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Atac accelera sui nuovi turni: due ore di lavoro in più, lavoratori in rivolta

Troppa fretta. I sindacati temono ripercussioni sul servizio

Entrano in vigore tra le polemiche dei sindacati i nuovi turni per i dipendenti Atac che prevedono un aumento da 37 a 39 delle ore di lavoro settimanali. La misura è uno dei pilastri del piano industriale che nei piani dell'azienda dovrebbe guidare Atac al risanamento e sarebbe dovuta entrare in vigore il 1 gennaio scorso. La comunicazione del direttore generale Paolo Simioni è però arrivata solo il 31 gennaio, pochi giorni dopo aver depositato in tribunale i documenti per la proposta di concordato preventivo di cui l'incremento delle ore di lavoro fa parte. Con effetto immediato: "A far data dal 1 febbraio".

Un'accelerazione inaspettata che ha suscitato la reazione dei sindacati. Nonostante il ritardo sulla tabella di marcia stabilita dall'iter del concordato, i rappresentanti dei lavoratori temono che la fretta dei vertici Atac potrebbe tradursi in un pasticcio. Sono proprio le sigle firmatarie dell'accordo del 27 novembre a chiedere ad Atac un ulteriore confronto. Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti "in relazione alla intempestiva comunicazione al personale" richiedono "una immediata attivazione dei tavoli tecnici previsti dal suddetto accordo ed una sollcita convocazione" si legge in una comunicazione ufficiale che porta la data di ieri. 

I tavoli sarebbero dovuti partire prima dell'avvio dei nuovi turni e invece non sono stati convocati. Per i sindacati c'è il rischio di un mancato "allineamento" tra le diverse figure professionali con possibili conseguenze sulla tenuta del servizio e sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Per chi è impiegato negli uffici di via Prenestina il cambio repentino non dovrebbe comportare alcuna conseguenza. Al turno 'fisso' sono stati aggiunti tra i 10 e i 12 minuti giornalieri, a seconda che la settimana sia organizzata su 5 o su 6 giorni. Le complicazioni potrebbero invece scattare per i cosiddetti settori 'operativi' dove figure professionali diverse devono coordinarsi su una medesima mansione. Un caso emblematico lo fornisce il settore metroferroviario dove l'addetto di stazione lavora insieme all'operatore di scambio. Se i turni sono sfalsati uno dei due potrebbe restare con le mani in mano e il servizio risultare scoperto. 

Dopo la sollecitazione dei sindacati si corre ai ripari. Gli incontri tra l'azienda e i sindacati, divisi per settore, partiranno il 6 febbraio e avranno cadenza giornaliera fino alla metà del mese. Intanto il nuovo orario resterà in vigore nella speranza che non generi alcuna complicazione operativa.  
     
Critica verso la decisione di Atac anche l'Unione sindacale di base: "L'azienda continua dritta per la sua strada emanando una disposizione unilaterale" denuncia Michele Frullo. "Come al solito Cgil, Cisl e Uil firmano accordi che penalizzano i lavoratori senza entrare nel merito delle modalità di attuazione così che quando l'azienda li applica sono sempre i lavoratori a rimetterci". All'attacco anche Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Confail: "Ancora una volta ci troviamo davanti all'incapacità manageriale, la quale si è dimenticata di rispettare la legge, perché una sentenza di Cassazione lavoro, la n.12962 del 21 maggio 2008, stabilisce che la programmazione dei turni di lavoro deve essere comunicata ai lavoratori con congruo anticipo".

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