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Biglietti clonati Atac, Marino: "Il Comune si costituirà parte civile"

Il sindaco ha tenuto questo pomeriggio una conferenza stampa in Campidoglio: "Fatti riferibili agli anni passati, attualmente non si stanno verificando". Oggi vertice in Procura

“Vogliamo andare avanti con determinazione: ci costituiremo parte civile nei processi che ci saranno”. È un sindaco indignato quello che questo pomeriggio ha riunito i giornalisti nella sala della piccola Protomoteca per riferire sul caso dei biglietti clonati all'Atac. “I fatti che abbiamo letto sui giornali vanno riferiti a tempi precedenti alla mia amministrazione. Ciò non toglie che si tratta di fatti gravissimi che affronteremo con la massima severità” ha esordito. Ribadita più volte la volontà di “una piena collaborazione con la magistratura” spiega il sindaco che riferisce di aver parlato con il Procuratore della Repubblica Pignatone. 

Il primo cittadino, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato più volte la “discontinuità” che caratterizza la sua azione di governo. Una discontinuità per Marino dimostrata “fin dal primo momento” quando “poche settimane dopo il mio arrivo ho sostituito, seppur per motivi diversi da questo scandalo, l'amministratore delegato” nonché “alcune figure apicali”. Il sindaco si è dimostrato scandalizzato e sorpreso, “ignoravo completamente la vicenda”, anche se dentro Atac si era a conoscenza dell'inchiesta sul tema. E a chi gli chiede se, oltre ai vertici Atac, non servirebbe anche un ricambio della politica Marino difende a spada tratta la sua giunta e la maggioranza che lo sostiene: “Ho la massima fiducia in tutte le persone che costituiscono la mia giunta e anche la maggioranza in Consiglio. Ho la certezza che sono tutte persone perbene”.

VIDEO 1 - Marino: "Io non sono un magistrato"

“Noi siamo un'altra cosa” ha affermato assicurando sul fatto che i presunti illeciti raccontati nell'inchiesta di La Repubblica non sono attuali. “Abbiamo effettuato delle verifiche e possiamo dire con certezza che i fatti attribuiti agli anni passati ora non si stanno verificando” ha spiegato il sindaco Marino. Un fatto confermato anche dall'assessore alla Mobilità Guido Improta che, riprendendo la comunicazione formale dell'amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi, ha confermato che “non c'è alcun problema di riconciliazione tra i titoli prodotti e quelli contabilizzati. L'ultimo episodio segnalato risale al 2011” ha spiegato. 

Sui procedimenti in corso ha riferito l'assessore Improta: “In totale che ne sono quattro: due contro ignoti che risalgono al 2009 e al 2011, ancora aperti, e altri due del 2012. Uno archiviato il 10 ottobre del 2013 relativo due dirigenti ormai avvicendati, e il secondo riguardante due dipendenti dell'Atac accusati di aver manomesso una macchina che emette biglietti e che sono già stati licenziati”.

VIDEO 2 - Marino: "Il comune si costituirà parte civile"

Proprio oggi in Procura si è tenuto un vertice tra pm e investigatori che hanno fatto il punto. Secondo quanto si apprende resto saranno convocati negli uffici di piazzale Clodio le "persone coinvolte" in questa vicenda. Oggi confronto tra i pm e la guardia di Finanza. Nei mesi scorsi il pm Alberto Pioletti, titolare del fascicolo, ha chiesto tre elezioni di domicilio per altrettanti dirigenti della municipalizzata dei trasporti, atto che di norma precede l'iscrizione nel registro degli indagati. Una iniziativa che ha dato nuovo impulso ad una indagine avviata nel 2011 e da cui sono scaturiti altri due filoni. Il primo filone d'indagine coinvolge due impiegati dell'Atac, per i quali il pm ha chiesto il rinvio a giudizio: sono accusati di avere provocato alcuni black out nel software utilizzato per la creazione dei biglietti al fine di impossessarsi, illecitamente, di numeri seriali dei tagliandi. Nel secondo procedimento, che coinvolge 15 persone, si ipotizzano i reati di truffa e falso per la falsificazione di biglietti che poi venivano inseriti nel circuito delle rivendite legali. Per i quindici, tra cui anche tre dipendenti infedeli dell'azienda, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio e nelle prossime settimane il procedimento arriverà davanti al gup.

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