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Atac al Governo: "E' una forzatura, a Raggi la responsabilità di governare"

Non solo il fuoco pentastellato. Sull'ordine del giorno bipartisan approvato in Senato per chiedere un intervento del Governo sull'azienda una posizione critica è stata espressa anche dal deputato dem Umberto Marroni

All'ordine del giorno bipartisan presentato in Senato per chiedere il commissariamento di Atac, non ha risposto solo il fuoco del Movimento cinque stelle, con Virginia Raggi che ha promesso battaglia. Posizioni critiche sono state assunte anche all'interno dei parlamentari democratici. In particolare dal deputato Umberto Marroni, romano ed ex capogruppo in Campidoglio.  

Non le è piaciuta molto l'iniziativa dei colleghi al senato. Perchè?

Prima di tutto perché non è con un ordine del giorno che si risolvono i problemi di Atac. Il decreto Madia già prevede che là dove ci siano società in sofferenza si avvii una procedura tra il Comune e il Governo per un possibile salvataggio. Quell'ordine del giorno è stata un po' una forzatura dei colleghi del Senato: bisognerebbe evitare, in un momento in cui molte società presentano questo problema, di favorire norme che hanno a che fare con ipotesi straordinarie diventino ordinarie. Il codice civile parla chiaro: i problemi di società controllate al cento per cento dai comuni devono essere risolte dai comuni e non ricadere sull'intero Paese. La mia linea, poi, è da sempre contraria alle privatizzazioni e non vorrei che con questa strada si aprisse un varco in tal senso. I servizi pubblici stategici devono restare in mano pubblica. 

Secondo lei esiste il rischio che Atac venga privatizzata?

Non credo. Dipende da cosa vuole fare la proprietà, ovvero il Comune di Roma. La responsabilità di far funzionare bene Atac spetta al Comune, a livello nazionale possiamo solo decidere se aiutarlo o meno. Quell'ordine del giorno è stato impostato male. Non si può invocare il commissariamento. Se sarà necessario lo chiederà il Comune. 

L'ordine del giorno è stato votato dai senatori Aracri (Forza Italia), Augello (ex Ncd, Movimento Idea), Esposito e Filippi (Pd). Uno schieramento bipartisan che fa pensare ad un fronte politico unito contro un'amministrazione governata dai Cinque Stelle. 

Non avrei fatto un ordine del giorno bipartisan, credo sia un errore politico. Prima di tutto perché come Partito democratico siamo impegnati a sostenere il referendum del 4 dicembre e iniziative come questa creano solo confusione nell'elettorato. In secondo luogo perché non si capisce per quale motivo non bisogna lasciare tutta la responsabilità all'amministrazione Raggi. I Cinque Stelle hanno vinto le elezioni con grande appoggio dei romani, si assumano la responsabilità di governare la città. In ogni modo non credo che il Governo procederà con un commissariamento. 

Conosce bene la realtà romana. In merito ad Atac, come giudica l'operato di Raggi fino ad oggi?

E' intempestivo commentare ora, così come lo è stato quell'ordine del giorno. Aspettiamo di capire cosa vuole fare con Atac, per ora ancora nulla.

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