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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Asili, il Tar dà ragione ai genitori: "Sospesa la delibera del Campidoglio"

Il ricorso era stato avanzato dai genitori contro la parte di provvedimento che riguarda "la mancata sostituzione della prima educatrice assente e l'eliminazione del rapporto tra il numero di bambini per educatrice". Intanto Nieri e Masini annunciano: "Lunedì in giunta la delibera con l'intesa sindacale"

Il Tar ha dato ragione ai genitori che chiedevano la sospensione dei nuovi modelli organizzativi per asili e scuole dell'infanzia di Roma. Il Tribunale ha infatti accolto il ricorso presentato lo scorso 17 aprile dal 'Gruppo Zero-Sei', la  rete di genitori con bambini che frequentano le strutture comunali nato a gennaio 2015 e che su Whatsapp nel solo mese di febbraio, ha raccolto 4mila firme per una diffida all'amministrazione capitolina e 3mila per un esposto. “Sulla base di questa decisione del Tar, quindi, non potrà più essere applicato l’allegato D della deliberazione n°236 del 1/08/2014 nella parte in cui prevede, attraverso la mancata  sostituzione della prima educatrice assente, l’eliminazione del rapporto tra il numero di bambini per educatrice” spiegano i genitori in una nota. Un fatto che per i genitori rende  “il nido un posto insicuro nel quale risulta impossibile attuare un progetto educativo di qualità. La decisione interessa anche le scuole materne nelle quali dovrà essere invece rispettato il rapporto numerico 1/25 previsto dalla legge”.

E “grande soddisfazione” è stata espressa da Riccardo Roselli e Valentina Paiella, gli avvocati che hanno curato il ricorso: “Nel brevissimo periodo di applicazione della nuova normativa, siamo riusciti a raccogliere e a presentare al Tar un fascicolo con oltre 6.000 documenti, tra dichiarazioni e denunce dei genitori, oltre che tantissime comunicazioni delle educatrici di tutti i nidi di Roma e di molte scuole materne” da cui è emersa “la sistematica violazione negli asili nido del rapporto numerico educatori/bambini, fissato per Roma in 1/6”. 

Spiega ancora Paiella,  che oltre ad essere avvocato è anche madre e coordinatrice del 'Gruppo Zero-Sei': “Abbiamo cercato di far capire ai giudici del Tar che l'applicazione dei nuovi modelli organizzativi negli asili nido comunali come anche nelle scuole materne, ha determinato situazioni di caos e di pericolo. Dalla documentazione prodotta si capisce infatti chiaramente che la presenza di una sola educatrice con 25-30 bambini è diventata tutt'altro che occasionale. Abbiamo presentato numerosi documenti attestanti casi in cui il fuori rapporto è reso ancora più grave dalla presenza di bambini con handicap o per i quali è prevista la somministrazione di farmaci salva vita”

La sentenza del Tar e la mobilitazione dei genitori si affianca così alla vertenza sindacale in corso nel settore scolastico e, più in generale, nella trattativa sul rinnovo del contratto decentrato per tutti i dipendenti capitolini. Lo scorso 15 maggio, dopo un lungo incontro tra l'amministrazione e le sigle sindacali, si era giunti ad un'intesa 'correttiva' rispetto a quel contratto unilaterale fortemente contestato dai lavoratori. Un'intesa che però non ha ancora sanato lo stato di agitazione del settore che per il prossimo 27 maggio ha in programma uno sciopero indetto da Fp Cgil Roma e Lazio e Cisl Fp Roma e Rieti. Il Campidoglio infatti, vorrebbe congelare la nuova intesa sulla scuola in attesa di trovare un accordo su tutto l'impianto del salario accessorio di tutti i lavoratori. Accordo che tornerà sul tavolo della trattativa il prossimo 28 maggio.

L'ultimo incontro con il Campidoglio è di ieri: “Abbiamo detto chiarimento all'amministrazione che se nei prossimi giorni non provvederà a sospendere il modello organizzativo di asili e scuole dell'infanzia, a prescindere da quanto avviene a livello generale in merito ai contratti, lo sciopero non verrà revocato” spiega a Romatoday Marco D'Emilia della Fp Cgil di Roma. “La sentenza del Tar dà ragione alle motivazione per cui Cgil e Cisl hanno indetto lo sciopero: le condizioni in cui sono obbligate a lavorare le insegnanti sono problematiche. Mi auguro che la decisione del tribunale convinca l'amministrazione ad andare in questa direzione”. 

Nel pomeriggio però la risposta del Campidoglio apre a possibili diversi esiti: "La delibera contenente le modifiche al nuovo impianto organizzativo dei servizi educativi e scolastici di Roma Capitale, scaturite dalla condivisione dell'amministrazione con i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Csa dello scorso 15 maggio, sarà all'ordine del giorno della giunta di lunedì 25 maggio" scrivono in una nota gli assessori capitolini alla scuola e al personale Paolo Masini e Luigi Nieri. "Su questo tema fondamentale siamo al lavoro da giorni per accelerare al massimo i tempi. La scuola rappresenta una priorità per noi". Sulla sentenza del Tar spiega inoltre Masini: “La sentenza del Tar riguarda un modello organizzativo superato nei fatti. In questi mesi è stato avviato un importante percorso con quelle componenti fondamentali della comunità scolastica, insegnanti, educatrici e, cosa fondamentale, genitori, proprio per arrivare a strutturare un’offerta di servizi il più possibile condivisa" si legge in una nota. "Questo percorso ha portato alla firma di un’intesa con i sindacati, siglata lo scorso venerdì. Come già annunciato, con il voto di lunedì in giunta entrerà in vigore un nuovo modello organizzativo frutto di quella condivisione, che proseguirà nei prossimi mesi”. 

Contraria all'intesa sindacale ma in stato di mobilitazione è invece l'Unione sindacale di base: “Dobbiamo ringraziare i genitori delle scuole e dei nidi di Roma Capitale se la vera e propria trasformazione copernicana di questi servizi subisce una battuta d’arresto” dichiara Caterina Fida, del Coordinamento Nazionale USB Pubblico Impiego. “Fornisce un incredibile e inaspettato sostegno alla vertenza messa in opera da oltre un anno dalla USB contro questo stravolgimento dei servizi pubblici”. Usb andrà avanti con la sua mobilitazione: “La vertenza intrapresa non potrà che continuare, sia contro la Giunta Marino che contro la Giunta Zingaretti, per riportare nei nidi della capitale e di tutto il Lazio condizioni di qualità del servizio, tanto nella gestione degli spazi che del numero di bambini per educatore,  rapporto che riteniamo debba continuare ad essere di 6 a 1 e non 7, come impose la Polverini ”.

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