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Maltempo, bandi per la pulizia dei tombini fermi da aprile: basta un'ora e le strade si allagano

Appalti sospesi a seguito di rilevazioni Anac. In corso la riscrittura degli atti

Sono imbrigliate nelle maglie dell'Anticorruzione dal 17 aprile, quando l'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha avvisato il Comune del rischio ricorsi per possibili irregolarità nei capitolati. Parliamo di quattro gare per la pulizia dei tombini, finanziate con fondi del Giubileo 2015. Due maxi appalti che dovevano partire a inizio primavera, per garantire con un ampio margine di tempo (in vista dell'autunno) caditoie libere da fango, fogliame, detriti. Ma arrivare preparati, senza ricorrere a toppe d'urgenza, non è stato ancora possibile. Come accade fin troppo spesso con i bandi pubblici, tra freni dell'Anac e lungaggini amministrative, tortuosi iter tecnico burocratici frenano il cambio di passo. 

Oggi un primo assaggio di quello che potrebbe accadere se Roma Capitale non accelera sulla manutenzione dei chiusini: strade allagate dopo un'ora di temporale. In via Prenestina, al crocevia con viale Togliatti, l'acqua ha invaso le auto parcheggiate e i locali al piano terra della sede del municipio. Sono intervenuti i vigili del fuoco. Scene che conosciamo fin troppo bene, e non certo dai tempi dell'amministrazione a cinque stelle. Ma il nuovo corso, quello promesso dalla sindaca grillina fatto di efficienza e programmazione, è ancora nel libro dei sogni. Tra gli ostacoli: il parziale immobilismo sui lavori pubblici, dove pianificare interventi ordinari, non rincorrendo l'emergenza, diventa impossibile senza affidamenti puntuali dei cantieri. 

Nel caso specifico si tratta di due bandi pubblicati a marzo 2018 e bloccati dopo nemmeno un mese. Il primo per lo spurgo e disostruzione delle caditoie, a griglia o bocca di lupo, e dei pozzetti stradali sulle strade della Grande viabilità (800 chilometri di competenza diretta del Simu, dipartimento Lavori pubblici): quattro lotti a copertura di tutti e 15 i municipi per un valore di 3 milioni e 300mila euro. Il secondo con lo stesso oggetto ma sulla cosiddetta "viabilità ordinaria", di competenza municipale. Sempre quattro lotti per un milione e 770mila euro. 

In entrambi i casi l'Anac, a seguito della segnalazione di un'associazione di categoria, ha invitato il Simu a rivedere gli atti per non rischiare una pioggia di ricorsi. Si chiede infatti alle aziende partecipanti la cosiddetta attestazione del "rating di legalità", ma solo per i fatturati annui superiori a 2 milioni di euro. per le piccole imprese che non possono produrre il certificato, il rischio è l'esclusione automatica. Tecnicismi per addetti ai lavori, che però condannano l'appalto a bloccarsi, se non all'Anticorruzione, in qualche eterna causa legale. Da qui l'altolà agli uffici capitolini, che ora sono alle prese con la riscrittura degli atti. 

Dall'assessorato ai Lavori pubblici assicurano che le attività di manutenzione dei tombini sono comunque in corso grazie ad altri lotti di manutenzione stradale. E che "come lo scorso anno partiranno a breve interventi supplementari per il ripristino delle piene funzionalità delle caditoie". Resta il problema degli appalti fermi negli uffici. Anac ha fatto gli stessi rilievi anche ad altri due bandi per il rifacimento della segnaletica stradale. Stesse ragioni e stessa sospensione. Un'altra maxi gara che sconta la lentezza della macchina burocratica è poi quella triennale per tappare le proverbiali "buche di Roma". Pubblicato più di un anno fa, l'avviso pubblico per il rifacimento di 800 chilometri di strade suddiviso in 12 lotti, dal valore di 77 milioni di euro, non è ancora stato assegnato: le commissioni chiamate ad aggiudicare la gara più volte non hanno raggiunto il numero sufficiente per riunirsi, allungando le tempistiche. 

Un fenomeno diffuso quello di funzionari capitolini e dirigenti municipali restii a firmare carte, specie dopo il terremoto di Mafia Capitale. La stessa sindaca ne è consapevole e ha più volte alzato la voce. "Avendo gli occhi puntati sono spaventati, perchè le gare offrono un grado di discrezionalità - spiegava ieri durante un intervento all'Associazione della Stampa estera - e poi perchè la gara è sempre oggetto di ricorsi da parte di chi non ha vinto. Per cui siamo ipercontrollati". Poi la promessa di un giro di vite: "A breve usciremo con un 'pacchetto gare'". Non si pronuncia sui dettagli. Si tratterà, come specificato dal Campidoglio, di uno snellimento procedurale laddove possibile, e sempre all'interno della cornice normativa già vigente che non è dipendente dall'ente locale. Sperando di velocizzare in tempo, prima degli acquazzoni autunnali.
 

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