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Assalto portavalori, le Gpg: "Siamo allo stremo"

Il sindacato Usipe: "Ormai attacchi quotidiani"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

Prima hanno incendiato un'auto per tentare di bloccarlo, poi hanno sparato contro il mezzo e, infine, lo hanno speronato con un'altra vettura, ma il furgone portavalori ha coraggiosamente proseguito la sua corsa, riuscendo così a sventare l'agguato. Il colpo organizzato da alcuni rapinatori che puntavano ad assaltare un blindato portavalori di un istituto di vigilanza, è così miseramente fallito grazie all'abilità, al sangue freddo e al coraggio dell'autista del mezzo diretto a Taranto, assaltato mentre si trovava sulla bretella che da Grottaglie conduce a San Giorgio Jonico.

Questo è solo l'ultimo in ordine di tempo dopo che martedi a Roma in via Newton si sono ripetuti attimi. Il tutto si è svolto in zona Colli Portuensi tre uomini a volto coperto hanno minacciato con una pistola due dipendenti di una ditta che si occupa del ritiro di denaro delle slot machine, proprio mentre le GpG stavano effettuando il prelievo. Dopo aver sottratto l'incasso, uno dei tre malviventi è salito sul furgone, seguito dall'auto con gli altri due rapinatori, costringendo i due operatori, legati ai polsi, a proseguire fino all'ingresso dello svincolo Roma-Fiumicino. Siamo di fronte ad un emergenza nazionale - sottolineano dal sindacato U.Si.Pe. comparto sicurezza civile e l'associazione di categoria ANGGI - . "Anche questa volta abbiamo rischiato la vita per proteggere, difendere, assicurare l'integrità di ciò che ci viene affidato, denuncia Roberto Pau Agente GpG e segretario dell'ANGGI - ogni giorno, ogni notte tutti noi svolgiamo il nostro lavoro con passione, dedizione , attenzione e senso del dovere.

Usciamo di casa per quello che può apparire un lavoro come tanti. Non è così . Le guardie giurate non fanno un lavoro come tanti. Lo sappiamo bene quando lasciamo le nostre case con gli occhi dei nostri cari che ci fissano ed il loro sguardo ci accompagna per tutto il turno di lavoro e ci lasciamo dietro parole sospese e ansie inconfessabili. Sappiamo che chi si rivolge a noi ha bisogno del nostro servizio e con orgoglio e coraggio non ci tiriamo indietro mai. abbiamo bisogno di mezzi, strumenti , e riconoscimenti giuridici che non ci sono fanno notare dal sindacato U.Si.Pe. . Le Istituzioni hanno il dovere morale di non lasciarci soli contro tutti. Da parte nostra - conclude Pau - c'è volontà , abnegazione, coraggio, ma ci è necessario molto di più: un servizio di vigilanza efficace giova alla collettività intera.

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