazzi affittati da anni a Roma Capitale come case popolari. Il contratto è scaduto nel 2012 e, dopo una serie di vicissitudini giudiziarie, di fronte al richiesta di restituzione di queste case, l’amministrazione sta trattando con la società per acquistare. Le case, però, sono abitate. 

Critico il sindacato Unione Inquilini: “Il servizio Sassat è un fallimento che avevamo già annunciato” le parole di Fabrizio Ragucci segretario di Roma. “Per questo chiediamo al Comune di Roma di abolire anche la graduatoria definitiva delle famiglie dei CAAT escluse dal servizio Sassat. Riteniamo inaccettabile che il Comune di Roma continui a mendicare immobili per l’emergenza abitativa a costi esorbitanti. Roma è una città con tantissime strutture pubbliche in disuso che potrebbero essere utilizzati per l’edilizia residenziale pubblica. Il Comune deve ammettere questo fallimento e pensare a nuove pratiche”.

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