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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Per Atac il modello Firenze, l'Ad di Ferrovie: "Il trasporto di Roma mi interessa"

Il neo amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, ha spiegato: “Investiremo nelle città metropolitane”. A Firenze fu proprio lui, insieme all'allora sindaco Renzi, uno dei registi della privatizzazione di Ataf

Atac ai privati? La possibilità riemerge di tanto in tanto, con inevitabili strascichi di polemiche e perplessità dei più scettici. L'ultima spinta verso questo scenario, la scorsa settimana, l'ha data il nuovo amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini che, interpellato dai giornalisti sui piani dell'azienda in relazione al trasporto pubblico locale, ha risposto: “Certo che Roma mi interessa”. Il motivo è economico: “Se sommiamo Roma e Milano insieme abbiamo il fatturato di Trenitalia nel trasporto regionale nazionale. Mi interessano sicuramente, investiremo nelle città metropolitane, non possiamo assolutamente non osservarle con interesse”. 

Anche sul sito di Ferrovie dello Stato, riportando delle dichiarazioni di Mazzoncini, si fa riferimento all'interesse dell'azienda al trasporto pubblico locale considerato, insieme alle merci, “uno dei filoni su cui investiremo maggiormente”. Il motivo è semplice: “Gran parte dei cittadini viaggia in Tpl”. E non solo tramite un intervento su quelle infrastrutture su ferro che, viaggiando nel perimetro cittadino, possono andare a integrare l'offerta di trasporto pubblico locale delle città, e Roma ne è un esempio. “Nel piano industriale stiamo provvedendo a una crescita del trasporto locale su gomma, dal momento che si tratta di un mercato enorme di cui abbiamo una quota molto piccola”. 

C'è un precedente. Era l'ottobre del 2014 quando l'allora amministratore delegato dell'azienda Michele Elia, in una sede ufficiale come la commissione Industria e Trasporto al Senato aveva affermato: “Privatizzando con noi si può fare un servizio integrato con le ferrovie e migliorare l'efficienza”. E ancora: Fs ha “già esperienze di collaborazioni con Padova, l'Umbria e con Firenze. Io ho sempre una visione sistemica del trasporto locale”. L'allora assessore ai Trasporti Guido Improta e l'ex sindaco Ignazio Marino avevano rifiutato l'offerta pur non chiudendo le porte a Fs: “Un'integrazione dei servizi è esattamente quello che la nostra Giunta auspica. Non una condivisione di proprietà o una privatizzazione”. Quindi: via libera a una partnership ma stop a qualsiasi tentativo di privatizzazione. 

Le difficoltà di Atac potrebbero aprire un varco. L'azienda lotta da anni contro il fallimento e, in vista del Giubileo, con continui guasti e conseguenti disagi, soprattutto delle metropolitane, è emersa come una bomba la necessità di effettuare investimenti sulla rete per poter continuare a garantire il servizio. Per esempio, di privatizzazione si è parlato spesso negli scorsi mesi in merito alla ferrovia Roma-Lido, di proprietà della Regione Lazio ma gestita da Atac. 

E qui i dietrologi, i retroscenisti hanno terreno fertile. Guasti, proteste e dichiarazioni sarebbero tutti finalizzati ad aprire la strada all'arrivo del privato. Il luglio nero dei trasporti romani sarebbe in questo senso la narrazione perfetta per far sbarcare il privato salvatore della patria. 

Uno sbarco che, 5 mesi dopo, sembra prendere forma nella figura (e nelle parole) del neo amministratore delegato. Mazzoncini infatti non è un figura qualunque. Potremmo definirlo l'uomo della "Privatizzazione", con la P maiuscola, di Renzi. Bresciano, classe 1968, ha un primo contatto con Fs nel 2012 quando la società controllata dallo Stato avvia una joint venture con il gruppo Ranza, in particolare tra le due società controllate, la Busitalia e la Autoguidovie, a quel tempo diretta da Mazzoncini. Ne nacque la Busitalia-Sita Nord e ai suoi vertici venne messo proprio lui. Fu in questa veste che Mazzoncini incontrò Renzi e lavorò al processo che ha portato alla privatizzazione dell'Ataf, la società di trasporto pubblico locale di Firenze, con l'attuale Premier sindaco. L'azionariato dell'azienda venne ceduto alla controllata da Fs e ne nacque un caso destinato, secondo molti, a fare scuola. Secondo altri, in primis i sindacati, un pericolo da evitare. Vedremo il bis di quest'operazione a Roma e con l'Atac?

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