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Non solo stadio: ecco tutti i 'dossier' caldi sul tavolo del nuovo assessore all'Urbanistica

Se è vero che per il progetto di Tor di Valle c'è davvero poco tempo, lo è anche che l'elenco delle 'questioni' rimaste aperte dopo le dimissioni di Berdini è lungo. Ecco tutte le urgenze che aspettano il nuovo assessore

Lo Stadio della Roma prima di tutto. A tre settimane dalle dimissioni di Paolo Berdini, per il nuovo assessore all'Urbanistica della Giunta Raggi (in pole c'è il docente di Roma Tre, Luca Montuori) in cima alla lista delle pratiche da affrontare c'è senza dubbio il progetto di Tor di Valle: i tempi sono strettissimi e la nuova delibera dovrà arrivare entro il 30 marzo. Il via libera all'arena giallorossa, però, per una poltrona delicata come quella all'Urbanistica, è solo la punta di un iceberg fatto di progetti in sospeso da portare a termine, scadenze da rispettare e molti grattacapo da risolvere.

L'elenco è lungo: dagli ex Mercati Generali al futuro della Caserma di Guido Reni passando per le Torri delle Finanze all'Eur e per la fiera di Roma. Non mancano le periferie. Il terreno più scivoloso è rappresentato dai Piani di Zona, un dossier molto attenzionato da Berdini in merito al quale, però, sono rimaste in sospeso molte scelte. Sempre in zone periferiche, non mancano i cosiddetti 'consorzi di autorecupero', che hanno il compito di elaborare e realizzare l'urbanizzazione dei quartieri sorti abusivamente, hanno presentato il conto a Berdini.

LO STADIO DELLA ROMA - Non ci sono dubbi. Non appena verrà nominato ufficialmente, il nuovo assessore all'Urbanistica dovrà lavorare intensamente per 'mettere in sicurezza' il progetto dello Stadio della Roma e del Business Park. L'accordo tra il Campidoglio e i proponenti è stato raggiunto ma con l'iter già in stato avanzato come nel caso di Tor Di Valle bisogna lavorare in corsa per apportare tutte le necessarie modifiche al progetto.

I tempi sono già segnati: la Conferenza dei servizi chiude il 5 aprile ed entro il 30 marzo andranno sistemati tutti i documenti necessari al via libera ufficiale. Al nuovo assessore toccherà elaborare una nuova delibera che tenga conto delle modifiche che l'amministrazione Raggi intende apportare al progetto targato Marino-Caudo, mantenendo l'utilità pubblica. 

EX MERCATI GENERALI - Illuminati recentemente dai riflettori della polemica politica, non c'è molto tempo nemmeno per arrivare ad una firma definitiva sul progetto degli ex Mercati Generali a Ostiense. Una riqualificazione avviata ormai oltre dieci anni fa il cui cantiere, tra stop e modifiche all'iniziale progetto di veltroniana memoria della 'Città dei giovani', rappresenta da anni una ferita aperta per il quartiere.

Durante la precedente amministrazione Marino al gruppo Lamaro di Claudio Toti, che realizzerà il progetto, è stata accordata una 'rimodulazione degli spazi' che ha ridotto l'aspetto 'gastronomico' del progetto. Anche l'iter della Conferenza dei servizi è terminato positivamente e alla delibera manca solo la firma del Campidoglio. Una pillola amara per molti consiglieri pentastellati e militanti del VII Municipio, che sul progetto sono in trincea ormai da settimane, che però con molta probabilità dovrà essere ingoiata visti i risarcimenti milionari che il Comune potrebbe dover versare in caso di un passo indietro. 

EX CASERMA GUIDO RENI - Per chiudere il progetto di riqualificazione dell'ex caserma di via Guido Reni c'è tempo fino all'agosto del 2017. Cinque mesi di tempo durante i quali il nuovo assessore all'Urbanistica, dopo la chiusura della Conferenza dei servizi, dovrà elaborare la delibera di variante necessaria a modificare la destinazione d'uso dell'area e portarla in Assemblea capitolina. Iter che l'ex assessore Berdini si era impegnato "a portare a termine nel più breve tempo possibile".

5 ettari di città, stretti tra via Guido Reni e viale del Vignola, che diventeranno residenze, strutture commerciali e ricettive, aree pubbliche e zone verdi. Il più grande punto interrogativo dell'operazione immobiliare di Cassa depositi e prestiti riguarda la destinazione delle aree pubbliche, in particolare quella che l'amministrazione Marino pensò di destinare a Museo della Scienza. "Decideremo insieme ai cittadini" aveva detto Berdini che puntava a concentrare a Tor Vergata un polo di ricerca d'eccellenza. "Una vera città della Scienza". 

TORRI EUR - Il capitolo delle ex 'torri' delle Finanze all'Eur potrebbe rivelarsi un vero e proprio grattacapo per il prossimo assessore. La revoca dei permessi ai lavori di 'restauro conservativo' degli immobili nelle dispobilità della società Alfiere spa, partecipata per metà da Cassa depositi e prestiti e Telecom è stata annullata dal Tar. Era stata avviata 'in autotutela' dagli uffici del dipartimento di via del Lavoro suscitando non poche polemiche. Berdini ha però risposto all'attacco puntando il dito contro il predecessore Caudo e approvando una delibera per "reincardinare una procedura fantasiosa".

Risultato: cantieri fermi con Telecom che ha dichiarato a più riprese di volersi sfilare dal progetto. Berdini non è apparso turbato dalla decisione: "Alfiere potrà proseguire con il restauro anche senza Telecom, non credo sarà difficile trovare un altro locatore per quegli immobili" affermò nel corso di una commissione capitolina sul tema il 28 ottobre scorso. Molto dipenderà dalle decisioni del prossimo assessore. Sul tavolo, una delibera già firmata. 

PIANI DI ZONA - L'addio di Berdini ha lasciato in sospeso anche la complicata vicenda dei Piani di zona, quartieri realizzati con il sostegno di finanziamenti pubblici proprio perché destinati ad essere affittati o vendute a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. Negli anni scorsi la persistente battaglia degli inquilini organizzati dal sindacato Asia Usb e una serie di inchieste giudiziarie hanno smascherato la truffa degli 'affitti gonfiati'. Eppure oggi, a distanza di tempo, la vicenda è lontana dall'essere risolta tanto che il sindacato di base, due giorni fa, ha avanzato diffida formale verso la sindaca, Virginia Raggi, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a fermare le "colpevoli omissioni delle norme sull'edilizia agevolata in merito".

Ad esasperare gli animi, un folto calendario di sfratti e sgomberi con centinaia di inquilini che rischiano di perdere la casa che per anni hanno pagato molto più del dovuto. Il 'dossier Piani di zona', molto caro alla deputata M5S Roberta Lombardi, è stato sulla scrivania di Berdini fin dal suo insediamento. Dopo vari ripensamenti e dopo il sequestro nel Piano di zona di Monte Stallonara, Berdini ha revocato le concessioni per i quartieri di Tor Vergata e Castelverde. Ma i problemi per il caso piani di zona sono sparsi in tutte le periferie della città. 

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