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Stangata A24, martedì il tavolo con Delrio. Dai cittadini appello a Raggi e Zingaretti

Zingaretti: "Aumento scriteriato. E' una follia". Dal Car di Guidonia: "Accanimento tariffario premeditato"

L'aumento del pedaggio sull'A24 sta provocando moti di rivolta. Dalla Valle Aniene ai quartieri di Roma est sta montando l'indignazione per i rincari. Una vera e propria stangata che non è passata inosservata alla politica ed anche al mondo dell'economia. Così, se Zingaretti oggi è tornato sul tema annunciando un tavolo al ministero dei trasporti martedì prossimo, dal centro agroalimentare di Guidonia arrivano parole di fuoco contro la decisione - inevitabile - di Strada dei Parchi di dar corso agli aumenti. Una decisione che rischia di mettere in difficoltà gli operatori. Ma sono i cittadini i più arrabbiati. 

Come due anni fa la protesta parte da Ponte di Nona. Nel 2016 ci fu la provocazione di distaccarsi da Roma. Stavolta il comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona si appella, con due lettere identiche, alla sindaca Virginia Raggi e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: "E' giunto il momento di farsi sentire e di cambiare le cose perché lo vogliono i cittadini". Nella lettera appello si sottolinea l'aumento attuale del 10% che porta, negli ultimi 10 anni, ad un rincaro complessivo del 100%.

"Chiediamo di aprire un tavolo di trattativa con Il Ministero competente e la società gestore in modo che possa essere eliminato il pedaggio o quantomeno possano essere calmierati i prezzi per i residenti. La tariffa non è a km ma forfettaria. Chi la decide? Con quali criteri? Siamo arrivati a cifre insostenibili. Perchè l'A24 fino al GRA è gratuita e dopo si paga? Siamo forse cittadini di serie B? Sono 4 chilometri a fare la differenza? Sono i 4 chilometri più cari d'Italia, proprio a danno dei cittadini di periferia. Vi pregiamo, vi scongiuriamo di intervenire".

Dal CAR, Centro Agroalimentare di Roma, invece si parla di "accanimento tariffario premeditato". Grossisti, trasportatori, rivenditori al dettaglio dei mercati rionali si dicono "vittime di manovre ostili alle loro aziende, alle loro attività, ai loro bilanci, ai loro addetti, ai loro sforzi di crescita". Secondo il CAR è "difficile dare torto ad imprenditori e lavoratori che due volte e più al giorno (operatori logistici, camionisti, addetti ai servizi) fanno avanti e indietro con il Car su una delle 5 Classi di veicoli che, al casello Settecamini, hanno subito rincari compresi tra il 7,1% (Classe 3 dei veicoli a tre assi) pari a 10 centesimi in più e il 20% (Classe A delle auto e motociclette) pari a 20 centesimi in più, con rincari intermedi del 14,3% (Classe 4 dei camion a 4 assi) da 30 centesimi in più, del 12% (Classe 5 dei Tir a 5 assi) da 30 centesimi in più, del 9,1% (Classe B dei furgoni camion a tre assi) pari a 10 centesimi". 

"E’ difficile smentire chi subisce da ieri un danno economico – precisa l’Ufficio Stampa del Car – da una manovra tariffaria unilaterale, rigida, basata su elementi di merito e metodo discutibili". Il direttore generale del CAR Massimo Pallottini: "Siamo pienamente d’accordo con i Presidenti regionali Zingaretti e D’Alfonso che hanno espresso contrarietà forti su questi rincari tariffari assurdi e vessatori per il Car e le sue imprese. Chiediamo un incontro al Ministero e alla Regione perché ci spieghino dove dobbiamo remare: verso lo sviluppo o verso le rendite da monopolio?".

C'è poi la politica. Tace il Movimento Cinque Stelle. Le giunte municipali e comunali non hanno poteri in materia. Già in passato però - accadde sotto l'amministrazione Scipioni - fu votata una mozione per chiedere l'addio al pedaggio. Parla il Partito Democratico. In particolare il Governatore Nicola Zingaretti, per la seconda volta in pochi, torna ad usare parole di fuoco per definire la stangata: "Sulla follia di questo aumento scriteriato dei pedaggi sulla A24, come avevo subito detto, continueremo ad opporci con ogni mezzo. Bisogna creare un fronte comune che si metta dalla parte dei cittadini pendolari. Per questo incontrerò martedì prossimo il Ministro Delrio". A ruota tutti gli esponenti del Pd regionale, a sostenerlo in questa che però sembra essere una battaglia più elettorale che reale. 

Giova infatti per l'ennesima volta ricordare che gli aumenti non sono cosa nuova di oggi. L'ultimo risale a gennaio 2016. Allora, a seguito delle proteste, si scomodò addirittura Matteo Orfini, allora commissario del Pd romano. "Che a Ponte di Nona si debba pagare il pedaggio è già discutibile, che addirittura lo si aumenti è assurdo: un'ingiustizia che va sanata". Un tweet che portò ad un tavolo con Delrio, finito poi in un nulla di fatto. All'epoca dalla Regione, guidata sempre da Zingaretti, silenzio totale. Oggi, a due mesi dal voto, qualcosa si muove.

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