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Bigliettaio sui bus, l'opposizione smonta l'assessore: "Obbligo di salita dalla porta anteriore"

La proposta di Esposito di mettere su 15 linee bus i bigliettai come sperimentazione per il Giubileo ha sollevato la polemica di Movimento cinque stelle e Lista Marchini. "E' solo un'operazione spot"

Il bigliettaio su 15 linee bus come sperimentazione per risolvere il problema dell'evasione e delle aggressioni ai controllori. Fa discutere l'opposizione capitolina la proposta lanciata nel corso di un'intervista a Repubblica dal neo assessore alla Mobilità Stefano Esposito. "E' un'operazione spot che ha poco senso. L'unica soluzione è consentire la salita sul bus esclusivamente dalla porta anteriore" il commento del consigliere del Movimento cinque stelle Enrico Stefano. Una posizione simile a quella esposta, sempre con una nota, dal capogruppo della lista Marchini, Alessandro Onorato: "Sui bus, obbligo di salita dalla porta anteriore, come avviene in tutte le città civili, e controllori sulle linee più affollate". 

LA PROPOSTA DELL'ASSESSORE - Bigliettai su 15 linee dalla periferia al centro come sperimentazione durante il periodo del Giubileo, la proposta spiegata dall'assessore sul quotidiano romano. Niente costi in più: "Prendiamo le persone dietro le scrivanie e gli facciamo un bel corso di formazione". Non un'idea nuova, in realtà per l'azienda capitolina. Già nel settembre del 2014 Atac aveva firmato un protocollo con i sindacati per lo spostamento di 150 unità tra quadri e dirigenti aziendali da spostare dagli uffici alla 'strada'.  

'OPERAZIONE SPOT' - La proposta ha attirato le critiche dell'opposizione. "Forse il Senatore-Assessore Esposito conosce poco la città di Roma. Pensare infatti di recuperare l'immensa evasione tariffaria che colpisce da decenni Atac semplicemente portando i bigliettai su 15 linee di autobus è un'operazione "spot" che ha poco senso" scrive Stefano. "Sono più di 300 le linee esercitate da Atac e oltre 1500 gli autobus che escono (o dovrebbero uscire) ogni giorno. L'unica soluzione (come avviene in tutto il mondo) è consentire la salita sul bus esclusivamente dalla porta anteriore con il biglietto o l'abbonamento da passare obbligatoriamente sul lettore, senza il quale l'autobus non parte, saranno a questo punto gli stessi cittadini ad invitare i "furbetti" a lasciare il bus per permettere a chi paga di raggiungere il posto di lavoro o di studio" scrive il consigliere pentastellato. "Ovviamente gli autisti vanno messi nelle condizioni di farlo: cabine di guida protette, telecamere e corsie preferenziali per rendere più veloce il passaggio dei bus e quindi minore l'attesa alle fermate e la fila per salire".

'C'E' UNA DELIBERA' - Onorato della Lista Marchini invece ricorda la propria proposta di delibera "depositata un anno e mezzo fa, a sostegno della quale abbiamo raccolto oltre 10mila firme: sui bus, obbligo di salita dalla porta anteriore, come avviene in tutte le città civili, e controllori sulle linee più affollate" scrive in una nota. "Questo è l'unico modo per ripristinare un minimo di legalità e recuperare almeno 200 milioni di euro, fondamentali per far ripartire l'azienda. O almeno: questo è quello che farebbe un privato, perché non dovrebbe farlo anche il Comune di Roma? Sarebbe da irresponsabili - prosegue - continuare a indebolire la più grande azienda di trasporto pubblico d'Europa per poi svenderla ai privati". Conclude Onorato: "Nel marzo del 2014 il Sindaco Marino aveva accolto la nostra proposta, insieme a molte altre, e si era impegnato a farla approvare. Non ne abbiamo saputo più nulla".

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