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Ater lancia il bando per 180 alloggi in housing sociale: "Affitti tra i 300 e i 450 euro al mese"

Potranno accedere famiglie con redditi tra i 22.697 e i 44.969 euro

Circa 180 appartamenti da affittare a prezzi ribassati sparsi in diversi quartieri. L’Ater di Roma lancia un bando per l’housing sociale, il primo di questo genere per la Capitale. Si tratta di alloggi recuperati dal patrimonio pubblico a disposizione dell’azienda regionale, non più classificabili come edilizia residenziale pubblica, spesso collocati nei cosiddetti ‘condomini misti’ di appartamenti in parte pubblici e in parte acquistati dagli inquilini. Queste case sono collocate in diversi quartieri, dal Laurentino a Pietralata passando per il Tufello, Tor de’ Schiavi e Torre Spaccata. Un patrimonio che l’Ater ha deciso di affittare a prezzi ancor più bassi del canone concordato, con un abbattimento di circa il 30 per cento, per locazioni che in euro, a seconda della metratura e della zona, andrà dai 300 e i 450 euro al mese.

La misura è destinata a quelle famiglie che sono troppo ricche per avere accesso ad una casa popolare ma che non riescono a sostenere affitti a prezzo di mercato. Il reddito annuo complessivo indicato dal bando è compreso tra i 22.697 e i 44.969 euro. Le giovani coppie under 35 saranno favorite nella formazione del punteggio. Chi vorrà accere a questo bando, inoltre, non dovrà essere proprietario di altre abitazioni adatte al proprio nucleo sul territorio del Comune di Roma e comunque di beni del valore complessivo di 100 mila euro sul territorio nazionale. Non possono partecipare più componenti della stessa famiglia, a meno che non siano figli con propria famiglia. La graduatoria pubblica verrà gestita da Ater e avrà durata triennale. 

Gli interessati avranno tempo fino a martedì 9 luglio per presentare la domanda. Non solo l’affitto. Alla fine del terzo anno di locazione gli inquilini potranno decidere di acquistare l’appartamento con la formula rent-to-buy, che prevede una detrazione dal prezzo di vendita pari al 40% dei canoni versati. Tale detrazione scende al 20% al quinto anno di locazione mentre alla scadenza del decimo anno non è prevista alcuna decurtazione.

Per l’assessore alle Politiche Abitative, Massimiliano Valeriani, “questo bando è solo il primo di una serie di iniziative che consentiranno di fornire soluzioni adeguate alle esigenze di quelle persone che non hanno i requisiti per accedere ad un alloggio popolare, ma non possono neanche sostenere un affitto sul libero mercato”. Aggiunge il Direttore generale dell’Ater, Andrea Napoletano: “Con questo bando, Ater ha voluto ampliare il suo impegno mettendo per la prima volta in campo un ulteriore strumento per dare risposte concrete all’emergenza abitativa a Roma. I dati Istat evidenziano che dal 2012 ad oggi a fronte di una diminuzione del 4,3% delle famiglie in povertà assoluta c’è stata un aumento del 2,4% di quelle a rischio di povertà. E’ a questa fascia cui ci rivolgiamo attraverso l’housing sociale”.

Scarica il bando (e tutti i requisiti) dal sito dell'Ater | Scarica il modulo di partecipazione

La notizia è stata commentata anche da Fabrizio Ragucci, segretario di Unione Inquilini di Roma: "Una novità che premiamo per la trasparenza, ma che ha molte lacune nei contenuti. Per questo chiediamo una proroga all'Ater e alla Regione Lazio per rendere questo strumento efficace. La data di chiusura per accedere alla graduatoria fissata al 3 luglio ci sembra troppo vicina per poter avviare una serena valutazione tra sindacati e parti sociali." Prosegue: "Non sono chiari i requisiti di accesso". E ancora: "Dove siano locati i 180 immobili. L'assegnatario vincitore potrà scegliere l'appartamento o dovrà accettare quello assegnato? Che succede se un vincitore non accetta di prendere in locazione un appartamento perché è in una zona completamente scollegata dal suo posto di lavoro?". Conclude: "Ci sono alcuni limiti e criticità tecniche che meriterebbero di essere chiariti".

Questo il commento del segretario generale del Sunia Roma, Emiliano Guarneri: "Affiancare al sistema delle case popolari un sistema di edilizia sociale che fornisca risposte a chi è troppo ricco per un alloggio popolare ma decisamente troppo povero per soddisfare le richieste del libero mercato è una sfida che abbiamo lanciato all’assessore Valeriani già dai primi giorni del suo mandato; questo provvedimento ci fa intendere che l’abbia accettata. Ci auguriamo che non la ritenga conclusa perché questo, per quanto importante, è solo un primo passo verso la dovuta riforma del sistema abitativo, da anni incapace di far fronte ai numeri del disagio e alle esigenze delle nuove povertà”.

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