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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caos sciopero, è scontro tra i macchinisti e l'Atac: "Solo tre ore di guida al giorno"

Le ore effettive invece dovrebbero essere 6 per 6 giorni alla settimana. Secondo l'azienda le 3 ore rimanenti sono occupate da "tempi tecnici di manovra"

Riflettori accesi sui macchinisti Atac dopo lo sciopero di venerdì scorso che, nelle prime ore della mattina, ha mandato nel caos la metro A della Capitale. L'operazione verità sulle responsabilità in merito a quanto accaduto si è allargata all'intera categoria e alle sue condizioni di lavoro. Il primo sasso l'ha scagliato lo stesso sindaco Ignazio Marino che nei giorni scorsi ha aperto la polemica: “A Milano un macchinista della metro lavora oltre 1150 ore l'anno, a Roma solo 720”.

A puntare il dito contro condizioni di lavoro 'privilegiate' è però la stessa Atac, alle prese da mesi con un'operazione risanamento che prevede anche un aumento del monte ore di lavoro per gli autisti. “Stiamo cercando di far aumentare le ore effettive di guida dei macchinisti dalle 736 alle previste 950” avevano denunciato, a caldo, venerdì scorso.

Nel mirino le ore di lavoro quotidiane: 6 ore e 10 minuti di guida per 6 giorni a settimana, secondo il contratto nazionale, diventano solo 3 ore effettive di lavoro al giorno. Le 3 ore e 10 minuti restanti, fanno sapere da Atac, sono occupate da “tempi tecnici di manovra”. Il dato è arrivato dalla stessa sede di via Prenestina e pesa come un macigno nel braccio di ferro tra Atac e i lavoratori in merito alle responsabilità del pasticcio di venerdì scorso. Le indagini avviate stanno tentando di stabilire se alcuni macchinisti abbiano cominciato lo sciopero 10 minuti prima del previsto ma sotto la lente d'ingrandimento c'è anche la Direzione centrale del traffico gestita da Atac che, secondo alcune registrazioni, avrebbe dato ai treni l'ordine di non proseguire la corsa. Conclude Atac: “Cercheremo di diminuire i cosiddetti tempi tecnici”.

LA RISPOSTA DEI SINDACATI - L'attacco però non è piaciuto ai sindacati. “La giornata di lavoro dei macchinisti di Roma è costruito su 6 ore e 10 che in molti casi è organizzato attorno ai cosiddetti 'turni spezzatino'” spiega il vicesegretario di Faisa Conf. A.I.L. di Roma e del Lazio, Alessandro Neri. “Ricordo inoltre che lavorare all'interno di una galleria con aria rarefatta e polveri sottili danneggia gravemente la salute di chi ci lavora. Dopo due ore e mezza di guida continuativa all'interno di un ambiente così angusto si ha un normale calo fisico che va a discapito della sicurezza di tutti. Ricordo inoltre che ogni macchinista ha 60 ore di straordinario al mese” continua. “L'azienda va risanata eliminando consulenze, superminimi, premi produttività. I macchinisti di Roma sono stanchi di queste aggressioni mediatiche: apriamo un tavolo serio per affrontare i veri problemi” conclude Neri.

Da Valentina Iori, segretaro dell'Ugl Autoferrotranvieri di Roma e Lazio, sindacato che ha indetto lo sciopero di lunedì, arriva l'invito a “non portare avanti una caccia alle streghe”. Denuncia Iorio: “Dal momento in cui si è creato un disagio all'utenza si cerca di colpevolizzare i lavoratori sostenendo che sono poco produttivi, assenteisti e non all'altezza del compito. Nessuno si chiede invece quali siano i motivi dello sciopero e le condizioni di lavoro di quanti svolgono il servizio Tpl”. E in merito alle 'sole tre ore di lavoro al giorno' spiega: “Ci sono dei turni strutturati che prevedono una parte di guida effettiva e una di cambio treno o recupero dei convogli. Se l'azienda vuole aprire un tavolo per recuperare produttività nessuno si rifiuta”. Infine ribadisce la correttezza dello sciopero: “Nessun lavoratore si permetterebbe di protestare senza seguire quanto imposto dalla legge”.

ROMA NON E' MILANO – Faisa Conf. Ail ha inoltre attaccato le dichiarazioni delle scorse ore di Marino: “Milano ha 1,4 milioni di abitanti contro i quasi 4 milioni di Roma. Milano ha 182 chilometri quadrati mentre Roma ne ha 1285. A Roma viaggiano circa 14 milioni di turisti all'anno” denuncia in una nota il sindacato. E ancora. “Atm Milano vengono erogati costantemente premi produzione e di risultato. Il premio produzione 2014 a Roma invece non è pervenuto!”. In definitva per il sindacato “Roma non è Milano. Per la tutela di tutti i lavoratori di Atac e per la salvaguardia delle qualifiche e professionalità del personale prendiamo le distanze dalle sue dichiarazioni”.

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