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Raggi torna al lavoro: buche, verde e rifiuti le emergenze. Oggi riunione in Campidoglio

La sindaca ha convocato per lunedì i fedelissimi. Si prepara un autunno che si annucia rovente, con lo spettro a novembre della sentenza del processo nomine

La sindaca Raggi è tornata a Roma nei giorni scorsi ed oggi rimetterà piede a Palazzo Senatorio. Dopo la vacanza in Corsica la prima cittadina riparte e si ritrova a dover affrontare emergenze vecchie e nuove. Il tutto con lo sguardo verso l'orizzonte ed un autunno che si annuncia rovente. A novembre è infatti attesa la sentenza relativa al processo nomine. Uno spartiacque, con la prima cittadina che ha già annunciato che si atterrà alle regole e quindi in caso di condanna porrà fine alla sua esperienza in Campidoglio. 

Novembre però è lontano e, come ha dimostrato anche questa pausa d'agosto, le emergenze bussano alla porta. Strade, verde, rifiuti sono temi che i cittadini toccano più di vicino e non a caso sono quelli su cui il consenso pentastellato sta paurosamente scemando. E non è un caso che proprio da queste la sindaca già in questi giorni è ripartita, chiedendo un punto della situazione nelle chat di lavoro con assessori e consiglieri, chiamati oggi a rapporto nella consueta riunione del lunedì.

Le piogge di queste ultime settimane hanno più volte allagato strade anche centrali. A Ponte Milvio l'asfalto si è letteralmente sbriciolato. Le buche, vecchie e nuove, riempite d'acqua, hanno accompagnato anche questi giorni con la città vuota. Su questo fronte però in Campidoglio si ostenta ottimismo: merito dell'iniezione di liquidità dal governo che dovrà però tradursi entro breve in gare e quindi in cantieri. 

La situazione più grave è invece quella del verde. Le risorse sono scarse e quelle messe a bilancio sono ferme per colpa di bandi impantanati tra le pastoie burocratiche. Sia le gare per il verde orizzontale che per quello verticale sono ferme e non sembra al momento vedersi la luce. In ritardo anche le pulizie delle caditoie, il cui bando è stato pubblicato solo a luglio. Il risultato è stato ben visibile ai romani rimasti in città, con strade allagate e scene da città equatoriale. Si è difesa parlando di "evento meteo eccezionale ed estremo" l'assessora Pinuccia Montanari. Proprio lei però è tra le osservate speciali. 

Già perché in carico a lei c'è anche l'altra grande emergenza che preoccupa la sindaca ovvero i rifiuti. I cassonetti continuano a strabordare di rifiuti. Dal fronte differenziata nessuna buona nuova; gli impianti o non ci sono oppure, quando ci sono, scatenano le proteste dei cittadini per i miasmi. Il piano rifiuti rimane fermo per la mancanza di Roma Città Metropolitana che non indica siti e aree nel territorio provinciale dove far smaltire la spazzatura. Non positivi i segnali dalle altre province con Frosinone pronta a bloccare le tonnellate in arrivo dalla Capitale. Per sbrogliare la matassa, complicata anche dagli ormai deteriorati rapporti tra Campidoglio e Regione, sarà determinante la cabina di regia organizzata dal ministro dell'Ambiente Costa che dovrebbe lavorare per arrivare alla soluzione finale. Il tutto sempre ricordando che la giunta Raggi un piano ce l'ha e che entro il 2021 punta ad arrivare al 70%. I segnali però non sono positivi. 

Il tutto senza dimenticare i trasporti. Il concordato Atac ha ricevuto il sì del tribunale. Determinante la prossima assemblea dei creditori che dovrà ratificare definitivamente il piano. Nel frattempo ci sono progetti e gare da portare avanti. Sorvegliata speciale è Linda Meleo, finita ulteriormente nell'occhio del ciclone dopo il pasticcio del bando rimozioni, annullato dal Campidoglio dopo due anni di annunci e discussioni. 

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