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Ferrovie dello stato vuole guidare i bus romani: "Atac non funziona, collaboriamo"

La posizione di Fs è stata ribadita dall'ad Mazzoncini a margine della presentazione del Piano Industriale 2017-2026. "Il sistema integrato di mobilità che proponiamo funziona se tutti i pezzi funzionano. Atac non va"

Non è la prima volta che il messaggio viene lanciato. E oggi, alla stazione Tiburtina, nel cuore della Capitale da pochi mesi governata dall'amministrazione a Cinque Stelle di Virginia Raggi, è stato ribadito: Ferrovie dello Stato è interessata "a collaborare" con Atac. L'occasione per ribadirlo, la conferenza stampa a margine della presentazione di un Piano Industriale decennale, 2017-2026, da 97 miliardi di investimenti illustrato dall'amministratore delegato Renato Mazzoncini e dalla presidente Gioia Ghezzi alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. 

"ATAC NON FUNZIONA" - "Il sistema integrato di mobilità che proponiamo funziona se tutti i pezzi funzionano" ha spiegato Mazzoncini interpellato a riguardo dai giornalisti. "Se un pezzo funziona non ce ne vogliamo occupare ma solo integrarci. Atac, e non lo dico io, non funziona. Per questo confermiamo la nostra disponibilità a collaborare con l'azienda" la spiegazione. "Come possiamo offrire ai romani una proposta intermodale se nel primo e ultimo pezzo di viaggio non usufruiscono di un servizio adeguato? I 'nodi' che non vanno provocano un danno enorme allo sviluppo di un sistema integrato".  

LA SITUAZIONE - La palla è nelle mani dell'azionista, il Comune di Roma guidato dall'amministrazione a Cinque Stelle che ha più volte ribadito, sia per voce della sindaca Raggi sia per quella dell'assessore alla Mobilità Linda Meleo, di voler mantenere nelle proprie mani la municipalizzata dei trasporti romani. Nonostante l'intenzione di Fs non sia una novità, ancora sul tavolo non c'è nulla di concreto e ad oggi non c'è stato nessun incontro con l'amministrazione. Il "come" potrebbe avvenire questa "collaborazione" infatti "è da vedere volta per volta" ha concluso Mazzoncini.

Due le strade: replicare quanto accaduto a Firenze con l'Ataf, con l'acquisizione dell'azienda, oppure partecipare alla gara di affidamento del servizio che per Atac scade nel 2019. Del resto lo sviluppo del trasporto su gomma tra le offerte in capo a Fs è uno degli obiettivi contenuti nel Piano industriale presentato questa mattina. Sono 3000 i nuovi bus che dovrebbero lanciare Busitalia nel mercato "dei viaggi a lunga distanza" e "a basso costo". 

IL PIANO INDUSTRIALE - Lo sviluppo di una mobilità integrata è una delle colonne portanti del Piano industriale presentato questa mattina. "FS Italiane si propone di dare una risposta unica, concreta, semplice alle diverse esigenze di mobilità, presentandosi come punto di accesso alla mobilità collettiva, operatore capace di accompagnare i viaggiatori dalla porta di casa fino alla loro destinazione" si legge nella nota di presentazione.

"L’attuale scenario è un mercato della mobilità in cui l’80% delle persone si sposta con mezzi privati, il 15% utilizzando altre modalità condivise e pubbliche, in particolare con le aziende di TPL delle grandi città, e solo il 5,2% con i servizi ferroviari. Per il riequilibrio modale verso soluzioni di trasporto collettivo la gomma pubblica avrà un ruolo chiave e FS vuole essere protagonista di tale shift modale salendo dal 6% di market share del 2015 fino al 25% nel 2026. L’obiettivo principale è il mercato TPL, cogliendo opportunità in tutt’Italia, partecipando a gare e, laddove possibile, acquisendo operatori strategici, come è già accaduto con successo in passato, ad esempio con ATAF e Umbria mobilità".

LA ROMA-LIDO - Atac non è l'unico 'terreno di conquista' nella Capitale. Per la disastrata Roma-Lido il confronto con la Regione Lazio, proprietaria dell'infrastruttura, e con il Governo è già stato aperto. Sul tavolo la possibilità da parte di Rete ferroviaria italiana (società che gestisce le infrastrutture ferroviarie, partecipata al 100% da Fs) di subentrare al posto della Regione Lazio, quindi solo per la parte infrastrutturale e non nella gestione del servizio che ad oggi è in capo ad Atac, con l'obiettivo di mettere in campo un'opera di manutenzione straordinaria che porti i "livelli di sicurezza" della Roma-Lido a quelli della rete attualmente gestita da Rfi.

Per ora c'è solo lo studio di fattibilità ma la notizia era già stata anticipata dalla Regione Lazio che nel luglio scorso ha scartato definitivamente la proposta di project financing avanzata dal gruppo francese Ratp per aprire le porte a Rfi. "Si è avviata una collaborazione con RFI per definire un piano generale di ristrutturazione e messa in sicurezza, con l’obiettivo di utilizzare i 180 milioni di euro per la Roma–Lido, frutto dell’intesa fra Regione e Governo, appena disponibili" la spiegazione in una nota dell'assessore regionale alla Mobilità, Michele. Questo il quadro per l'infrastruttura, in parole più semplici, i binari. Per la gestione della linea, invece, si torna ad Atac e al Comune di Roma. 

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