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Atac, il Campidoglio scongiura il blocco dei bus: "Pronti a pagare stipendi e carburante"

Lo ha spiegato l'assessore Improta riferendo in Aula sul contenzioso da 77 milioni di euro con Roma Tpl. Poi ha puntato il dito contro l'ex sindaco Alemanno: "Non è intervenuto"

Mettere in salvo il servizio di trasporto pubblico garantendo le ‘materie prime’ per non lasciare a piedi migliaia di romani e turisti, dagli stipendi al carburante per dipendenti e mezzi Atac, e, nel frattempo, avviare un’indagine per individuare le responsabilità. Il Campidoglio è pronto a rimetterci ‘di tasca sua’ per tamponare la disastrosa situazione dell’azienda capitolina su cui si è abbattuto, come una tegola, un pignoramento di 77 milioni di euro per un contenzioso con Roma Tpl, l’azienda che gestisce le linee periferiche dal 2006.

L’annuncio è stato dato ieri dall’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Guido Improta in apertura dei lavori dell'Assemblea capitolina per riferire sul caso Atac-Roma Tpl: “Siamo pronti a subentrare” ha affermato. Proprio martedì scorso il Campidoglio ha trovato un accordo con dei fornitori per garantire, almeno fino all’udienza di opposizione al pignoramento fissata il 25 novembre al Tribunale civile di Roma, l’erogazione di carburante. Sempre martedì è anche stata approvata una delibera con cui il Campidoglio ha individuato le risorse utili a ‘coprire’ il pignoramento. 

LE GARANZIE DEL CAMPIDOGLIO – Ha spiegato ieri l’assessore Improta: “Di fronte a una situazione che ha visto l'amministrazione Alemanno e i vertici di Atac assumere comportamenti oscillanti, inadeguati e contraddittori, questa amministrazione si sta adoperando per superare la situazione determinata dai pignoramenti plurimi effettuati da Roma Tpl” ha detto Improta. “Qualora i tempi necessari per il formale superamento di questa situazione non fossero compatibili con le esigenze aziendali in termini di funzionalità operativa, siamo pronti a subentrare facendoci carico in via diretta almeno per il pagamento di stipendi, contributi e forniture strategiche.

L’ACCUSA AD ALEMANNO – L’assessore alla Mobilità non ha risparmiato accuse verso la precedente amministrazione Alemanno “non intervenuta per impedire la costituzione del collegio arbitrale, attesa la competenza esclusiva, contrattualmente prevista, del foro di Roma in caso di controversia” denuncia Improta che in Aula Giulio Cesare ha elencato una serie di domande all’ex primo cittadino in merito al lodo Atac-Roma Tpl.  "Come è possibile che i consulenti tecnici abbiano potuto riconoscere un adeguamento prezzi anche per il primo anno di attività?”. E ancora: "Perchè nella delibera di Giunta 453 del 23 dicembre 2009, con la quale si dispone una nuova proroga del servizio esternalizzato, non si dà conto della decisione del collegio arbitrale, il cui lodo è stato depositato un mese prima?". E poi, domanda l'assessore, "perchè una volta conosciuto l'esito del lodo si è proceduto a stanziare una somma parziale e insufficiente?”. E per quale motivo, "pur disponendo di un lodo arbitrale sin dal 2009, Roma Tpl ha deciso di metterlo in esecuzione solo nel 2014 e cioè quando Atac, nella attuale gestione, ne ha dichiarato inequivocabilmente l'inesistenza giuridica?". Infine, conclude Improta, "che interesse commerciale può avere un fornitore a compromettere la continuità aziendale del suo unico committente, cui peraltro è legato sino a maggio 2018?". 

L’INDAGINE – No solo una messa in sicurezza del servizio. Il Campidoglio è deciso anche ad individuare “eventuali responsabilità”. Ha spiegato Improta: “La Giunta si è riservata la facoltà di assumere le iniziative utili ad accertare le eventuali responsabilità gestionali relative al contenzioso pregresso". Il primo passo è stata l’acquisizione di due delibere relative al 2009: “Lì è evidente che c’è una responsabilità da parte degli uffici dell'epoca perchè il sindaco Alemanno ha dichiarato che non era a conoscenza di questa situazione”. Ha aggiunto l’assessore: “Effettivamente, quando sono state adottate le due delibere dai verbali risulta che l'ex primo cittadino non era presente, però c’è un principio di continuità amministrativa e di gestione degli uffici che va appurato". 

ALEMANNO – Non si è fatta attendere la risposta del consigliere ed ex primo cittadino Gianni Alemanno: "Invito l'assessore Improta e l'assente sindaco Marino a non trasformare difficoltà oggettive di questa amministrazione legate a decisioni giudiziarie in un ridicolo contenzioso politico con ancora più ridicoli risvolti giudiziari" ha detto in risposta all’assessore. Alemanno chiede di "valutare attentamente il coinvolgimento del commissario di Governo rispetto al pagamento di questi corrispettivi e, infine, a continuare tutta l'azione che noi abbiamo cominciato presso la Corte d'appello per far saltare questo lodo e i suoi effetti". Poi l’attacco al taglio dei trasferimenti per il tpl, secondo Alemanno “il vero cuore della difficoltà di Atac”. Ha aggiunto: “Se questa cosa non viene adeguatamente focalizzata e portata ai massimi livelli di polemica di questa amministrazione possiamo fare tutte le gite in Procura che vogliamo e le diverse dichiarazioni moraliste su presente e passato, ma la situazione di Atac non si risanerà e non avrà un futuro" ha concluso ‘consigliando’ di rivolgersi al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in merito al taglio dei trasferimenti. 

IL PRESIDIO – E sul tema c’è chi ha lanciato un presidio di protesta. Il consigliere comunale di Movimento cantiere Italia Mino Dinoi ha detto in Aula: "Invito tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dalle appartenenze politiche, a venire lunedì mattina alle 11 sotto la sede della Regione Lazio per rivendicare un nostro diritto: il recupero degli ultimi due anni dei fondi per il tpl. Solo dopo potremo affrontare la questione del trasferimento diretto dei fondi da parte del Governo a Roma Capitale".

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