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Atac, intervista ad Aurigemma: "Altro che assenteismo, ogni lavoratore ha accumulato 60 giorni di ferie"

L'ex assessore alla Mobilità della giunta di Gianni Alemanno, il consigliere regionale Antonello Aurigemma ha commentato a Romatoday la situazione di Atac

La nomina del nuovo amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi, è stata anche l'occasione per l'amministrazione comunale guidata da Marino per fare il punto sulla situazione, drammatica, in cui versano le casse di Atac. Romatoday ha intervistato a riguardo l'ex assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Antonello Aurigemma, oggi consigliere regionale.

L'assessore alla Mobilità ha delineato una situazione drammatica per Atac. Da ex assessore competente come commenta questa situazione?

Avevo già avanzato la mia preoccupazione a riguardo dal 2012. I tagli che le società comunali sui trasporti di tutta Italia hanno subito per effetto della spending review sono stati ingenti. Tagli che vanno ad aggiungersi a quelli resi operativi anche dalle regioni. Basti pensare che su Atac i mancati contributi dal 2008 al 2012 sono stati di circa 300 milioni. E l'amministrazione ha dovuto farsene carico interamente. Ora bisognerebbe evitare di strumentalizzare politicamente questi problemi perché agli utenti del trasporto pubblico romano questo scaricabarile, che avviene ogni volta con i vari passaggi di amministrazione, non interessa.

I tagli al Tpl sono stati consistenti. Tutta colpa della spending review oppure crede che in passato siano stati fatti degli errori di gestione dentro Atac?

I tagli sono stati consistenti ma che l'azienda deve mantenere una sua autonomia dalla politica. È necessario tracciare gli obiettivi e gli indirizzi che devono essere raggiunti in totale autonomia. L'ho detto in tempi non sospetti al momento del mio insediamento nel 2011 e lo ribadisco con coerenza anche adesso.

Una delle ipotesi ventilate è stata quella di 'spostare' i lavoratori dalle 'scrivanie alla strada'. In sostanza, quello che è emerso dalla relazione di ieri, è che mancano gli autisti mentre gli 'amministrativi' sono troppi. La reputa un'operazione fattibile? Sono in molti ieri ad aver addossato la causa di questa necessità alle assunzioni della cosiddetta 'parentopoli'.

Lo spostamento a cui si riferisce è già stato previsto nel Piano industriale approvato dai sindacati e dall'azienda. Oltre alla 'parentopoli' o 'consigliopoli' che si voglia dire il problema è legato ad una rivisitazione che è stata definita all'interno del piano e che deve essere portata avanti per andare a riposizionare le persone nei servizi di mobilità e snellire quelli amministrativi.

Si è puntato il dito anche contro l'assenteismo. In un suo commento di mertedì lei ha però ricordato anche il 'dato anomalo delle ferie arretrate'. Cosa rischiano i lavoratori in questa situazione?

Non vorrei che il continuare ad 'addebitare responsabilità allo schieramento avverso o peggio ancora pensare che scaricare la responsabilità dei disservizi sui  lavoratori possa essere una soluzione. Basti pensare che ogni autista, non potendo andare in ferie per mancanza di personale, ha accumulato un quantitativo di ore che supera mediamente i 60 giorni. Il motivo è semplice: se loro vanno in ferie non si garantisce il servizio. Quindi, a loro va la mia solidarietà per il difficlie lavoro che svolgono quotidianamente in un settore come quello della mobilità.

Uno dei nodi più 'delicati' quando si parla del trasporto pubblico locale nella Capitale è il completamento della metro C. Perché è stato così difficile portare avanti i cantieri?

Soltanto per l'approvazione  del tratto San Giovanni-Colosseo da parte del Cipe e per la successiva registrazione da parte della Corte dei Conti ci sono voluti oltre 18 mesi. Senza contare le tante conferenze dei servizi. Tutto ciò porta a ritardi nella chiusura dei vecchi cantieri e, di conseguenza, all'apertura dei nuovi. Si devono 'sburocratizzare' i vari enti che hanno competenza in materia per accelerare i loro pareri vincolanti.

Che ne pensa del nuovo ad di Atac?

Gli faccio innanzitutto tanti auguri di buon lavoro, così come ringrazio per quello svolto il suo predecessore.

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