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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Aula approva il bilancio, Minenna: "Roma non è in predissesto"

La prima delibera del 2016 è stata approvata dal Consiglio capitolino con tre giorni di anticipo. Individuati 70 milioni di euro di 'poste fantasma'. Confermati tagli ai centri antiviolenza e ai fondi per gli asili in concessione

"Il bilancio di Roma non è in predissesto". Ha usato queste parole l'assessore al Bilancio Marcello Minenna per presentare l'assestamento di bilancio approvato ieri in Assemblea Capitolina. "Il piano di riequilibrio è passato, la verifica di cassa anche. C'è un saldo di finanza pubblica positivo di 1,8 milioni di euro" ha spiegato ancora l'assessore che che non ha risparmiato un attacco alla gestione commissariale dell'ex assessore di Marino, Silvia Scozzese: "Se ci fossero quegli spazi di finanza e un rapporto più collaborativo con la gestione commissariale e soprattutto meno orientato alla burocrazia probabilmente avremmo un altro saldo di finanza pubblica. Il che non vuol dire che non faremo i nostri compiti per migliorarlo". 

La delibera numero 1 del 2016 è stata così approvata con 29 voti favorevoli, 16 contrari e nessun astenuto con tre giorni d'anticipo rispetto al termine ultimo che era stato fissato entro il 31 luglio. Soddisfatto il presidente dell'Aula Marcello De Vito. "Dal 7 luglio è stato fatto tutto in tempi rapidi, in due sedute della commissione Bilancio abbiamo portato in Aula l'assestamento, abbiamo consentito alle opposizioni di esprimersi e abbiamo accolto alcune loro indicazioni con gli ordini del giorno". 

I NUMERI - Ecco i principali numeri: il documento si è chiuso con un saldo di finanza pubblica positivo per 1,8 milioni di euro; 800 milioni la cassa di Roma Capitale; 200 milioni lo spazio di finanza pubblica che "quest'anno per la prima volta", spiegano dal Campidoglio, la gestione commissariale non ha concesso al Campidoglio; 70 milioni il totale delle voci di spesa, le cosiddette 'poste fantasma', ferme da oltre 3 anni e quindi sottoposte a monitoraggio per verificare quanto si può recuperare. A riguardo per il prossimo settembre è stato previsto un nuovo assestamento di bilancio tecnico. Nel provvedimento figurano anche 21 milioni di euro pagati dal Comune per il lodo Roma Tpl, "che in realtà avrebbe dovuto saldare la gestione commissariale", e 90 milioni (45 nel 2017 e 45 nel 2018) di risorse che il Campidoglio prevede di poter mettere a disposizione per il salario accessorio come utilizzo del fondo di passività.

I TAGLI - Minenna ha risposto anche alle critiche avanzate dall'opposizione. Come la riduzione dei fondi per gli asili nido in concessione. 'Colpa' del decreto legislativo 50 che "ha fissato alla copertura pubblica dei posti asili nido in concessione un limite del 30% della tariffa complessiva per bambino. Abbiamo già dato un impulso importante di ricognizione degli impatti con l'assessore agli Affari sociali, Laura Baldassarre, pure a fronte di una riduzione demografica, per poter eventualmente apportare correttivi in sede di bilancio di previsione per evitare che la normativa possa gravare sull'erogazione e la qualità dei servizi". Confermata anche la riduzione dei fondi per i centri antiviolenza: "La posta era stata cancellata dalla gestione straordinaria" guidata dal commissario Francesco Paolo Tronca, la precisazione del titolare del Bilancio. "Ho chiesto un''immediata rendicontazione agli uffici e con l'assessore Laura Baldassarre ci siamo fatti parte attiva per trovare soluzioni di continuità anche in house, e assicurare quanto prima il ripristino del servizio".

L'OPPOSIZIONE - Non sono mancate le critiche dell'opposizione. Per Michela Di Biase, capogruppo Pd in Aula Giulio Cesare si tratta di una "manovra molto tecnica" che "non incide su problemi reali". Per Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi in Campidoglio, l'assestamento di bilancio approvato inoltre "è una manovra insufficiente" che "non soddisfa le esigenze del territorio ed esclude le grandi emergenze nelle periferie. I tagli sui progetti di riqualificazione, sul comparto scolastico e sulla rete infrastrutturale spiegano bene quello che aspetterà ai romani. È evidente che manca una visione complessiva, la città deve poter ripartire mentre questo primo step sul bilancio l'affossa".

Critico anche Stefano Fassina: "Sarebbe potuta essere la prima occasione istituzionale per dire la verità alla città sull'insostenibilità del piano di rientro ereditato. Sui conti di Roma Capitale continua, infatti, a pesare un debito che inibisce gli interventi necessari alla riqualificazione della città. Il tema, invece, è stato completamente rimosso dalla Giunta e dalla maggioranza" ha scritto in una nota. "Le parole dell'assessore Minenna, inoltre, confermano lo scontro in atto con la gestione commissariale del debito di Roma Capitale. Si tratta di un un conflitto preoccupante. Abbiamo chiesto in commissione Bilancio di ascoltare il commissario Silvia Scozzese e fare chiarezza in quella sede nell'interesse della città. Riteniamo necessario affrontare in quell'occasione anche il tema della rinegoziazione del mutuo contratto con Cassa Depositi e Presiti che sottrae risorse fondamentali per la città". 

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