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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Gli artisti di strada: “Prima ci cacciavano, con questa delibera vietano la nostra presenza”

Abbiamo intervistato il Ponentino Trio, gruppo storico di artisti di strada a Roma. Punto per punto ecco cosa non va nella delibera Gasperini

Non vanno proprio giù le nuove regole sull'arte di strada ai diretti interessati, ovvero gli artisti di strada. Proprio su alcune di queste nuove norme previste dal regolamento, abbiamo sentito “Ponentino Trio”, ovvero Costantino, Daniela e Cesare, rispettivamente affabulatore, cantante, musicista, trio dunque, che da anni lavora nel centro storico, a cui abbiamo chiesto quali punti della nuova delibera contestano.

“Fermo restando che abbiamo intenzione di dialogare con Gasperini per trovare una soluzione accettabile da entrambe le parti, il primo punto che non condividiamo è la fascia oraria, che prevede il limite massimo per esibirsi la sera alle ore 21 e 30, ma questo”, racconta Costantino, "E' un lavoro che si fa principalmente dopo questo orario, in media fino alla mezzanotte. Se la ratio della delibera è la salvaguardia della quiete pubblica noi non possiamo che condividerla. Fare l’artista di strada però non è facile, non ci si può improvvisare, con queste nuove regole ci vogliono discriminare. Noi non creiamo disturbo vogliamo solo esprimerci e magari anche sopravvivere con questo lavoro”.

Non più di due artisti a performance artistica. Così prevede la delibera che per un trio come il Ponentino diventa un problema, “o lo stornello o la poesia, o la chitarra o il tamburello, dovremmo decidere chi lasciare a casa dei tre” commenta amareggiato Costantino che poi passa al contrattacco sulle altre regole della nuova delibera.

“Se il limite di occupazione del suolo pubblico ad 1 metro esisteva già, la nuova delibera prevede che le arti di strada debbano svolgersi esclusivamente nelle piazze e non nelle vie, come vuole invece la tradizione dello stornello romano. Inoltre sono banditi gli strumenti a percussione, come il tamburello che è lo strumento base della nostra tradizione musicale”, commenta sarcastico Costantino. “E poi ancora non si può superare il limite massimo di due ore per le esibizioni nelle stessa piazza nello stesso giorno, il che vuol dire che solo alcuni artisti potranno esibirsi e il resto tutti a casa”.

A seguito poi dell’articolo del “Il Messaggero” di qualche settimana fa in cui gli artisti di strada erano stati descritti come “caciaroni improvvisati che chiedono soldi al limite dell’estorsione e che non piacciono a nessuno” Costantino non ci sta e ci tiene a precisare che durante le loro esibizioni non muovono mai il “piattino”, ma aspettano sempre che sia la gente a lasciare un’offerta libera.
Un ultimo e potremmo dire ingiusto, divieto, sarebbe stato apposto, secondo il racconto di Costantino, agli artisti di strada, ovvero il veto a partecipare, con esibizioni, alle principali feste della tradizione romana, S.Pietro e Paolo, Festa de’ Noantri e persino alla Befana.

“Se l’anno scorso ci hanno mandato via, con il nuovo regolamento lo vietano direttamente, ci vogliono togliere la possibilità di esibirci mettendo al nostro posto ambulanti e attività commerciali a discapito dell’offerta culturale che noi siamo in grado di offrire”.

Nella difficile, almeno all’apparenza, trattativa con il delegato del Sindaco, il Ponentino Trio si è affidato all’associazione nazionale “Codici” che ha deciso di seguire questa battaglia, d’altro canto nonostante la disponibilità degli artisti a trovare un accordo, rimane ferma la posizione nella difesa di un mestiere, l’arte di strada che indubbiamente fa parte del patrimonio storico-culturale di Roma.

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