rotate-mobile
Politica

Muraro, non è escluso il ritorno. Raggi tiene per sè le deleghe all'Ambiente

Linea garantista della Raggi che però ha tenuto fede al patto con i cittadini sulla trasparenza. I vertici del Movimento però non valutano il possibile ritorno dell'assessora

Da un lato Raggi, dall'altro i vertici del Movimento. Da una parte il piano della sindaca, dall'altro quello di Grillo, Casaleggio e di parte dei pentastellati. Chi al posto della dimissionaria Paola Muraro? Per la prima cittadina nessun dubbio: Paola Muraro. Per il resto del Movimento invece un'altra figura da trovare nel più breve tempo possibile. 

Ventiquattro ore dopo l'ennesimo strappo, in Campidoglio si prova a ripartire. C'è una casella vuota da riempire e potrebbe ancora una volta spaccare tutto. Ecco perché il diktat di Grillo e della comunicazione guidata da Rocco Casalino, nella notte dell'addio, è stato quello di mostrare un gruppo compatto: una sindaca che decide insieme ai consiglieri. A piegarsi, rispetto al contenuto del video, è stata stavolta la sindaca. Quel che nei 30 secondi non viene esplicitato è quanto Raggi aveva detto poco prima ai consiglieri, cioè l'accettazione delle dimissioni con l'intenzione di aspettare che i guai della Muraro, ritenuti di poco conto, si risolvessero. 

IL PIANO RAGGI - Avrebbe voluto anche evitare le dimissioni, ma Grillo da Genova le ha di fatto imposte. Nei fatti Raggi ha così optato per la fedeltà al tacito accordo con i cittadini sulla linea della trasparenza, senza però venir meno alla sua linea garantista nei confronti dell'assessora. Così ora le pesantissime deleghe ai rifiuti sono nelle sue mani. E, secondo quanto si apprende, non ci restano per poco. Nelle intenzioni della Sindaca almeno fino al 21 dicembre, quando Paola Muraro andrà in Procura e si capirà qualcosa in più sulle accuse che le vengono mosse. L'ormai ex assessora è convinta che non ci sarà nessun rinvio a giudizio e che dimostrerà la sua estraneità. Raggi le crede e per questo non esclude il suo ritorno.

GRILLO E CASALEGGIO - Oggi o domani per trovare una soluzione la sindaca potrebbe però incontrare Grillo e Davide Casaleggio, calati a Roma, ufficialmente, per programmare le manifestazioni anti Gentiloni. In realtà il caso Roma preoccupa e non poco. C'è da trovare un assessore e al più presto. I vertici vogliono evitare i tempi biblici, con annessi sfottò, per reperire un responsabile del bilancio. L'ipotesi di aspettare la Muraro non viene proprio presa in considerazione. Tra i parlamentari pentastellati - fedeli alla linea oneri e onori a Virginia - la sola idea provoca reazioni stizzite. Muraro, per loro, è out definitivamente. Ieri anche Paolo Ferrara, capogruppo penstellato vicino a Roberta Lombardi, ha parlato di "tempi brevissimi per il nuovo assessore per il quale deciderà la sindaca". 

LE IPOTESI - Il suo sostituto dovrà essere una donna, per rispettare le quote rosa. Si passano al setaccio i curricula e non si esclude un'ipotesi, quella di provare a convincere Antonella Giglio, amministratore delegato di Ama, a spostarsi a Palazzo Senatorio. E proprio in Ama potrebbe aprirsi un nuovo fronte. Il direttore generale, Stefano Bina, è ormai pronto a lasciare. Prima di andar via infatti la Muraro ha piazzato i suoi uomini nei posti chiave dell'azienda, andando contro quelli che erano i suoi pareri. Bina, scelto da Casaleggio, avrebbe consegnato la lettera d'addio nelle mani dell'amministratore Giglio. 

BERDINI - Altra ipotesi è quella di anticipare il famoso tagliando promesso dal "comicoleader" alla giunta. In ballo c'è, e non è un segreto, anche la posizione di Paolo Berdini. Un vero e proprio rimpasto che potrebbe coinvolgere anche caselle a sorpresa. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Muraro, non è escluso il ritorno. Raggi tiene per sè le deleghe all'Ambiente

RomaToday è in caricamento