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Atac dal Comune al Governo: sì del Senato. Meleo: "No alla svendita"

Duro Fassina: "Si espropriano i cittadini di Roma per colpire l'amministrazione del M5s". Marroni (Pd): "Non vorrei che qualcuno approfittasse della ormai palese inadeguatezza della Giunta Raggi per svendere ai privati l'Atac"

"Valutare se sussistano le condizioni per il rilancio dell'azienda anche attraverso procedure straordinarie". Il Senato ha detto sì, con una maggioranza trasversale, all'ordine del giorno che di fatto avvia l'esproprio dell'Atac dal Comune. 181 i sì, 49 i no, 9 gli astenuti. L'atto impegna inoltre a valutare "possibilità di collocare temporaneamente la partecipazione di Atac all'interno di un organismo statale dotato delle necessarie competenze affidando contestualmente a una struttura tecnica scelta ad hoc il compito del risanamento industriale e patrimoniale dell'azienda".

A convergere sul provvedimento PD, Forza Italia e molti ex Alleanza nazionale. Ad ispirare il provvedimento la situazione dell'azienda, a rischio default a causa dei bilanci in rosso. 

L'assessora ai Trasporti Linda Meleo ha commentato il provvedimento attraverso la sua pagina facebook. "Hanno portato Atac sull'orlo del baratro e oggi a gran voce ne chiedono il commissariamento. E come al solito il tutto sulla pelle dei cittadini romani". La Meleo legge il provvedimento come un "trasferimento della partecipazione dell'azienda capitolina dei trasporti dal Comune al Ministero dell'Economia. Insomma ora vogliono svendere e privatizzare Atac dopo averla fatta a pezzi in questi anni, abbandonandola ad una politica fatta di assenza di investimenti e scelte gestionali ed organizzative discutibili. Basti pensare alle assunzioni e al caso Parentopoli". 

Secondo la Meleo "viene da chiedersi come mai si è arrivati a tutto questo. Forse si è voluto dimostrare che il pubblico non è in grado di gestire Atac per poi così aprire la strada ai privati. Ecco perchè nell'ultimo anno abbiamo assistito ad un crollo evidente del servizio di tpl. A questo punto mi verrebbe da commentare: non è una casualità". Ma cosa farà il Movimento Cinque Stelle: "Noi a differenza dei vecchi partiti che hanno governato Atac in questi anni vogliamo rilanciare e soprattutto risanare l'azienda. E ribadiamo: Atac deve rimanere pubblica, in mano a Roma Capitale".

Ma non c'è solo il M5s a criticare l'ordine del giorno. Il deputato e consigliere comunale Stefano Fassina parla di colpo di mano: "Si espropriano i cittadini di Roma per colpire l'amministrazione del M5S. L'Atac va riorganizzata e rilanciata nonchè confermata nella proprietà e responsabilità politica e amministrativa del Comune di Roma. Il Governo Renzi e il super Partito della Nazione, ancora una volta, trattano la capitale dell'Italia come una città coloniale". 

Linea simile, ma con parole più morbide, da parte del deputato Pd Umberto Marroni secondo cui il provvedimento "oltre ad essere fuori dalle leggi ordinarie, essendo l'azienda controllata al 100% dal Comune di Roma, rischierebbe di rappresentare un precedente preoccupante, che finirebbe per ricadere su tutte le aziende a partecipazione pubblica che presentano situazioni di sofferenza di bilancio. Non vorrei che qualcuno, da sempre incline alla privatizzazione dei servizi pubblici strategici, approfittasse della ormai palese inadeguatezza della Giunta Raggi per svendere ai privati l'Atac, a discapito dei romani".
 

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