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L'assessore Esposito si difende: "Mai avuto interlocutori ndranghetisti"

Il senatore e responsabile capitolino alla mobilità si difende dagli attacchi a mezzo stampa convocando una conferenza stampa a Torino: "Con l'imprenditore Lazzaro rivendico tutto ciò che ho fatto"

FONTE ASKANEWS - "Una polpetta avvelenata". Il senatore del Pd Stefano Esposito replica con distacco ma anche con decisione agli articoli di stampa che hanno gettato un'ombra sui suoi rapporti con l'imprenditore Fernando Lazzaro coinvolto nell'inchiesta San Michele sulle presunte infiltrazioni di 'ndrangheta in Piemonte." Non può esserci nessuna relazione tra me e la 'ndrangheta - ha spiegato Esposito, che ha convocato una conferenza stampa oggi a Torino - perché la persona chiamata 'ndranghetista (Lazzaro appunto, ndr) non è a processo per un reato di natura mafiosa, ma per sversamento illegale di rifiuti". E' la magistratura, ribadisce Esposito, che deve certificare la vicinanza alla criminalità di un'azienda. "Non esiste la relazione, ed è talmente chiaro - prosegue Esposito - che è tutto una bufala perché se i magistrati avessero ritenuto che ci fossero state mie responsabilità, mi avrebbero quanto meno mandato un avviso di garanzia. E invece stiamo parlando di un processo avviato, di un'indagine durata tre anni e abbondantemente chiusa. Quindi non esiste il problema".

Secondo quanto riportato dai giornali, che indicano un rapporto del Ros dei carabinieri, Lazzaro, sarebbe riuscito nel 2012 a fare "intervenire in suo favore personalità politiche e quadri della committente Ltf" nell'ambito delle iniziative messe in atto per partecipare ai lavoro della Torino-Lione. Fra i nomi coinvolti oltre a quello di Esposito, Marco Rettighieri, all'epoca direttore generale dl Ltf. "Qualcuno ha voluto come al solito gettare un po' di fango - replica Esposito - Questo imprenditore si è rivolto a me assieme a tanti altri e io rivendico tutto ciò che ho fatto: chiedere l'applicazione rigorosa di una legge regionale che, sul modello francese della "Demarche Grand Chantier", prevede che per le grandi opere ci sia lavoro per le imprese locali. L'ho fatto e continuerò a farlo. A dimostrazione che ciò che ho fatto rientra nella legalità - ha proseguito - la magistratura non ha ritenuto neppure di convocarmi come persona informata sui fatti".

Esposito nega di aver parlato direttamente con i vertici Cmc, incaricata dei lavori: "Non ci sarebbe nulla di scandaloso che io chiami il presidente di Cmc per dire che non può strozzare i subappaltatori, ma io non ho mai parlato con il presidente della Cmc, ho sempre parlato con Marco Rettighieri (ex direttore di Ltf) che parlava con la Cmc e mi riferiva. Questo semplicemente per una ragione di scelta istituzionale. Ma anche se avessi parlato con il presidente della Cmc per porgli le questioni relative all'applicazione della legge non ci sarebbe stato alcun tipo di reato".
 
Un attacco politico quindi, subito da Esposito, a cui secondo il senatore potrebbe non essere estraneo, vista la mole dei documenti vagliati, oltre tremila pagine, qualche avvocato del legal team dei no Tav: "Qualcuno ha voluto rifilare una polpetta avvelenata per colpirmi politicamente e ci sta - osserva Esposito - e c'è stato forse un po' di superficialità in chi ha dato la notizia per primo. Ma nulla di anormale per chi come me fa parte del circuito politico e del sistema mediatico. Questa mattina avendo avuto a disposizione i documenti, ho ritenuto utile metterli a disposizione".

"La battaglia attorno alla Tav è particolarmente aspra e si gioca su tutti i fronti - ha detto ancora Esposito - e ho parlato di polpetta avvelenata ma non sto urlando al complotto, fa parte del gioco a cui ho scelto di partecipare. E quando ci sono fatti e documenti che certificano il contrario di quanto detto è bene che vengano diffusi. Ognuno po' continuare a scrivere quello che vuole, ma da questo momento è chiaro a tutti che sono delle fesserie".

Esposito annuncia infine che chiederà i danni alla consigliera regionale piemontese del Movimento 5 Stelle Francesca Frediani che "ha fatto comunicati dicendo che io sono un collettore degli interessi tra la 'ndrangheta e la politica. A lei dico semplicemente che cominci a mettere via un po' di soldi perchè non dovrà solo restituirli ai cittadini, ma darli anche a me perchè non perderò neppure tempo per la querela ma le farò la richiesta danni in sede civile perchè questo è inaccettabile".
 

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