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Politica San Paolo / Viale Giustiniano Imperatore

Impianti sportivi, per i bandi decidono i tecnici? Diario (M5s): "Non sono state recepite le nostre priorità"

A bando le strutture a prescindere da quando è scaduta la loro concessione. Diario (M5s) "Non è vero però che non vengono premiati i meriti sportivi"

La scelta di cominciare il 2019 mettendo a bando la piscina di San Paolo, ovvero l'impianto sportivo la cui concessione era scaduta da meno tempo, ha suscitato vive polemiche. Il vecchio concessionario si è lamentato perchè, nel bando, non vengono attribuiti particolari punteggi all'attività sportiva già realizzata. L'opposizione invece ha lamentato l'assenza di un preciso "indirizzo politico" da parte della maggioranza. Le due questioni sono state affrontate nel corso di un'intervista ad Angelo Diario, presidente della Commissione Sport di Roma Capitale.

Presidente Diario, come mai si è partiti proprio da quella piscina visto che, l'assessorato allo Sport, aveva fornito un elenco di dieci impianti che non contemplavano quella struttura. Cos'ha risposto il Dipartimento Sport a quell'indicazione? 

Ha risposto che erano necessari, per ognuno di essi, ulteriori approfondimenti. Invece ci disse, nel corso della Commissione Sport che si svolse a novembre,c he  poteva mettere a bando immediatamente altri 4 impianti e che il primo sarebbe stato la piscina di viale Giustiniano Imperatore.

A quel punto l'indirizzo politico dell'amministrazione cittadina è stato superato dalla risposta del Dipartimento Sport. Vi siete trovati d'accordo, come maggioranza, sulle risposta ottenuta?

Le motaivazioni erano di tipo tecnico. Ad esempio su alcuni impianti è stato ravvisato un problema legato alla proprietà del terreno e quindi abbiamo già richiesto al dipartimento Patrimonio d'intervenire. In altri casi c'erano degli accatastamenti da completare. Su ognuno di  quei dieci impianti c'erano dei motivi oggettivi che rendevano impossibile, nell'immediato, metterli a bando.

Esclusi questi dieci, su cui c'erano problemi oggettivi, perchè si è deciso di mettere a gara la concessione scaduta da meno tempo? Perchè quella e non prima tutte le altre?

Uno dei criteri che io stesso avevo proposto era cominciare da quelle che erano scadute prima, quindi io sono d'accordo. Tuttavia il Dipartimento ha fatto un'analisi su tutte le concessioni scadute, dichiarando che sulle altre si dovevano fare degli approfondimenti. L'obiettivo chiaramente è quello di fare bandi su tutti. Se abbiamo 80 impianti con concessioni scadute e si fa un bando soltanto su uno, io sono pronto a partecipare a 79 commissioni per capire cosa sta succedendo agli altri. Non è certo un vanto per noi dire che ci sono così tante concessioni scadute e così pochi bandi.

Rimane da chiarire qual è l'indirizzo politico che, come amministrazione, volete dare. Se il Dipartimento  Sport scarta i primi dieci impianti perchè hanno problemi oggettivi e sceglie di mettere a bando la piscina di San Paolo, la cui concessione era terminata solo 2 mesi prima, mi viene da pensare che sia mancata un'altra indicazione...

Ha ragione, sicuramente l'indicazione sul dare priorità a quelli scaduti prima non è stata recepita. Così come non è stato recepito il dover dare priorità a quei dieci indicati nella direttiva.

Entriamo nel merito dell'unico bando esistente. Il presidente della società sportiva Lazio Nuoto lamenta il fatto che, in quell'avviso pubblico, non viene tenuta in debita considerazione l'esperienza sportiva della società.

Secondo me non è così. Nel bando vengono ad esempio riconosciuti 25 punti su 100 ai tecnici sportivi. Se una società ha esperienza, ha necessariamente in organico molti tecnici. Viceversa non potrà disporre di questo requisito se ne ha fatti pochi. Quindi da questo punto di vista, non sono d'accordo con l'analisi di  chi sostiene che i curricula sportivi non siano stati tenuti in considerazione.

Cosa ci dobbiamo aspettare per i prossimi impianti sportivi, muta l'indirizzo politico dell'amministrazione?

Mi aspetto i tre bandi annunciati in commissione dal Dipartimento Sport, perchè il lavoro è stato già avviato e non si torna indietro. A partire dai prossimi invece adesso valuteremo con l'assessore Frongia con quale modalità,  magari con una direttiva, inserire un criterio che sia più utile per la città. 

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