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Scuola, a rischio per settembre l'assistenza agli alunni disabili: manca il bando del Comune

Il Campidoglio ha spostato le competenze dai municipi al dipartimento Scuola, ma della gara ancora non c'è traccia

Il Campidoglio non ha ancora pubblicato il bando. Un ritardo che sulla carta mette già a rischio il servizio nelle scuole romane - materne, primarie e secondarie di primo grado - a partire da settembre. Parliamo degli Aec, gli operatori educativi che affiancano gli alunni con disabilità nel loro percorso di apprendimento e autonomia in classe. Con il regolamento del 2017, contenuto nella delibera 80 votata in Assemblea capitolina, il Comune ne ha cambiato il nome in Oepa (Operatori Educativi Per l'Autonomia) ridefinendone le competenze e rimodulando alcune caratteristiche del servizio. 

Quello che poi non ha fatto è il bando di gara per l'affidamento alle cooperative. Da sempre tra le competenze dei singoli municipi, il Comune, nello stesso impianto normativo del 2017, ha deciso a partire dall'anno 2019-2020 di accentrare il servizio al dipartimento Scuola, ma siamo a inizio giugno e della maxi gara, dall'importo stimato di circa 30 milioni di euro, circa due per ogni municipio, ancora non c'è traccia. 

"Ci ritroveremo senza assistenza per i ragazzi più fragili" denunciano in coro Sabrina Alfonsi, Francesca Del Bello, Giovanni Caudo, Amedeo Ciaccheri, presidenti dei quattro municipi guidati dal centrosinistra (I, II, III, VIII), oggi riuniti in conferenza stampa per denunciare quei servizi essenziali a loro dire non garantiti "causa incapacità" dell'amministrazione centrale. Tra questi, appunto, la presenza di operatori a fianco degli studenti con disabilità. Questione che investe comunque tutti e 15 i territori della Capitale. 

Domani il tema sarà oggetto di un'apposita seduta di commissione Scuola. Con ogni probabilità, si dovrà andare in proroga agli affidamenti già esistenti, quelli fatti dai municipi, fino al 31 dicembre 2019. Termine per coprire il quale il Campidoglio ha già stanziato dei fondi da destinare alle casse degli enti locali, ed entro il quale spera di riuscire a ritmi serratissimi ad affidare la gara e a far partire il servizio da gennaio 2020. Un'exit strategy che però non garantirebbe la continuità del servizio, con il cambio ad anno in corso dei singoli operatori. 
 

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