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INTERVISTA | Asili in concessione ai privati? De Palo: "Una scelta obbligata"

La possibilità che il Campidoglio apra alla concessione di strutture comunali ai privati era stata avviata durante il mandato di Alemanno. Romatoday ha intervistato l'ex assessore alla Famiglia Gianluigi De Palo

Asili comunali in concessione ai privati, in Campidoglio si ricomincia a parlarne. La prima sperimentazione è partita durante l'amministrazione guidata da Alemanno quando assessore alla Famiglie era Gianluigi De Palo. Romatoday lo ha intervistato in merito.

Come ha scritto nei giorni scorsi Repubblica, l'assessorato alla Scuola di Masini sarebbe pronto a continuare sulla strada degli asili in concessione ai privati. La reputa una sua vittoria?

Inizio con una premessa: mi considero un tecnico e non avendo appartenenze politiche, le proposte che ho portato avanti sono sempre state indirizzate a tutta la città. Quella della concessione ai privati delle strutture comunali è una proposta dettata dal buon senso. Per questo non la definirei una mia vittoria ma più semplicemente una soluzione valida.

Perchè, quando era assessore, ha deciso di intraprendere questa strada?

C'erano una serie di strutture comunali pronte ma che, per mancanza di risorse, non potevano essere aperte. L'alternativa era attendere l'arrivo delle Iene o di Striscia la Notizia per denunciare la situazione. Una struttura comunale costa al Comune di Roma 1400 euro al mese a bambino. Una in convenzione circa 700 euro. Con la concessione si risparmia ulteriormente. Non bisogna approcciare in maniera ideologica all'argomento. Ripeto: è una soluzione di buon senso a un problema utilizzando le risorse che si hanno a disposizione. Per le famiglie romane si tratta di una risposta di qualità compatibile con la situazione di difficoltà delle casse pubbliche.

Non crede che dare in concessione ai privati gli asili con questo risparmio comporti il rischio di un peggioramento della qualità di un servizio così delicato?

Invito tutti ad andare a vedere queste strutture. Non c'è un genitore che si è lamentato per la qualità inferiore. Anzi. Ho ricevuto commenti entusiasti. I genitori, in casi come questi, sono i primi che si lamentano. Ma non è avvenuto perchè è una soluzione valida. Ed è dimostrato dai fatti.

Negli ultimi mesi la trattativa sul nuovo salario accessorio ha infiammato il settore scolastico. L'assessorato, secondo lei, sta gestendo bene la situazione?

Il tema del salario accessorio riguarda solo in parte l'assessorato ma coinvolge anche il sindaco. Non sono polemico con l'assessore Masini perché so quanto sia complicata la situazione. Forse è mancato in precedenza un momento di ascolto e oggi ci si ritrova davanti problemi e difficoltà che non erano stati presi in considerazione. Credo inoltre che nessuno ha spiegato alle famiglie cosa sta succedendo. Mi arrivano centinaia di mail di genitori che chiedono informazioni. Al contrario credo che la cosa migliore da fare sia quella di incontrare le persone e far capire quanto sia complicata la situazione.
 
Da ex assessore, ha mai avuto un confronto con Masini?

Abbiamo un ottimo rapporto, anche perchè capisco le difficoltà del mestiere. Più volte ci siamo confrontati su alcuni aspetti anche se mai sulla proposta degli asili in concessione. A riguardo la mia posizione è chiara. Sulla poltrona di assessore ci può essere Masini, ci posso essere io o anche un esponente del Movimento cinque stelle, la situazione non cambia: cedere in concessione ai privati alcune strutture comunali è una soluzione valida.

Dopo la 'protesta dei passeggini' e il ricorso al Tar, gli aumenti delle tariffe per quest'anno sono stati aboliti. L'anno prossimo però diventeranno operativi.

Anche in questo caso, purtroppo, le famiglie hanno percepito l'amministrazione come una realtà nemica. Ho letto che gli aumenti potrebbero non essere applicati gradualmente ma passeranno subito al 30% previsto. Così si mettono le famiglie in difficoltà.

Prevede nuove proteste?

È probabile. Anche quella che abbiamo portato avanti nei mesi scorsi è nata spontaneamente e non escludo che non possa succedere di nuovo. Le famiglie non ce la fanno.

Dagli asili in concessione alla trattativa sul salario, passando per gli aumenti delle tariffe. La situazione è complessa. Intanto il presidente della commissione capitolina sulla Scuola, dopo il 'trasferimento' di Valeria Baglio alla poltrona di presidente dell'Aula Giulio Cesare, non è ancora stato nominato.

Sono 151 giorni che la commissione scuola non viene convocata e di questioni di cui discutere ce ne sarebbero tante. Tutti i capigruppo hanno firmato per chiedere la nomina del nuovo presidente. Eppure nulla ancora si è mosso. È una questione di legalità: il regolamento dell'Aula dice che dev'essere fatto immediatamente. Invece sono 151 giorni che aspettiamo. Forse dovremmo rivolgerci all'assessore alla Legalità Sabella.

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