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Dipendenti comunali in assemblea: mercoledì a rischio black out uffici e scuole

Continua il braccio di ferro tra sindacati, lavoratori e amministrazione comunale sul tema del contratto decentrato. Raduno convocato da Usb il 7 gennaio in Campidoglio, dalle 7 e 30 alle 13 e 30

Dai Municipi le scuse ai cittadini sono già pronte on line. Per il resto è difficile prevedere le possibili conseguenze dell'assemblea di mercoledì. Per il 7 gennaio, dalle 7 e 30 alle 13 e 30 nella sala della Protomoteca del Campidoglio, l'Usb ha convocato i lavoratori. E' l'ennesimo protesta di una lista lunga mesi. 

Sì, perché il braccio di ferro su contratto decentrato, salario accessorio e riforme di asili e materne continua. E il rischio disagi in Comune e nei Municipi è davvero dietro l'angolo. Dall'anagrafe, al rinnovo dei documenti, per non parlare delle scuole, e specialmente degli asili nido, i romani che si aggireranno per dopo domani per uffici pubblici e istituti scolastici potrebbero trovare diverse porte chiuse.

"Su tutta la partita del contratto decentrato campeggia la vicenda dei vigili oggetto di un vero e proprio attacco politico e mediatico che colpisce tutto il pubblico impiego" dichiara Caterina Fida del Coordinamento Nazionale della USB Pubblico Impiego.

“Si tratta di un attacco generalizzato e che colpisce tutte le categorie professionali presenti a Roma Capitale a partire da quelli rivolti all’utenza: si tratti dei nidi e delle scuole, o dei servizi sociali, o di quelli amministrativi quali gli anagrafici” continua Fida.

“L’iniziale decisione d’indire l’assemblea dopo la pausa natalizia deriva dall’applicazione delle nuove regole che riorganizzano completamente i servizi, imposte in modo unilaterale dalla Giunta Marino” prosegue la rappresentante sindacale “è una riorganizzazione decisamente al ribasso che nelle scuole e nei nidi aumenta in modo sconsiderato il rapporto educatrice/bambino e l’orario di lavoro; e non si creda che l’aumento delle ore lavorative nella scuola dell’infanzia aggiunga miglioramenti effettivi al servizio in quanto l’unico effetto certo sarà quello di condurre verso il licenziamento delle migliaia di precarie e di appesantire il lavoro a diretto contatto con i bambini”.

“La nostra assemblea assume un valore sociale importantissimo cercando di saldare le esigenze di chi i servizi li eroga a chi ne fruisce; in tal senso abbiamo inteso aprire l’assemblea alla cittadinanza per comprendere le nostre condizioni di lavoro e non farsi fuorviare dalla campagna denigratoria nei confronti dei pubblici dipendenti” sostiene ancora la rappresentante della USB.

“Ci scusiamo con tutte quelle famiglie che, non informate dall’amministrazione, potranno trovarsi in difficoltà e ci auguriamo che partecipino comunque all’assemblea. Ringraziamo gli organi di stampa che svolgeranno adeguatamente la loro funzione informativa, così come le tante lavoratrici che in questi giorni, con vera professionalità, si stanno prodigando per informare i genitori contattandoli direttamente, opponendosi all’ostruzionismo praticato anche da alcuni sindacati complici” conclude Caterina Fida della USB Pubblico Impiego.

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